venerdì 2 marzo 2018

La Neve di Stalingrado - Editoriale Cosmo


“Un Eroe Una Battaglia” è una breve serie della Editoriale Cosmo, ne avevo già parlato a proposito della Battaglia di Caporetto, torno a farlo ora con “La Neve di Stalingrado”.

Le considerazioni possono essere ridotte a due, di differente tipologia. La prima è più tecnica, la seconda storico-narrativa e un po' di natura evocativa.
In merito all'aspetto tecnico-artistico lo stile scelto è semplice ed efficace, i disegni di Valerio Befani sono un elemento positivo di questo albo, soprattutto nelle tavole in cui l'autore si sofferma con cura sui dettagli e grazie ad una inchiostrazione pastosa riesce a donare pathos ad una serie di disegni e scene che nella loro struttura tendono ad essere poco dinamiche, non solo a causa del formato un po' sacrificato, omaggio e recupero del fumetto bellico anni 60 (a cui la serie si è evidentemente ispirata). La sceneggiatura di Davide La Rosa è efficace e riesce a tenere ben in asse la narrazione storica, con realismo e fedeltà ai fatti, ed elementi romanzati e ricostruzione libera degli avvenimenti, nonostante qualche concessione a determinati cliché tipici dei film di guerra e qualche dialogo un po' troppo moralista e consolatorio. Che la guerra sia brutta e faccia schifo, tiri fuori il peggio e a volte il meglio dagli uomini e dalle donne è ormai ampiamente stato rappresentato, al cinema, nei romanzi, nel fumetto e nelle canzoni, per cui una maggiore originalità e un po' più di rigore sarebbe stato preferibile, ma bisogna cercare di raggiungere il pubblico, per cui va bene così.

Per quanto riguarda l'aspetto di ricostruzione e di narrazione storica, si nota un buon lavoro di ricerca e preparazione. L'azione si svolge nel contesto dei combattimenti della Seconda guerra mondiale che tra l’estate del 1942 e il 2 febbraio 1943 videro i soldati dell’Armata Rossa opporsi all'offensiva delle truppe tedesche, italiane, rumene e ungheresi, per il controllo della regione fra il Don e il Volga, e in particolare della città di Stalingrado (attuale Volgograd), allora centro politico ed economico di importanza strategica.
Siamo nel pieno dell’Operazione Barbarossa, ritenuta dagli storici la più vasta operazione militare terrestre di tutti i tempi, sul fronte orientale della seconda guerra mondiale La battaglia di Stalingrado ebbe inizio con l’avanzata delle truppe dell’Asse fino al Don e al Volga, e terminò con l’annientamento della 6ª Armata tedesca rimasta circondata, segnando la prima grande sconfitta politico-militare della Germania nazista, nonché l'inizio dell’avanzata sovietica verso ovest, che sarebbe poi terminata con la battaglia di Berlino e il suicidio di Hitler.

All'interno dell'albo un ruolo centrale lo riveste la cosiddetta “Casa di Pavlov”, che ha assunto negli anni una valenza fortemente simbolica per i Sovietici, come segnale dell’ostinata resistenza dell’URSS durante la battaglia di Stalingrado e la Grande Guerra Patriottica più in generale. Qui il lettore fa la conoscenza di Irina, personaggio allo stesso tempo inventato e rappresentativo di un popolo e di una nazione, che, pur mostrandosi come un’eroina impavida al limite della sfrontatezza, simbolo di una femminilità forte e fiera, non soverchia per importanza il ruolo focale che la Storia ha in questo fumetto, né appare come una presenza eccessivamente ingombrante, venendo lasciato ampio spazio ai personaggi storicamente vissuti, come il generale tedesco, poi feldmaresciallo, Friedrich Paulus. Il ruolo di Irina, in modo funzionalmente strategico a livello di sceneggiatura e narrativo, diviene quello di offrire al lettore un personaggio nel quale identificarsi, in grado di accompagnarlo nella Storia e di condurlo verso un finale aperto quanto amaro. La guerra non finirà dopo l'assedio di Stalingrado, simbolo di molto e di più nel bilancio di una guerra e della Storia europea e mondiale, giustamente utilizzato per rappresentare, ricordare, omaggiare e anche fare propaganda, poiché i Sovietici invasi in fondo loro stessi avevano invaso (gli stati baltici ad esempio).

Comunque, ricordando il testo di una canzone degli Stormy Six, da quel momento “sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa d'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città”.


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