sabato 10 marzo 2018

Le Storie #65 - Il Terzo Giorno


A proposito del numero 65 della collana “Le Storie” inevitabilmente il primo aggettivo che si utilizza ed ampiamente viene divulgato è “lovecraftiano”, poiché i riferimenti all'autore di Providence sono dichiarati ed evidenti, fin dalla bella copertina di Aldo Di Gennaro. Ci sarebbe da ricordare anche Poe, ma Lovecraft è senza dubbio presente e preponderante.
Messa così si rischia la delusione e di allontanare dall'albo “Il Terzo Giorno” ben più di un potenziale lettore. Infatti gli omaggi del mondo del fumetto e dell'illustrazione all'autore statunitense sono molteplici e spesso apprezzabili, per cui se ci si ferma a definire il lavoro di Marco Nucci, Isaak Friedl e Stevan Subic come un semplice omaggio e una storia ispirata ai racconti di Lovecraft, molti di noi rimarrebbero un po' freddi di fronte ad un “ennesimo” tributo al maestro del fantastico e dell'horror.


Fortunatamente c'è altro e anche se a fine lettura il mio giudizio non è stato entusiastico bisogna riconoscere che almeno per la prima parte la lettura è appassionante. Gangster novel dai toni e dalle inquadrature nettamente cinematografiche che si incontra con il fantastico e l'horror di buona qualità, per una trama ben studiata e che scivola bene. Discorso diverso per la seconda parte della storia, quando sembra che gli autori abbiano messo in pista troppi elementi e l'accelerazione del ritmo e dell'azione, a scapito dei punti centrali della trama e della sceneggiatura, fa perdere un po' il filo di tutto ed il lettore prova la sgradevole sensazione di non ritrovarsi più.


Una sorta di disorientamento che lo costringe a tornare a sfogliare le pagine lette in precedenza per cercare di riannodare qualche filo e riprendere qualche passaggio, nel tentativo, a mio modo di vedere velleitario per quanto infruttuoso, di riprendersi. Tale sforzo per fortuna viene ripagato dal poter rivedere ed apprezzare le splendide tavole firmate da Stevan Subic. Il disegnatore serbo compie un gran bel lavoro, con un suo tratto personale da cui si notano i suoi gusti e preferenze per l'uso del chiaro e scuro, delle ombre e del nero. Tocco personale che si fa apprezzare per la cura dei dettagli e per l'abilità di rendere sulla carta un orrore immaginifico e visionario, in grado di supplire ai passaggi narrativi meno convincenti.

Tre banditi in fuga in un giorno di pioggia. Gli ingredienti perfetti di un gangster-movie, con tanto di sparatorie e inseguimenti. O forse no? Lungo quelle strade coperte di fango, sulla costa di un mare minaccioso, anche il criminale più spietato può incontrare qualcosa di troppo duro per i suoi denti, qualcosa di antico e malvagio che attende nella tenebra... (da sergiobonelli.it)


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