Credo che
l'uomo collettivo, l'umanità, ossia l'Associazione, debba essere
lavoro vitale d'una nuova fede, che starà al cristianesimo, come il
cristianesimo al mosaismo; cioè verrà non a distruggerlo, ma a
completarlo. Credo che mentre tutte le religioni hanno detto: «Dio è
Dio, e Buddha è il suo profeta — e Cristo è il suo profeta — e
Maometto è il suo profeta», la religione futura dirà: «Dio è
Dio, e l'umanità è il suo profeta.» Quindi, rivelazione, non
immediata, ma continua, progressiva, incarnazione divina
nell'umanità: santificazione, ma mortalità di tutte le religioni,
fasi tutte, secondo il tempo e lo spazio, della grande, vera, una
religione, della quale ogni epoca storica svolge un principio, un
articolo. La morale si perfezionerà, dacché invece di sancire che
l'uomo può salvarsi, malgrado il mondo, e separandosi dal mondo,
dirà che l'uomo non si salva se non attraverso il mondo,
trasformando il mondo.
(Giuseppe
Mazzini, da Lettera a Francesco Dall'Ongaro. Ginevra, 27 maggio
1854 )
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