mercoledì 19 settembre 2018

Giallo, Noir & Thriller/58



Titolo: Una Ragazza Cattiva
Autore: Alberto Beruffi
Editore: Libromania – 2017


Accade che tra le miriadi di nuove proposte nel panorama letterario italiano di genere, a metà fra la autoproduzione e la selezione operata dalle case editrici, ci si trovi a leggere un libro thriller che sorprende e ammalia. È il caso di “Una Ragazza Cattiva” dell'autore Alberto Beruffi per Libro/Mania.
Ambientato a Mantova, scelta originale e vincente, la storia alterna con attenzione ed efficacia ammirevole il presente e gli anni 80, cogliendone più aspetti e peculiarità attraverso la chiave delle canzoni e della musica.
Sono le canzoni, italiane fra le più note e degli artisti maggiormente rappresentativi del Bel Paese fra anni 80 e 90, a fungere da indizi, allo stesso tempo filo che unisce idealmente e nella pratica una serie di omicidi. Le indagini si dipanano fra vari personaggi che il lettore conosce nella loro adolescenza e durante gli anni della loro maturità, toccandone vizi e virtù, aspetti negativi ed elementi di luce. 

 
L'autore mostra di conoscere la narrazione e di sapere come coinvolgere il lettore, giocando con rispetto con le sue aspettative ed i suoi gusti. A dirla tutta circa a metà del libro sembra di intuire chi sia il colpevole degli omicidi rappresentati (poiché di vere rappresentazioni si tratta), ma Beruffi mescola le carte quel tanto che basta per non togliere tensione e così alimentare l'attesa. Ingredienti da thriller nordamericano, canzoni italiane, una città di provincia, meschinità e cattiveria che si mostrano tanto atroci quanto crudelmente vere e tanto dolore che sembra di provarlo pagina dopo pagina.
Dispiace quasi che si debba arrivare ad una conclusione, dal momento che anche il lettore si diverte a mettere insieme elementi delle scene dei crimini e testi musicali, ben sorretti anche dai personaggi “secondari”, che hanno la dote di saper giungere in aiuto quando quelli principali rischiano se non proprio di venire a noia quantomeno di essere troppo al centro di una vicenda e di una storia, serrata nei tempi ma che affonda le radici in abitudini e costumi che sembrano tramandarsi e dipanarsi fino all'oggi.
Un pizzico di satira, qualche frustata metaforica alla grettezza ed alla meschinità di certe figlie e di certi figli di quelle “famiglie bene” che covano ed allevano la cattiveria e l'orrore nei loro lussi e nei loro privilegi.
Concludo, notando che presto "Una Ragazza Cattiva" sarà riedito da Newton Compton, rivolgendo l'invito a riascoltare i brani musicali usati e citati nel romanzo, una ulteriore emozione di cui essere grati all'autore.


A metà degli anni Ottanta il collegio Santo Spirito di Mantova decide di aprire le sue porte anche alle ragazze. L’arrivo delle allieve stravolge la routine della gloriosa istituzione, con conseguenze tragiche. Venticinque anni dopo, nella medesima città, tre donne sono assassinate in rapida successione e inizia a diffondersi il timore che sia all’opera un serial killer. La scia di sangue sembra inarrestabile e tocca all’ispettore Marco Pioggia, coadiuvato da un esperto di musica e da una criminologa italoamericana, cercare di intuire la prossima mossa dell’assassino. La verità che si nasconde dietro le macabre rappresentazioni inscenate nei delitti è sconvolgente ed è solo l’inizio di un nuovo, terribile gioco. (da deaplanetalibri.it)

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