Titolo:
Una Ragazza
Cattiva
Autore:
Alberto
Beruffi
Editore:
Libromania – 2017
Accade
che tra le miriadi di nuove proposte nel panorama letterario italiano
di genere, a metà fra la autoproduzione e la selezione operata dalle
case editrici, ci si trovi a leggere un libro thriller che
sorprende e ammalia. È il caso di “Una Ragazza Cattiva”
dell'autore Alberto Beruffi per Libro/Mania.
Ambientato
a Mantova, scelta originale e vincente, la storia alterna con
attenzione ed efficacia ammirevole il presente e gli anni 80,
cogliendone più aspetti e peculiarità attraverso la chiave delle
canzoni e della musica.
Sono
le canzoni, italiane fra le più note e degli artisti
maggiormente rappresentativi del Bel Paese fra anni 80 e 90, a
fungere da indizi, allo stesso tempo filo che unisce idealmente e
nella pratica una serie di omicidi. Le indagini si dipanano fra vari
personaggi che il lettore conosce nella loro adolescenza e durante
gli anni della loro maturità, toccandone vizi e virtù, aspetti
negativi ed elementi di luce.
L'autore
mostra di conoscere la narrazione e di sapere come coinvolgere
il lettore, giocando con rispetto con le sue aspettative ed i suoi
gusti. A dirla tutta circa a metà del libro sembra di intuire chi
sia il colpevole degli omicidi rappresentati (poiché di vere
rappresentazioni si tratta), ma Beruffi mescola le carte quel
tanto che basta per non togliere tensione e così alimentare
l'attesa. Ingredienti da thriller nordamericano, canzoni
italiane, una città di provincia, meschinità e cattiveria che si
mostrano tanto atroci quanto crudelmente vere e tanto dolore che
sembra di provarlo pagina dopo pagina.
Dispiace
quasi che si debba arrivare ad una conclusione, dal momento che anche
il lettore si diverte a mettere insieme elementi delle scene dei
crimini e testi musicali, ben sorretti anche dai personaggi
“secondari”, che hanno la dote di saper giungere in aiuto quando
quelli principali rischiano se non proprio di venire a noia
quantomeno di essere troppo al centro di una vicenda e di una storia,
serrata nei tempi ma che affonda le radici in abitudini e costumi che
sembrano tramandarsi e dipanarsi fino all'oggi.
Un
pizzico di satira, qualche frustata metaforica alla grettezza ed alla
meschinità di certe figlie e di certi figli di quelle “famiglie
bene” che covano ed allevano la cattiveria e l'orrore nei loro
lussi e nei loro privilegi.
Concludo,
notando che presto "Una Ragazza Cattiva" sarà riedito da Newton Compton,
rivolgendo l'invito a riascoltare i brani musicali usati e citati nel
romanzo, una ulteriore emozione di cui essere grati all'autore.
A metà degli anni
Ottanta il collegio Santo Spirito di Mantova decide di aprire le sue
porte anche alle ragazze. L’arrivo delle allieve stravolge la
routine della gloriosa istituzione, con conseguenze tragiche.
Venticinque anni dopo, nella medesima città, tre donne sono
assassinate in rapida successione e inizia a diffondersi il timore
che sia all’opera un serial killer. La scia di sangue sembra
inarrestabile e tocca all’ispettore Marco Pioggia, coadiuvato da un
esperto di musica e da una criminologa italoamericana, cercare di
intuire la prossima mossa dell’assassino. La verità che si
nasconde dietro le macabre rappresentazioni inscenate nei delitti è
sconvolgente ed è solo l’inizio di un nuovo, terribile gioco.
(da deaplanetalibri.it)
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