venerdì 15 marzo 2019

Giallo, Noir & Thriller/65

Titolo: Casino Totale
Autore: Jean-Claude Izzo
Traduttore: Barbara Ferri
Editore: E/O - 1999

Casino Totale è il romanzo che apre quella che è stata definita “La Trilogia di Fabio Montale”, ovvero i tre libri che hanno portato la fama a Jean-Claude Izzo, che si sarebbe poi guadagnato l'appellativo di fondatore del noir mediterraneo.

Il protagonista, come è facile immaginare è Fabio Montale, singolare poliziotto che cerca faticosamente ma con tenacia e ostinazione di comporre i cocci della sua vita di figlio di immigrati e di quella di tanti altri figli (immigrati e non) di una città come Marsiglia. Città che legittimamente assurge a co-protagonista del romanzo e poi dell'intera trilogia. Izzo la dipinge come una città dura, persino maledetta, pericolosa e chiusa in sé stessa, tanto da renderti difficile viverci e lavorarci, in grado di crearti problemi, portarti dolore ma anche di regalarti momenti di serenità, quando non riempirti di poesia e felicità.
In Casino Totale, come anche negli altri due romanzi che seguiranno (Chourmo e Solea), Marsiglia vive un periodo di incertezza e confusione, che va seguito ad anni di intenso sviluppo economico che ha portato uomini e donne delle ex colonie francesi, arabi, italiani a trasferirsi qui in cerca di lavoro e stabilità, soprattutto attorno al porto ed alle zone periferiche. Ora il quotidiano è fatto di ristrettezze economiche, tensione sociale, diffidenza verso gli “ultimi arrivati”, gli arabi di seconda generazione ed i francesi non per sangue ma per nascita. Terreno florido per la malavita così come per i gruppi xenofobi.

Trama non proprio facile da seguire, sebbene supportata da una scrittura decisa, netta ed efficace. Non bisogna aspettarsi troppo dall'elemento giallo, fin troppo esile, poiché non è questo l'ingrediente principale, bensì si rimane stupiti da quanto Izzo (morto nel 2000 a 56 anni) abbia fatto scuola in merito al gusto noir di ambientazione sociale e malavitosa, dato il discreto numero di opere che ne risultano ispirate in modo più o meno diretto. Quella che in superficie, dopo poche pagine lette, può apparire come una storia di vendetta, di riscatto, si rivela qualcosa di maggiormente originale. Gli ingredienti noir ci sono tutti, presenti e passati, le vite e le vicende raccontate si prestano bene ad essere gustate, anzi divorate dal lettore, che non può che rimanere affascinato da Fabio Montale. Lui non è il classico investigatore disilluso e duro, attorniato da nemici e da una pericolosa pupa, non ha nei muscoli la sua principale arma, bensì nell'ascolto, la compassione e poche, ma semplici idee, anzi principi morali, radicatisi in lui fin dall'infanzia povera nei quartieri popolari della cittadina francese affacciata sul mare. Montale è un solitario, ama la buona cucina, il vino, il whiskey, non può vivere senza il mare, la musica e la poesia. Non c'è traccia di sarcasmo o crudele ironia in lui, è gentile, mai scontroso, spiccio quanto e quando serve e, in barba alla depressione, cerca di portare avanti la sua esistenza, quasi disperatamente, tentando di fare la cosa giusta per le persone che ama e che ritiene lo meritino, anche quando, pur di riuscirci, mette a rischio tutto se stesso. 

Dopo anni di vagabondaggi nei mari del Sud, Ugo torna a Marsiglia per vendicare Manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, Fabio Montale, il compito di fare giustizia. Tutti e tre - Ugo, Manu e Montale - sono cresciuti nei vicoli poveri del porto di Marsiglia. Assieme hanno fatto i primi furtarelli, poi qualche rapina, ma hanno anche condiviso i sogni di paesi esotici, i primi dischi e i primi libri, le nuotate in mare, le ubriacature. E soprattutto hanno amato la stessa donna, Lole. Poi le strade si sono separate: Manu si è perso in giochi criminali troppo grandi, Ugo è partito, Montale è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. Ora dovrà sostenere un'inchiesta durissima contro tutto e tutti, in una città, Marsiglia, simbolo di un Mediterraneo diviso tra bellezza e violenza, tra due colori: l'azzurro del cielo e del mare e il nero della morte e dell'odio. (da ibs.it)

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