Titolo:
Casino Totale
Autore:
Jean-Claude Izzo
Traduttore:
Barbara Ferri
Editore:
E/O - 1999
Casino
Totale è il romanzo che apre quella che è stata definita “La
Trilogia di Fabio Montale”, ovvero i tre libri che hanno portato la
fama a Jean-Claude Izzo, che si sarebbe poi guadagnato
l'appellativo di fondatore del noir mediterraneo.
Il
protagonista, come è facile immaginare è Fabio
Montale, singolare poliziotto che cerca
faticosamente ma con tenacia e ostinazione di comporre i cocci della
sua vita di figlio di immigrati e di quella di tanti altri figli
(immigrati e non) di
una città come Marsiglia. Città che legittimamente assurge a
co-protagonista del romanzo e poi dell'intera trilogia. Izzo la
dipinge come una città dura, persino maledetta, pericolosa e chiusa
in sé stessa, tanto da renderti difficile viverci e lavorarci, in
grado di crearti problemi, portarti dolore ma anche di regalarti
momenti di serenità, quando non riempirti di poesia e felicità.
In Casino
Totale, come anche negli altri due romanzi che seguiranno (Chourmo
e Solea), Marsiglia vive un periodo di incertezza e
confusione, che va seguito ad anni di intenso sviluppo economico che
ha portato uomini e donne delle ex colonie francesi, arabi, italiani
a trasferirsi qui in cerca di lavoro e stabilità, soprattutto
attorno al porto ed alle zone periferiche. Ora il quotidiano è fatto
di ristrettezze economiche, tensione sociale, diffidenza verso gli
“ultimi arrivati”, gli arabi di seconda generazione ed i francesi
non per sangue ma per nascita. Terreno florido per la malavita così
come per i gruppi xenofobi.
Trama non
proprio facile da seguire, sebbene supportata da una scrittura
decisa, netta ed efficace. Non bisogna aspettarsi troppo
dall'elemento giallo, fin troppo esile, poiché non è questo
l'ingrediente principale, bensì si rimane stupiti da quanto Izzo
(morto nel 2000 a 56 anni) abbia
fatto scuola in merito al gusto noir di ambientazione sociale e
malavitosa, dato il discreto numero di opere che ne risultano
ispirate in modo più o meno diretto. Quella che in superficie, dopo
poche pagine lette, può apparire come una storia di vendetta, di
riscatto, si rivela qualcosa di maggiormente originale. Gli
ingredienti noir ci sono tutti, presenti e passati, le vite e le
vicende raccontate si prestano bene ad essere gustate, anzi divorate
dal lettore, che non può che rimanere affascinato da Fabio Montale.
Lui non è il classico investigatore disilluso e duro, attorniato da
nemici e da una pericolosa pupa, non ha nei muscoli la sua principale
arma, bensì nell'ascolto, la compassione e poche, ma semplici idee,
anzi principi morali, radicatisi in lui fin dall'infanzia povera nei
quartieri popolari della cittadina francese affacciata sul mare.
Montale è un solitario, ama la buona cucina, il vino, il whiskey,
non può vivere senza il mare, la musica e la poesia. Non c'è
traccia di sarcasmo o crudele ironia in lui, è gentile, mai
scontroso, spiccio quanto e quando serve e, in barba alla
depressione, cerca di portare avanti la sua esistenza, quasi
disperatamente, tentando di fare la cosa giusta per le persone che
ama e che ritiene lo meritino, anche quando, pur di riuscirci, mette
a rischio tutto se stesso.
Dopo anni
di vagabondaggi nei mari del Sud, Ugo torna a Marsiglia per vendicare
Manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui
resta ucciso e toccherà a un terzo amico, Fabio Montale, il compito
di fare giustizia. Tutti e tre - Ugo, Manu e Montale - sono cresciuti
nei vicoli poveri del porto di Marsiglia. Assieme hanno fatto i primi
furtarelli, poi qualche rapina, ma hanno anche condiviso i sogni di
paesi esotici, i primi dischi e i primi libri, le nuotate in mare, le
ubriacature. E soprattutto hanno amato la stessa donna, Lole. Poi le
strade si sono separate: Manu si è perso in giochi criminali troppo
grandi, Ugo è partito, Montale è diventato uno strano poliziotto,
più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. Ora
dovrà sostenere un'inchiesta durissima contro tutto e tutti, in una
città, Marsiglia, simbolo di un Mediterraneo diviso tra bellezza e
violenza, tra due colori: l'azzurro del cielo e del mare e il nero
della morte e dell'odio. (da
ibs.it)
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