Titolo: Oxen - la prima vittima
Autore: Jens Henrik Jensen
Traduttore:Margherita Podestà Heir
Editore: Salani - 2019
“Oxen –
la prima vittima” si presenta come il romanzo iniziale di una
trilogia che promette bene, per le peculiarità del protagonista,
l'ambientazione, il ritmo che si presenta pagina dopo pagina e per la
capacità di scrittura veramente interessante. Jens Henrik Jensen,
l'autore, non ha fretta di offrire al lettore tutto quello che ha in
serbo per lui (o lei!), bensì calibra e dosa gli avvenimenti,
centellina i colpi di scena, mai banali o deludenti, per comporre un
buon racconto, che solo apparentemente potrebbe essere considerato
l'inizio di un percorso di redenzione.
Certo, Oxen
è
un vagabondo, un balordo che ha
abbandonato la civiltà, forse un semplice uomo vittima dei propri
incubi e delle circostanze, ma anche un pluripremiato veterano di
guerra, ex membro delle forze speciali danesi. Questo mix,
stimolante, ma che avrebbe potuto portare a risultati modesti, viene
invece valorizzato, mettendo il protagonista nella scomoda condizione
di poter essere allo stesso tempo colpevole di omicidio, perfetto
capro espiatorio, oppure eccellente e strategica risorsa per i
servizi segreti.
Si entra
lentamente nel cuore della vicenda, come capita spesso nei thriller
nordici, ma capitolo dopo capitolo qualcosa
si modifica nel corso del romanzo, siamo di fronte a qualcosa di
diverso. A seguire la descrizione di alcuni semplici eventi, utili
per stuzzicare la curiosità e la voglia di mistero, la presentazione
di luoghi e persone, nonché dello stesso Oxen, l’autore trasporta
il lettore nel suo mondo. La scrittura è curata, non lenta come a
volte lamentano i detrattori della letteratura scandinava, le
descrizioni servono a creare un’atmosfera affascinante che avvolge
il romanzo sino alla fine, dove una cornice naturale quasi
incontaminata fa da sfondo a misteri che si infittiscono e trame che
si complicano.
Il
meccanismo narrativo funziona, facendo
leva e sostenendosi su due punti fermi: il protagonista e la trama
complessa. Quasi una lezione di scrittura
thriller!
Quindi
sembra che si abbia a che fare con un’indagine, tutto sommato
classica, su un potenziale serial killer che si firma attraverso
l’impiccagione dei cani delle vittime, si pensa che si arrivi a
trattare e approfondire alcune magagne dell’alta borghesia danese,
con annesso pistolotto magari. Invece il libro acquista velocità nel
corso dei capitoli, si aggiungono elementi da spy story e cadenze da
thriller storico, che ben si armonizzano tra loro, senza mai
scivolare nell’inverosimiglianza che a volte si trova nei racconti
che svelano trame di società segrete.
Il finale
rivela ma allo stesso tempo complica. La storia di Oxen è appena
iniziata, lasciandoci nell'attesa di leggere il prossimo capitolo.
Due
degli uomini più influenti della Danimarca sono morti in circostanze
sospette. Non sembra esserci alcun collegamento tra i casi, se non
fosse per un inquietante particolare: i cani delle vittime sono stati
impiccati poco prima della morte dei padroni. Quando anche l’ex
ambasciatore Hans-Otto Corfitzen viene trovato morto nel suo
castello, nei boschi di Rold Skov, dopo che il suo bracco è stato
impiccato, non c’è più alcun dubbio che si tratti di omicidi
seriali…
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