Con la
lettura del numero 2, “Eroe a metà”,
continua la scoperta della serie Bonelli “Odessa”.
Si confermano le potenzialità e gli elementi
positivi visti nell'albo d'esordio, con una maggiore profondità
narrativa, ma anche qualche limite nelle modalità di racconto
stesso, ovvero l'abbondanza del verbale a scapito delle immagini.
Infatti, su quest'ultimo punto possiamo notare come nei momenti, nei
passaggi in cui ci si allontana da questa impostazione e si opta per
delle scene mute, la storia raggiunge efficaci livelli di pathos.
Passando
agevolmente fra passato e presente, con la presentazione e
risoluzione di due differenti indagini, la sceneggiatura ha la
possibilità di approfondire la personalità e le problematiche del
protagonista, Yakiv Yurakin,
oltre che le caratteristiche del contesto in cui lui stesso ed i suoi
compagni si muovono. Si attendono potenziali ed auspicabili sviluppi,
nella speranza che siano, come in questo caso, ben supportati da un
comparto grafico interessante e stimolante.
Il
disegnatore e colorista, Simone Ragazzoni, ci offre
coinvolgenti ambientazioni che
caratterizzano la serie e
utilizza con intelligenza e sapiente distribuzione nelle tavole un
certo dinamismo nelle scene d’azione. Insieme allo sceneggiatore
Davide Rigamonti
prosegue
l’opera di costruzione
di un contesto narrativo al
momento promettente, ricco di spunti e di sfumature,
con la piacevole sorpresa dell'inserimento di elementi realistici e
drammatici su uno sfondo essenzialmente fantascientifico.
Essere un eroe è un
fardello difficile da portare. Una condizione schiacciante che, a
volte, fa emergere paure difficili da domare. Perché a farne le
spese sono sempre le persone più care? A che cosa servono le domande
quando sono destinate a rimanere senza risposta? Yakiv ha bisogno di
tempo per restare solo; per pensare. E se non fosse altro che un eroe
a metà? (da sergiobonelli.it)
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