domenica 22 marzo 2020

Samuel Stern #4 - L'Isola dei Perduti

Samuel Stern, la nuova serie edita da Bugs Comics, mi ha preso abbastanza da continuarne l'acquisto e tornare a parlarne su queste pagine.
L'albo numero 4, “L'Isola dei Perduti”, prosegue nella sua opera di presentazione dei caratteri principali, della loro “missione” e lo fa cambiando lo scenario in cui si muovono, introducendo una nuova “variabile” che complica e probabilmente renderà più affascinante il tutto.
Vedremo nei prossimi mesi se quanto inserito in questa uscita arricchirà la trama orizzontale della serie, di certo lo ha fatto per quanto riguarda quella verticale, stimolante e ricca di spunti.

Il rosso Samuel sta prendendo forma e sostanza, albo dopo albo, e con lui anche gli altri personaggi e lo sfondo in cui si muovono, anche se forse qualcosa ancora si potrà vedere e si richiede ad una serie che voglia durare e farsi leggere per un periodo di tempo mediamente lungo. Sono curioso e spero che si caratterizzi ancora di più e meglio, per divenire una serie in cui sia sceneggiatori che lettori possano investire. In caso contrario si rischia di ritrovarsi, nuovamente, con un buon prodotto che però non riesce a fare quel salto di qualità che da troppo tempo gli assidui lettori di fumetti si aspettano. Ovvero, anche se la qualità grafica e narrativa è indubbia, spero di poter presto leggere albi in cui si alzi l'asticella e si giunga perciò a considerare Samuel Stern una testata con una sua forza intrinseca, una originalità ed una unicità che la renda veramente riconoscibile fra le altre. Un po' di fiducia continuo a coltivarla.

Il dato notevole è l'uso di temi, concetti, situazioni che vanno oltre il dato horror o noir per divenire più generali e forieri di approfondimenti e ulteriori riflessioni. In questo un ruolo lo hanno anche i disegni, che stanno accompagnando e valorizzando le intenzioni di creatori e sceneggiatori. Ne “L'Isola dei Perduti”, ad esempio, da notare è la resa del paesaggio, ad opera di Ludovica Ceregatti. Il suo stile moderno e dinamico, che fa incontrare e convivere elementi classici e conosciuti con intenzioni di originalità e voglia di “andare oltre”, risulta essere dolce ma deciso, in più tavole appropriato per un fumetto che intenda distinguersi tra gli scaffali delle edicole. Inoltre la disegnatrice si mostra attenta nella resa dei volti, delle espressioni e nella recitazione delle figure, seguendo la sceneggiatura sia nei momenti di raccordo che in quelli prettamente d'azione e “caldi”. 

 

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