Samuel
Stern, la nuova serie edita da Bugs Comics, mi ha preso
abbastanza da continuarne l'acquisto e tornare a parlarne su queste
pagine.
L'albo
numero 4, “L'Isola dei Perduti”, prosegue nella sua opera
di presentazione dei caratteri principali, della loro “missione”
e lo fa cambiando lo scenario in cui si muovono, introducendo una
nuova “variabile” che complica e probabilmente renderà più
affascinante il tutto.
Vedremo nei
prossimi mesi se quanto inserito in questa uscita arricchirà la
trama orizzontale della serie, di certo lo ha fatto per quanto
riguarda quella verticale, stimolante e ricca di spunti.
Il rosso
Samuel sta prendendo forma e sostanza, albo dopo albo, e con lui
anche gli altri personaggi e lo sfondo in cui si muovono, anche se
forse qualcosa ancora si potrà vedere e si richiede ad una serie che
voglia durare e farsi leggere per un periodo di tempo mediamente
lungo. Sono curioso e spero
che si caratterizzi ancora di più e meglio, per divenire una serie
in cui sia sceneggiatori che lettori possano investire. In caso
contrario si rischia di ritrovarsi, nuovamente, con un buon prodotto
che però non riesce a fare quel salto di qualità che da troppo
tempo gli assidui lettori di fumetti si aspettano. Ovvero, anche se
la qualità grafica e
narrativa è indubbia,
spero di poter presto leggere albi in cui si alzi l'asticella e si
giunga perciò a considerare Samuel Stern una testata con una sua
forza intrinseca, una originalità ed una unicità che la renda
veramente riconoscibile fra le altre. Un po' di fiducia continuo a
coltivarla.
Il dato
notevole è l'uso di temi, concetti, situazioni che vanno oltre il
dato horror o noir per divenire più generali e forieri di
approfondimenti e ulteriori riflessioni. In questo un ruolo lo hanno
anche i disegni, che
stanno accompagnando e valorizzando le intenzioni di creatori e
sceneggiatori. Ne “L'Isola dei Perduti”, ad esempio, da notare è
la resa del paesaggio, ad opera di Ludovica
Ceregatti. Il suo stile moderno e
dinamico, che fa incontrare e convivere elementi classici e
conosciuti con intenzioni di originalità e voglia di “andare
oltre”, risulta essere dolce ma deciso, in più tavole appropriato
per un fumetto che intenda distinguersi tra gli scaffali delle
edicole. Inoltre la disegnatrice si mostra attenta nella resa dei
volti, delle espressioni e nella recitazione delle figure, seguendo
la sceneggiatura sia nei momenti di raccordo che in quelli
prettamente d'azione e “caldi”.
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