mercoledì 20 maggio 2020

Samuel Stern #6 - Valery

Dopo la riflessione di carattere generale sul ruolo e posto che la serie potrebbe rivestire ed occupare, in questo sesto albo di Samuel Stern mi concentro sul particolare. Particolare che in parte risponde ad alcuni degli interrogativi che avevo proposto la volta scorsa.

Fin dall'apertura, una efficace ed impressionante splash page, l'albo “Valery” si presenta come un buon connubio fra conosciuto e “collaudato” e originale versione di quanto creatori e sceneggiatori hanno in mente.
Luca Blengino, sul solco delle sceneggiature precedentemente proposte da Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro, continua una interessante indagine sul fenomeno della nascita dei demoni, aggiungendovi un ulteriore punto d'interesse riguardante ciò che accade, quello che segue ad un esorcismo.

Con un meccanismo narrativo molto conosciuto, tanto utilizzato quanto efficace, come la stesura di un diario si approfondisce tanto la caratterizzazione di Valery, una ragazza liberata da un demone, quanto la vita quotidiana di Samuel. La scrittura si fa forte dei cambi di registro, adattato a seconda degli interlocutori, e di un saggio dosaggio di quanto fin qui visto e letto nella serie, chiarendo anche un po' la strada che presumibilmente i lettori faranno con i protagonisti, se vorranno continuare la lettura per qualche altro numero.
Per quanto riguarda il comparto grafico, il disegnatore Riccardo Randazzo è abile nel mostrare emozioni, travaglio e crisi della Valery del titolo, in particolare ne fa trasparire il malessere interiore per mezzo di occhiaie, rughe sulla fronte, sorrisi tirati e smorfie inquietanti, con il risultato che solitudine e depressione arrivano con forza al lettore. Molta cura anche nei primi piani di Samuel, che rendono bene la sua mimica facciale, con alcune inquadrature che consentono di conoscerlo meglio, nonché di decifrarne l’animo, per quanto rimanga ancora un carattere in via di definizione, da scoprire sia sul versante “pubblico” che su quello personale ed intimo (elementi che ne comporrebbero l'aspetto umano, probabilmente quello che potrebbe fare la differenza).

In sintesi, ritengo che questo albo di Samuel Stern sia leggermente superiore a quelli precedenti, in grado di attuare una buona sinergia fra sceneggiatore e disegnatore, oltre che a rispondere a qualche legittima perplessità sulla necessità di una ulteriore serie mensile a fumetti. Le aspettative vengono corrisposte e viene anche da chiedere di alzare ulteriormente il livello. Chissà cosa ci riserveranno i prossimi mesi.


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