Dopo la
riflessione di carattere generale sul ruolo e posto che la serie
potrebbe rivestire ed occupare, in questo sesto albo di Samuel
Stern mi concentro sul particolare. Particolare che in parte
risponde ad alcuni degli interrogativi che avevo proposto la volta
scorsa.
Fin
dall'apertura, una efficace ed impressionante splash page, l'albo
“Valery” si presenta come un buon connubio fra conosciuto
e “collaudato” e originale versione di quanto creatori e
sceneggiatori hanno in mente.
Luca
Blengino, sul
solco delle sceneggiature
precedentemente proposte da Gianmarco
Fumasoli e Massimiliano
Filadoro, continua una interessante
indagine sul fenomeno della nascita dei demoni, aggiungendovi un
ulteriore punto d'interesse riguardante ciò che accade, quello che
segue ad un esorcismo.
Con un meccanismo narrativo molto conosciuto, tanto utilizzato quanto efficace, come la stesura di un diario si approfondisce tanto la caratterizzazione di Valery, una ragazza liberata da un demone, quanto la vita quotidiana di Samuel. La scrittura si fa forte dei cambi di registro, adattato a seconda degli interlocutori, e di un saggio dosaggio di quanto fin qui visto e letto nella serie, chiarendo anche un po' la strada che presumibilmente i lettori faranno con i protagonisti, se vorranno continuare la lettura per qualche altro numero.
Per quanto
riguarda il comparto grafico, il disegnatore Riccardo
Randazzo è abile nel mostrare emozioni,
travaglio e crisi della Valery del titolo, in particolare ne fa
trasparire il malessere interiore per mezzo di occhiaie, rughe sulla
fronte, sorrisi tirati e smorfie inquietanti, con il risultato che
solitudine e depressione arrivano con forza al lettore. Molta
cura
anche nei primi piani di Samuel, che rendono bene la
sua mimica facciale, con alcune
inquadrature che consentono di conoscerlo meglio, nonché di
decifrarne l’animo, per quanto rimanga ancora un carattere in via
di definizione, da scoprire sia sul versante “pubblico” che su
quello personale ed intimo (elementi che ne
comporrebbero l'aspetto umano, probabilmente quello che potrebbe fare
la differenza).
In
sintesi, ritengo che questo albo di Samuel Stern sia leggermente
superiore a quelli precedenti, in grado di attuare una buona sinergia
fra sceneggiatore e disegnatore, oltre che a rispondere a qualche
legittima perplessità sulla necessità di una ulteriore serie
mensile a fumetti. Le aspettative vengono corrisposte e viene anche
da chiedere di alzare ulteriormente il livello. Chissà cosa ci
riserveranno i prossimi mesi.
164.815.
RispondiEliminaMi hai superato, complimenti!