martedì 27 novembre 2012

Giallo, Noir & Thriller/2


Titolo: La Signora in Verde
Autore: Arnaldur Indriđason
Traduttore: Cosimini Silvia
Editore: TEA – 2009
  
 
Noir originale ed affascinante, ben scritto e che si basa prevalentemente sull’atmosfera che si crea, sulla descrizione dei paesaggi e situazioni dai toni cupi e su un’ottima ricostruzione di una vicenda passata, fondamentale per risolvere un “cold case” veramente intrigante. Non mancano gli elementi “forti”, quali violenza sui più deboli, morte, solitudine, insensibilità su temi quali la maternità extra-matrimoniale e la disabilità considerata una punizione.

Indriđason ci propone il commissario Erlendur, solitario, cupo, afflitto da dolori intimi e personali, come un cane sciolto, però lontano da eroismi o individualità dettate da un carattere ribelle o anticonformista. È un uomo afflitto e sofferente che in questo episodio, più che risolvere un caso, ne facilita la messa in luce ed i chiarimenti, permettendo al lettore di farsi raccontare la soluzione dagli indagati stessi.

Notevole ed a tratti impeccabile noir, che ha, tra l’altro, il merito di presentarci gli anni della seconda guerra mondiale da una prospettiva insolita, dall’Islanda, terra talmente lontana che neanche ci si immagina possa aver avuto un ruolo in quel fondamentale passaggio storico. Un’Islanda che ci viene presentata anche attraverso la sua società passata e la sua contemporaneità.

Intendiamoci, l’indagine è fondamentale e centrale, ma ciò che attribuisce fascino e corpo al romanzo è principalmente la scrittura, che riesce ad introdurre temi e tematiche, collaterali e funzionali al susseguirsi della vicenda e della ricostruzione del caso, senza appesantire o distrarre la componente prettamente noir, qui espressa magistralmente.

Voto: 8,5

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