Ambiguità, vita borghese e
disagio.
Ieri sera ho visto, al cinema, Love
& Secrets, di Andrew Jarecki.
Quella che inizialmente potrebbe sembrare la
rappresentazione di una storia d’amore o di una famiglia americana, tra
borghesia e provincia, diviene un percorso nelle “gesta” e nella cronaca di
fatti realmente accaduti, anche se resi con nomi di fantasia e qualche minima
modifica.
Al di là della trama, facilmente reperibile su svariati
siti di cinema e dintorni, pongo l’attenzione sulla convincente prova
recitativa degli attori e su qualche scelta registica.
Ottimo Ryan Gosling, ambiguo magistrale psicotico
che si veste anche da donna (il riferimento a “Psycho” non è fuori
luogo), per una recitazione ancora una volta convincente (vedasi anche “Le
Idi di Marzo” e “Driver”); brava Kirsten Dunst, moglie e
donna vittima resa con notevole sensibilità e stile; Frank Langella,
compassato padre imprenditore per una recitazione misurata ed efficace.
Non è propriamente thriller, anche se forse ha provato,
senza troppa convinzione, a divenirlo, ma la regia ha comunque azzeccato le
inquadrature dei protagonisti, valorizzandoli e potenziando le qualità
recitative dei singoli ed i dialoghi a due (marito-moglie; figlio-padre). A mio
vedere, volutamente, non è presente un’indagine psicologica, scelta spesso
rischiosa, ma la presentazione di un uomo ed il suo disagio, delle conseguenze
di ciò che vive, con una certa coerenza ed autonomia stilistica.
Voti?
Film: 6/7.
Interpreti: 7,5.
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