Le
commedie, se ben girate e dirette, con interpreti ben assortiti, dotate della
giusta dose di intelligenza e a
volte di sarcasmo opportunamente elargito
ed indirizzato, possono essere un vero toccasana ed un temporaneo rimedio (lo
spazio di una sera e magari la mattina dopo) a questi tempi deprimenti ed
ingiusti (il lavoro mal pagato, l’amore che zoppica, vicini di casa volgari ed
ignoranti, capiufficio incompetenti ed arroganti, i peggiori che avanzano mentre
voi rimanete al palo, la birra calda e così via).
Quelli
che seguono sono titoli che
suggerisco, anche a me stesso, per cercare di “vedere meno grigio”. Film tutto
sommato recenti, probabilmente non le uniche buone commedie proposte negli
ultimi anni, ma che meritano di essere viste anche solo per godere della loro
ironia, della brillante intelligenza, di un certo gusto dolce-amaro.
500 Giorni Insieme (2009)
Il
regista Marc Webb ci racconta la travagliata
storia d’amore dell’architetto mancato Sam
e dell’assistente Sole (Summer
nell’originale), attraverso alcuni dei momenti più significativi dei 500 giorni passati insieme. Il film
utilizza una struttura frammentata,
va avanti e indietro nel tempo, associando momenti felici e quelli più tristi, con
un certo eccesso di musiche da videoclip, comunque divertenti, ed un fiorire di
dialoghi brillanti.
Joseph Gordon-Levitt e Zooey Deschanel |
Non una storia d'amore classica, poiché viene ribaltato lo stereotipo delle relazioni
sentimentali: qui è lei, una Zooey
Deschanel conturbante nei suoi abiti vintage, a non volere impegnarsi in un
rapporto stabile, mentre lui, l’innamoratissimo Joseph Gordon-Levitt, vorrebbe qualcosa di più.
Zooey Deschanel |
Sceneggiatura ben scritta, un tocco leggero, buona fotografia (il passaggio dal bianco e
nero al colore seguendo l’umore di lui è mossa astuta), inserti animati, split screen (alcuni veramente
godibili), tante citazioni cinefile divertenti, ci fanno perdonare quella frammentarietà
narrativa che potrebbe rendere pesante la visione.
Juno (2007)
L'adolescente
Juno è rimasta incinta del suo
amico, da sempre innamorato di lei, Paulie.
Dopo aver considerato e poi escluso l’aborto, la ragazza decide di cercare una
coppia a cui affidare il bambino. Il capace Jason Reitman dirige una commedia che ricorda riuscite strisce a fumetti, sviluppate intorno
ad un tema centrale. Interpreti bravi e simpatici, su tutti la protagonista Ellen Page, sceneggiatura frizzante e
briosa, merito di un vero e proprio “personaggio” come Diablo Cody che meriterebbe un discorso a parte, dialoghi
strepitosi (forse un po’ da MTV, ma quella migliore) e fresco e malizioso senso dell'umorismo.
Ellen Page e Michael Cera |
Buone
scelte narrative, intelligenza nel
dosare le varie componenti del film, opportune e sempre (a me) gradite citazioni, accattivante colonna sonora fanno di questo film una
chicca da non perdere. Ultima annotazione: ho letto che viene considerato un
film anti aborto, secondo me è invece un omaggio
all’indipendenza ed all’autodeterminazione delle ragazze, da utilizzare con
cognizione e con i piedi per terra. Lo slogan
promozionale era: “Meglio non avere fretta di diventare
grandi”, in originale “A comedy about growing up... and the bumps
along the way”.
Little
Miss Sunshine (2006)
Il duo Jonathan Dayton e Valerie Faris propone la tragicomica avventura della famiglia
Hoover, salita a bordo di un pulmino Volkswagen per accompagnare la piccola
Olive, di 7 anni, al concorso di bellezza “Little
Miss Sunshine”. Personaggi bizzarri ed improbabili che si rendono
protagonisti di un viaggio che, come
troppo spesso ci viene presentato, assumerà una funzione terapeutica e
liberatoria. Quasi a sorpresa siamo di fronte ad una commedia cinica, farsesca e sfrontata quanto basta, che perde di
ritmo verso la fine, ma con una regia solida, che si fa vedere e godere per la bravura degli interpreti, eterogenei ma
che insieme funzionano e con una protagonista troppo simpatica!
La famiglia in missione! |
Abigail Kathleen Breslin, la piccola Olive |
Qui "al naturale" in "La custode di mia sorella" |
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