venerdì 8 febbraio 2013

Propongo di vedere alcune commedie!



Le commedie, se ben girate e dirette, con interpreti ben assortiti, dotate della giusta dose di intelligenza e a volte di sarcasmo opportunamente elargito ed indirizzato, possono essere un vero toccasana ed un temporaneo rimedio (lo spazio di una sera e magari la mattina dopo) a questi tempi deprimenti ed ingiusti (il lavoro mal pagato, l’amore che zoppica, vicini di casa volgari ed ignoranti, capiufficio incompetenti ed arroganti, i peggiori che avanzano mentre voi rimanete al palo, la birra calda e così via).

Quelli che seguono sono titoli che suggerisco, anche a me stesso, per cercare di “vedere meno grigio”. Film tutto sommato recenti, probabilmente non le uniche buone commedie proposte negli ultimi anni, ma che meritano di essere viste anche solo per godere della loro ironia, della brillante intelligenza, di un certo gusto dolce-amaro.

500 Giorni Insieme (2009)
Il regista Marc Webb ci racconta la travagliata storia d’amore dell’architetto mancato Sam e dell’assistente Sole (Summer nell’originale), attraverso alcuni dei momenti più significativi dei 500 giorni passati insieme. Il film utilizza una struttura frammentata, va avanti e indietro nel tempo, associando momenti felici e quelli più tristi, con un certo eccesso di musiche da videoclip, comunque divertenti, ed un fiorire di dialoghi brillanti. 

Joseph Gordon-Levitt e Zooey Deschanel
Non una storia d'amore classica, poiché viene ribaltato lo stereotipo delle relazioni sentimentali: qui è lei, una Zooey Deschanel conturbante nei suoi abiti vintage, a non volere impegnarsi in un rapporto stabile, mentre lui, l’innamoratissimo Joseph Gordon-Levitt, vorrebbe qualcosa di più.

 
Zooey Deschanel
Sceneggiatura ben scritta, un tocco leggero, buona fotografia (il passaggio dal bianco e nero al colore seguendo l’umore di lui è mossa astuta), inserti animati, split screen (alcuni veramente godibili), tante citazioni cinefile divertenti, ci fanno perdonare quella frammentarietà narrativa che potrebbe rendere pesante la visione.

Juno (2007)
L'adolescente Juno è rimasta incinta del suo amico, da sempre innamorato di lei, Paulie. Dopo aver considerato e poi escluso l’aborto, la ragazza decide di cercare una coppia a cui affidare il bambino. Il capace Jason Reitman dirige una commedia che ricorda riuscite strisce a fumetti, sviluppate intorno ad un tema centrale. Interpreti bravi e simpatici, su tutti la protagonista Ellen Page, sceneggiatura frizzante e briosa, merito di un vero e proprio “personaggio” come Diablo Cody che meriterebbe un discorso a parte, dialoghi strepitosi (forse un po’ da MTV, ma quella migliore) e fresco e malizioso senso dell'umorismo.



Ellen Page e Michael Cera
Buone scelte narrative, intelligenza nel dosare le varie componenti del film, opportune e sempre (a me) gradite citazioni, accattivante colonna sonora fanno di questo film una chicca da non perdere. Ultima annotazione: ho letto che viene considerato un film anti aborto, secondo me è invece un omaggio all’indipendenza ed all’autodeterminazione delle ragazze, da utilizzare con cognizione e con i piedi per terra. Lo slogan promozionale era: “Meglio non avere fretta di diventare grandi”, in originale “A comedy about growing up... and the bumps along the way”.

Little Miss Sunshine (2006)
Il duo Jonathan Dayton e Valerie Faris propone la tragicomica avventura della famiglia Hoover, salita a bordo di un pulmino Volkswagen per accompagnare la piccola Olive, di 7 anni, al concorso di bellezza “Little Miss Sunshine”. Personaggi bizzarri ed improbabili che si rendono protagonisti di un viaggio che, come troppo spesso ci viene presentato, assumerà una funzione terapeutica e liberatoria. Quasi a sorpresa siamo di fronte ad una commedia cinica, farsesca e sfrontata quanto basta, che perde di ritmo verso la fine, ma con una regia solida, che si fa vedere e godere per la bravura degli interpreti, eterogenei ma che insieme funzionano e con una protagonista troppo simpatica!


 
La famiglia in missione!


Abigail Kathleen Breslin, la piccola Olive


Qui "al naturale" in "La custode di mia sorella"




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