giovedì 25 aprile 2013

25 Aprile: è festa!



25 Aprile: Festa della Liberazione.

Non dimentichiamo.
L’anagrafe mi ha permesso di ascoltare chi era giovane in quegli anni, chi fece una scelta e la portò avanti con forza e convinzione. Ho letto, chiesto ed ascoltato. Purtroppo ancora oggi sento dichiarazioni sconfortanti su ciò che è accaduto in Italia dal 1943 alla primavera del 1945. Non solo politici, che l’ignoranza e la malafede sono per loro strumenti utili per raccogliere attenzioni e consensi, bensì anche da educatori, insegnanti, colleghi, rappresentanti del clero, delle istituzioni, del mondo del lavoro e persone “comuni” che incontro.
No, non sono vittime di disinformazione e campagne di mistificazione, sono semplicemente superficiali, distanti, disoneste e qualunquiste. Questa è una colpa! Partigiani e Repubblichini non erano uguali, non possono essere equiparati! Chi ha appoggiato e sostenuto quel che rimaneva del regime fascista non è come chi si opponeva alle camicie nere ed al loro padrone dalla croce uncinata. Non si trattava di un scontro fra eserciti, comunque deprecabile. Non era una rivalità fra tifoserie, ma una scelta decisiva e netta. I partigiani, uomini e donne, socialisti, comunisti, cattolici, laici e repubblicani lottavano, insieme per un ideale e per uno scopo comune, per una fede politica e sociale. I fascisti si schierarono dalla parte opposta, in antitesi a tutto ciò, in antitesi a qualsiasi fede politica o ideale, perché il fascismo è un’aberrazione, è il contrario di tutto questo, perché opprime le fedi e gli ideali altrui.

C’era una parte giusta ed una sbagliata!
La parte di chi voleva cambiare ed ha liberato il nostro paese donandogli libertà e democrazia non può essere equiparata a quella di chi serviva un regime odioso e responsabile di immani tragedie! Civiltà e diritto non sono accostabili alla barbarie ed alla sopraffazione.
La parte di chi combatteva per la dignità e la libertà di una nazione e del suo popolo era quella giusta. Chi difendeva la tirannide e voleva perpetuarla era la parte sbagliata.
Ricordiamolo! Ricordiamo la Storia e rendiamo onore a chi è morto e si è sacrificato per la libertà, per la democrazia ed il nostro futuro!


Nessuna pacificazione è possibile, non esiste una memoria che possa essere condivisa. I martiri chiedono vendetta. E le storie non sono altro che “asce di guerra da disseppellire” come hanno scritto i Wu Ming.


 

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