"Per
fare un film bastano una donna e una pistola" (Claude Chabrol)
Il genere noir, pur nato negli anni 40 negli Stati Uniti (con qualche debito nei riguardi del cinema
espressionista tedesco), rappresenta uno dei generi e forme espressive
che maggiormente hanno influenzato il Cinema
e la Cultura contemporanea. Il
pessimismo, le ambientazioni dark, i complessi intrecci investigativi sono i
pilastri che negli anni hanno intersecato malessere esistenziale, insofferenza
nei confronti di norme e regole e verso i modelli culturali socialmente
accettati.
In campo
letterario un ruolo fondamentale è rappresentato dalla figura femminile, ovvero
la dark lady, a volte femme fatale, rappresentazione della devianza e di instabilità sociale e psicologica, spesso donna senza cuore e senza
anima, pronta a tutto per trarre vantaggio dalle situazioni, ingannatrice e
perfida, bramosa di ottenere spazio ed identità in un contesto sovente
effimero, per conquistare benefici transitori o destinati a non essere goduti.
Mamie Van Doren |
In ambito
cinematografico i noir hanno
raggiunto la loro massima diffusione e realizzazione negli anni 40, ibridandosi poi specialmente dagli anni 70 con altre correnti
culturali, come la Nouvelle Vague e generi quali commedia, crime story e
film drammatici. Al di là della presenza di detective, gangster e
fuorilegge vari, nei film noir per
il protagonista non c’è scampo o riparo dal dolore e dalla morte,
poiché non si contemplano eroi o figure da idealizzare, non si considera alcun
lieto fine, ad esclusione di quelli che lo sono solo apparentemente, perché
minacciati da ambigui sospesi e minacciosi interrogativi che si
sedimentano nell’immaginario dello spettatore.
Le atmosfere notturne, il montaggio rapido e le "fughe d'identità", tipiche
del noir si uniscono successivamente,
nel corso degli anni, a sangue, sesso e
violenza, diventando parte integrante di thriller e polizieschi e
confermando l'importanza culturale che questo genere rappresenta per la storia
del Cinema.
James Cagney |
Ho scelto, distinti per periodi, alcuni
film inscrivibili nel genere, più sei bonus “trasversali” per gusto personale e
l’impatto che hanno avuto nella storia del cinema e sull’immaginario degli
spettatori (specialmente il mio).
Prima del 1940
"L'Angelo Azzurro" di Josef von Sternberg (1930)
"M, Il Mostro di Dusseldorf" di Fritz Lang (1931)
"Nemico Pubblico” di William A. Wellman (1931)
"Angeli con la faccia sporca" di Michael Curtiz (1938)
Lauren Bacall e Humphrey Bogart |
"Il grande Sonno" di Howard Hawks (1946)
"Gilda" di Charles Vidor (1946)
"Il caso Paradine" di Alfred Hitchcock (1947)
"Il Terzo Uomo" di Carol Reed (1949)
Alida Valli e Gregory Peck ne "Il Caso Paradine" |
Anni 50
Orson Welles e Charlton Heston ne "L'Infernale Quinlan" |
"Viale del Tramonto" di Billy Wider (1950)
"Niagara" di Henry Hathaway (1953)
"Rapina a Mano Armata" di Stanley Kubrick (1956)
"L'Infernale Quinlan" di Orson Welles (1958)
Anni 60
"Lo Spaccone" di Robert Rossen (1961)
"Il Promontorio della paura" di J. Lee Thompson (1962)
"La Calda Notte dell’Ispettore
Tibbs" di Norman Jewison (1967)
"La Mia Droga si Chiama
Julie" di François
Truffaut (1969)
Jean Paul Belmondo e Catherine Deneuve |
Anni 70
"Chinatown" di Roman Polański (1974)
"Ispettore Callaghan: il Caso Scorpio è tuo" di Don Siegel (1971)
"L’Amico Americano" di Wim Wenders (1977)
Anni 80
"Brivido Caldo" di
Lawrence Kasdan (1981)
"Blade
Runner" di Ridley Scott (1982)
"Omicidio a Luci Rosse" di Brian De Palma (1984)
"Witness – Il Testimone" di Peter Weir (1985)
Anni 90
"Sonatine" di Takeshi Kitano (1993)
"Seven" di David Fincher (1995)
"I Soliti Sospetti" di Bryan Singer (1995)
"Il Buio nella Mente" di Claude Chabrol (1995)
"L.A. Confidential" di Curtis Hanson (1997)
Sandrine Bonnaire e Isabelle Huppert ne "Il Buio nella Mente" |
Anni 2000
"L'uomo che non c'era" di Joel Coen (2001)
"A
History of Violence" di David Cronenberg (2005)
"Arrivederci Amore, Ciao" di Michele Soavi (2005)
"La Promessa dell'Assassino" di David Cronenberg (2007)
Viggo Mortensen ne "La Promessa dell'Assassino" |
Jeanne Moreau |
BONUS:
"Giungla d'Asfalto" di John Huston (1950)
"Ascensore per il patibolo" di Louis Malle (1957)
"La conversazione" di Francis Ford Coppola (1975)
"Velluto Blu" di David Lynch (1986)
"Le Iene" di Quentin Tarantino (1992)
"Old
Boy" di Park Chan-Wook (2003)
Vedi anche:
Cinema
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Grazie di aver inserito anche la foto delle mie gambe...
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