sabato 13 aprile 2013

Torna a casa Batman!




Adam West nei panni di Batman, nella serie televisiva anni '60
N. ha qualche anno più di me, gli piace andare al cinema a vedere i film con i supereroi. È una delle poche cose che gli donano soddisfazione.

In effetti N. non ha molte cose di cui essere lieto. Vive con i genitori in un appartamento poco fuori dal centro, e la finestra della sua camera (dove sono stato diverse volte fin da bambino) si affaccia sopra un ponte ferroviario, alquanto trafficato. Fa il tifo per una squadra di calcio dal glorioso, antico, passato ma che ora dovrebbe avere come sponsor una marca di ascensori, considerando la velocità con cui passa, ogni stagione, da una categoria all’altra (la serie A la vede saltuariamente). Ha dovuto sostenere tre volte l’esame per la patente, e da quando l’ha avuta ha sempre guidato una Panda bianca a benzina, solo che adesso non la può più usare perché inquina troppo, per cui va a piedi o usa l’autobus. Ha avuto due sole morose, una per 15 minuti in seconda media, l’altra per 15 anni, ma poi lei l’ha lasciato per uno che aveva una Panda a metano. Ogni inverno si prende l’influenza, qualunque nome le venga dato. Da quando si è diplomato ha sempre lavorato nel mobilificio di un amico del marito della sorella di una cugina di una collega di sua madre (perché senza le giuste conoscenze un lavoro non si trova!), in ufficio mi dice, ma non so esattamente cosa faccia. Il prete della parrocchia dove andavamo a catechismo gli diceva sempre che era rumoroso e maleducato, sua nonna per questo lo riempiva di schiaffoni, e credo che lo farebbe anche ora che è quasi 2 metri e pesa 130 chili (N. non la nonna, tantomeno il prete che invece era basso e pelato e gli puzzava l’alito di vino).

Insomma, per ritornare al punto, N. non si perde un film di supereroi. Qualche volta l’ho accompagnato al cinema, questo prima che nel tempo libero mi dedicassi a fare figli (in precedenza mi sono molto esercitato, tanto è vero che mi è venuto il gomito ed il polso del tennista, anche se non ho mai giocato a tennis). Negli ultimi anni c’è stato un fiorire di film con supereroi, alcuni molto divertenti, altri che mi lasciano perplesso, ma nel complesso io ed N. abbiamo passato delle belle serate, comunque più appaganti di quelle trascorse a confessarci fantasie sulla figlia del fotografo che aveva la bottega vicino casa sua. Quel fotografo, tra l’altro, si divertiva a stimolare tali fantasie mettendo in bella mostra ritratti della conturbante figlia.
by Fan Boy - Figures in Action
In buona sostanza dal 2005, quando è ricominciata la saga di Batman, ad opera di Christopher Nolan, N. non si è perso un episodio, dopo aver lanciato insulti al “Batman e Robin” con il povero George Clooney insieme a me. Ho visto tutti e tre i film diretti da Nolan, il primo al cinema con N., il secondo in DVD sempre con N. (ero già preda dell’attuale madre dei miei figli), il terzo, l’ultimo uscito, in DVD ma da solo, giacché ormai le sale cinematografiche sono luoghi di cui ho perso memoria, quasi perduti, antichi luoghi mitici di cui comincio a mettere in dubbio l’esistenza, ed il fatto che siano mai esistiti. Ora però è giunto il momento di mettere le carte in tavola e, a costo di far soffrire un amico, proferire la dura verità, o quantomeno quella che ritengo tale dal mio punto di vista.

La trilogia di Batman di Nolan, ovvero “Batman Begins” (2005), “Il cavaliere oscuro” (2008) e “Il cavaliere oscuro - Il Ritorno” (2012), sono spettacolari film di Batman, ma Batman non c’entra una cippa!

Nel primo le parti più riuscite e più interessanti sono quelle dove c’è Bruce Wayne (psicanalisi da cappuccino compresa), il secondo, un film con sontuosi mezzi tecnici ed effetti dove la vera star è Joker, è praticamente un remake non dichiarato di Ispettore Callaghan: Il Caso Scorpio è Tuo” (1971, diretto da Don Siegel), dove tra l’altro Clint Eastwood recita meglio di quanto Christian Bale faccia Batman, mentre il terzo è un film su Occupy Wall Street e relativi corollari, con un Batman sempre più solitario e sempre più nevrotico che si fa rubare la scena da Bane, “cattivo/villain” con una certa presenza scenica. In quest’ultimo film si scopre la componente reazionaria del mascherato miliardario e quindi di Nolan stesso, che dopo aver presentato Bane come un “indignato” a capo di una rivolta popolare, per quanto sadico e crudele leader di un branco di feroci “senzatetto”, dopo averlo fatto vincere gli mette in bocca il proposito di far saltare in aria la città appena restituita ai cittadini. Quasi fosse un pazzo terrorista qualsiasi, alla moda araba, di quelli che tanto piacciono a mr. Nolan ed ai reazionari che vogliono proteggere i valori, gli investimenti ed i miliardi, dell’Occidente. 

Con "Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno" viene fuori, nel migliore dei casi e lasciando da parte le interpretazioni e la inspiegabile ricerca di significati reconditi cari ai fan di Nolan, un polpettone in stile action-movie, peraltro spettacolare ma meno coinvolgente dei film di Tony Scott, che era un vero ed onesto regista di film d'azione, volutamente esagerati e con tratti anche ingenui che accolgono lo spettatore più che blandirlo.
Nolan, nei tre film dove c’è (anche) Batman, reitera la sua idea di cinema: con scaltrezza e abilità nasconde, sotto le vesti di studio psicologico dei personaggi e di attenzione ai particolari, la volontà di spiazzare lo spettatore, ingannarlo e confonderlo. Dilata trama e vicenda per decostruire la visione e far sì che chi guarda si senta intelligente, oppure dica di essersi goduto il film per non fare la figura dell’ignorante.

Per cui, caro N., amico di lunga data, so che quando si guardano certi film bisognerebbe goderseli per quello che sono e non per quello che potrebbero essere (ma l’intelligenza e la capacità di analisi che ce l’abbiamo a fare?), bisognerebbe fare appello alla sospensione dell’incredulità (ma quando i poliziotti escono dalle fogne pettinati come nemmeno da un coiffeur di provincia e con gli abiti come appena stirati, non ti viene voglia di mandare tutti a fare cose col sedere?) e farsi trasportare dalla sontuosità delle scene e della colonna sonora, ma ci meritiamo un Batman così? I supereroi esigono un po’ di rispetto, o quantomeno dovrebbero chiederlo, e se non possono farlo loro almeno lo facciano gli spettatori e gli appassionati come te, altrimenti andiamo a vedere i film di Lars Von Trier (solo per fare un esempio, ci mancherebbe!).
by Fan Boy - Figures in Action

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