Adam West nei panni di Batman, nella serie televisiva anni '60 |
N.
ha qualche anno più di me, gli piace andare al cinema a vedere i film con i
supereroi. È una delle poche cose che gli donano soddisfazione.
In
effetti N. non ha molte cose di cui essere lieto. Vive con i genitori in un
appartamento poco fuori dal centro, e la finestra
della sua camera (dove sono stato diverse volte fin da bambino) si affaccia
sopra un ponte ferroviario, alquanto
trafficato. Fa il tifo per una squadra
di calcio dal glorioso, antico, passato ma che ora dovrebbe avere come
sponsor una marca di ascensori, considerando la velocità con cui passa, ogni
stagione, da una categoria all’altra (la serie A la vede saltuariamente). Ha
dovuto sostenere tre volte l’esame per la patente,
e da quando l’ha avuta ha sempre guidato una Panda bianca a benzina, solo che adesso non la può più usare perché
inquina troppo, per cui va a piedi o usa l’autobus. Ha avuto due sole morose,
una per 15 minuti in seconda media, l’altra per 15 anni, ma poi lei l’ha
lasciato per uno che aveva una Panda a
metano. Ogni inverno si prende
l’influenza, qualunque nome le venga dato. Da quando si è diplomato ha sempre
lavorato nel mobilificio di un amico
del marito della sorella di una cugina di una collega di sua madre (perché
senza le giuste conoscenze un lavoro non si trova!), in ufficio mi dice, ma non
so esattamente cosa faccia. Il prete della parrocchia
dove andavamo a catechismo gli diceva sempre che era rumoroso e maleducato, sua
nonna per questo lo riempiva di
schiaffoni, e credo che lo farebbe anche ora che è quasi 2 metri e pesa 130
chili (N. non la nonna, tantomeno il prete che invece era basso e pelato e gli
puzzava l’alito di vino).
Insomma,
per ritornare al punto, N. non si perde un film
di supereroi. Qualche volta l’ho accompagnato al cinema, questo prima che nel tempo libero mi dedicassi a fare figli
(in precedenza mi sono molto esercitato, tanto è vero che mi è venuto il gomito
ed il polso del tennista, anche se non ho mai giocato a tennis). Negli ultimi anni c’è stato un fiorire di film con supereroi,
alcuni molto divertenti, altri che mi lasciano perplesso, ma nel complesso io
ed N. abbiamo passato delle belle serate,
comunque più appaganti di quelle trascorse a confessarci fantasie sulla figlia del fotografo che aveva la
bottega vicino casa sua. Quel fotografo, tra l’altro, si divertiva a stimolare
tali fantasie mettendo in bella mostra ritratti
della conturbante figlia.
by Fan Boy - Figures in Action |
In
buona sostanza dal 2005, quando è ricominciata la saga di Batman, ad opera di Christopher Nolan, N. non si è perso un episodio, dopo aver lanciato
insulti al “Batman e Robin” con il povero George Clooney insieme
a me. Ho visto tutti e tre i film diretti da Nolan, il primo al
cinema con N., il secondo in DVD sempre con N. (ero già preda
dell’attuale madre dei miei figli), il terzo, l’ultimo uscito, in DVD ma
da solo, giacché ormai le sale cinematografiche sono luoghi di cui ho
perso memoria, quasi perduti, antichi luoghi mitici di cui comincio a mettere
in dubbio l’esistenza, ed il fatto che siano mai esistiti. Ora però è giunto il
momento di mettere le carte in tavola e, a costo di far soffrire un
amico, proferire la dura verità, o quantomeno quella che ritengo tale dal mio
punto di vista.
La trilogia di Batman di Nolan, ovvero
“Batman Begins” (2005), “Il cavaliere oscuro” (2008) e “Il
cavaliere oscuro - Il Ritorno” (2012), sono spettacolari film di
Batman, ma Batman non c’entra una cippa!
Nel primo le parti più riuscite e più interessanti sono
quelle dove c’è Bruce Wayne (psicanalisi da cappuccino compresa), il
secondo, un film con sontuosi mezzi tecnici ed effetti dove la vera star è Joker,
è praticamente un remake non dichiarato di “Ispettore Callaghan: Il Caso Scorpio è
Tuo” (1971, diretto da Don Siegel), dove tra l’altro Clint Eastwood recita meglio di quanto Christian Bale faccia Batman, mentre il terzo è un film su Occupy Wall Street e relativi
corollari, con un Batman sempre più solitario e sempre più nevrotico che si fa
rubare la scena da Bane,
“cattivo/villain” con una certa presenza scenica. In quest’ultimo film si
scopre la componente reazionaria del
mascherato miliardario e quindi di Nolan
stesso, che dopo aver presentato Bane
come un “indignato” a capo di una rivolta popolare, per quanto sadico e
crudele leader di un branco di feroci “senzatetto”, dopo averlo fatto vincere
gli mette in bocca il proposito di far saltare in aria la città appena
restituita ai cittadini. Quasi fosse un pazzo
terrorista qualsiasi, alla moda araba, di quelli che tanto piacciono a mr. Nolan ed ai reazionari che vogliono
proteggere i valori, gli investimenti ed i miliardi, dell’Occidente.
Con "Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno" viene fuori, nel migliore dei casi e lasciando da parte le interpretazioni e la inspiegabile ricerca di significati reconditi cari ai fan di Nolan, un polpettone in stile action-movie, peraltro spettacolare ma meno coinvolgente dei film di Tony Scott, che era un vero ed onesto regista di film d'azione, volutamente esagerati e con tratti anche ingenui che accolgono lo spettatore più che blandirlo.
Con "Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno" viene fuori, nel migliore dei casi e lasciando da parte le interpretazioni e la inspiegabile ricerca di significati reconditi cari ai fan di Nolan, un polpettone in stile action-movie, peraltro spettacolare ma meno coinvolgente dei film di Tony Scott, che era un vero ed onesto regista di film d'azione, volutamente esagerati e con tratti anche ingenui che accolgono lo spettatore più che blandirlo.
Nolan, nei tre film dove c’è (anche) Batman, reitera la sua idea di cinema: con scaltrezza e
abilità nasconde, sotto le vesti di studio psicologico dei personaggi e di
attenzione ai particolari, la volontà di spiazzare lo spettatore, ingannarlo e confonderlo.
Dilata trama e vicenda per decostruire la visione e far sì che chi guarda si
senta intelligente, oppure dica di essersi goduto il film per non fare la
figura dell’ignorante.
Per
cui, caro N., amico di lunga data, so che quando si guardano certi film
bisognerebbe goderseli per quello che
sono e non per quello che potrebbero
essere (ma l’intelligenza e la capacità di analisi che ce l’abbiamo a
fare?), bisognerebbe fare appello alla sospensione
dell’incredulità (ma quando i poliziotti escono dalle fogne pettinati come
nemmeno da un coiffeur di provincia e con gli abiti come appena stirati, non ti
viene voglia di mandare tutti a fare cose col sedere?) e farsi trasportare
dalla sontuosità delle scene e della
colonna sonora, ma ci meritiamo un Batman
così? I supereroi esigono un po’ di rispetto, o quantomeno dovrebbero
chiederlo, e se non possono farlo loro almeno lo facciano gli spettatori e gli
appassionati come te, altrimenti andiamo a vedere i film di Lars Von Trier (solo per fare un
esempio, ci mancherebbe!).
by Fan Boy - Figures in Action |
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