lunedì 7 dicembre 2015

Citazioni Cinematografiche n. 126


“Per, per tutta la vita ho sempre vissuto e lavorato in una grande città. Perché? O, ora che ci penso è piuttosto imbarazzante, sì, si perché ho, ho questa paura degli spazi chiusi. Sì, t-tutto mi fa sentire in trappola, in continuazione. Sì, mi, mi dico sempre che ci deve essere qualcosa di meglio là fuori, ma, f-forse penso troppo, e io credo che risalga al fatto che ho avuto un'infanzia molto ansiosa. Sa, mia madre non aveva mai tempo per me. Insomma, quando si è il figlio di mezzo in una famiglia di 5 milioni non ricevi nessuna attenzione, voglio dire, com'è possibile. E ho sempre avuto questa, questa storia dell'abbandono, sapesse, che mi affligge. Mio padre era fondamentalmente un fuco come ho detto e spiccò il volo quando io ero ancora una larva. E il mio lavoro, poi. Non mi faccia incominciare, perché mi irrita molto. Vede, io non sono tagliato per fare l'operaio, glielo dico subito, io, mi-mi sento fisicamente inadeguato, cioè, io nella mia vita non ho mai sollevato qualcosa che andasse oltre 10 volte il mio peso corporeo e arrivare al dunque: maneggiare la terra, ecco, non è la mia idea per una carriera gratificante. E tutta questa colata di entusiasmo per il super organismo che, sa non posso capire, ci provo ma non la capisco, insomma, io dovrei fare tutto per la colonia e, e che ne è dei miei sogni?! Che ne è di me?! Insomma devo credere che esista un posto là fuori migliore di questo o mi raggomitolerei, in posizione fetale piangerei. L'intero sistema mi fa sentire... insignificante.


(Z in “Z la formica”, di Eric Darnell e Tim Johnson - 1998)





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