domenica 17 febbraio 2019

Fedeli al Vinile (2018)

Fedeli al Vinile” è un libro piacevole, divertente, a suo modo istruttivo nel senso più generale e ludico del termine e sincero per quello che trasmette e mostra.
Alessandro Casalini è riuscito a far convivere tratti e personaggi della Romagna più o meno contemporanea (tutta la vicenda o quasi è datata 2001) con suggestioni e spunti che vanno oltre la storia e la geografia, dei lettori ma non solo, per giungere a toccare corde e sensazioni, temi e questioni che possono trascendere la biografia e le radici personali. Tutto questo senza prendersi troppo sul serio e giocando con chi legge il suo romanzo. La scrittura è seria, per carità, poiché ci vuole veramente capacità e mestiere per far sorridere ed a volte ridere, dal momento che a far piangere sono capaci pressoché tutti. Com'è quella storia su Alberto Sordi? Sembra che Sordi, a un giovane autore incontrato mentre stava lavorando, chiese: “Che stai a scrive? ‘Na commedia?”. “No”, gli rispose quello, “un dramma”. “Ah, allora te stai a riposà”. Ecco, passatemi la suggestione, Casalini non si è riposato, ha fatto un bel lavoro, faticoso, ed il risultato ce lo possiamo godere.

L'autore vive a Cesenatico e scrive di quanto accaduto, o sarebbe accaduto a Cesenatico all'ombra del grattacielo sul finire del settembre 2001, subito dopo i fattacci di New York, anche se lui ed i suoi protagonisti di responsabilità in merito sembra che non ne abbiano. Come dite? “Cesenatico”? “E quanti anni ha questo Casalini”? “Vabbè, ci siamo capiti, ci dici di leggere il libro perché parla della tua città e poi magari quello è amico tuo. Lassandé va là”.
No, Alessandro Casalini non è amico mio, anche se mi sono fatto l'idea che probabilmente mi sarebbe piaciuto averci a che fare negli anni giovanili, considerando inoltre che siamo coetanei, ma non è questo il punto. Nel libro si parla di musica, di amore per la musica e per i dischi in vinile, con più di un rimando a luoghi e situazioni che per chi ha oltre 40 anni (e magari vive in Romagna da un periodo di tempo simile) non possono che essere quantomeno familiari.

La musica ed il vinile, poi, a ben leggere e a divertirsi, divengono quasi un pretesto per parlare anche di altro. Affetti, interazioni umane, amicizia, amore, cibo, dinamiche sociali, questioni micro e macroenomiche, con una leggerezza ed un brio accattivanti e gustosi. Il buon Alessandro (chiedo scusa all'autore per questa confidenza che mi prendo in modo audace quanto proditorio) ci propone i suoi personaggi e le sue situazioni un po' come si faceva nella Commedia dell'Arte e in alcuni felicissimi casi si riesce a fare ancora nel Teatro e nel Cinema. I caratteri che mette in scena si elevano dal semplice rango di personaggi di uno scritto, di una pièce, per assurgere a poco di meno di archetipi, propri della romagnolità e non, tratti caratteriali (caratteri appunto) di una commedia che rappresenta su un ideale palcoscenico dinamiche e peculiarità umane più grandi, nel loro essere momentaneamente circoscritte ad una vicenda e ad una collocazione territoriale, nonché linguistica. Non continuo per non fare arrabbiare chi studia e si guadagna da vivere con la Storia del Teatro e materie affini, ma spero di aver reso l'idea!

Ci si diverte, poi una volta lasciato sedimentare quanto letto ci si accorge di molto, di quanto contenuto nelle pagine e nei dialoghi, nelle descrizioni e nella musica che ci viene voglia di (ri)ascoltare. Quindi, anche se Alessandro Casalini non è amico mio dategli una possibilità, leggete “Fedeli al Vinile”.

Riviera Romagnola, settembre 2001. Tata e Hi-Fi sono i proprietari del VinylStuff, un negozietto di Cesenatico che vende esclusivamente vinili e cerca di sopravvivere all’onda d’urto prodotta dalla rivoluzione della musica digitale. La verità è che il VinylStuff non è solamente un negozio, è molto di più. All’interno di questo novello Bar Sport si incontrano tizi come Plutarco di cui si dice che in passato abbia suonato con i Pink Floyd, il Professore, un ex insegnante di fisica che crede di essere Einstein, oppure Marione: un appassionato che individua i suoi pezzi da collezione sfruttando una sorta di “tocco magico”. Nei giorni in cui Napster arriva all’apice della sua parabola e l’iPod sta per fare il suo debutto sul mercato, Tata e Hi-Fi ingaggiano una battaglia epica tra analogico e digitale, tra il bene e il male, a suon di note, bit, fruscii e bytes. Chi la spunterà? (da libromania.net)

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