venerdì 15 febbraio 2019

Giallo, Noir & Thriller/64




Titolo: Orient
Autore: Christopher Bollen
Traduttore: Daniela Guglielmino
Editore: Bollati Boringhieri - 2018

Ci sono libri che riescono ad andare oltre il genere nel quale vengono inseriti per divenire letteratura a tutto tondo, guadagnandosi così un posto oltre le caselle e le classifiche e raggiungere lettori diversi e di gusti differenti.
Orient di Christopher Bollen rientra in questa casistica e quindi mi viene spontaneo segnalarlo come un romanzo che meriti di essere considerato come prossima lettura, valutandolo una buona alternativa ai gialli polizieschi, un degno competitore dei thriller d'azione e una valida opzione per chi desideri atmosfere dense di mistero, un po' di movimento e una buona dose di analisi dei personaggi e del contesto. Bollen riesce a fare una apprezzabile summa di tutto questo, aggiungendovi una mescolanza di gusto europeo e di carattere nordamericano, come in fondo sono i caratteri descritti e la zona in cui tutto si svolge. All'estrema punta dello stato di New York, nel Noth Folk di Long Island, vive ad Orient una comunità che vive da decenni affacciata sul braccio di mare che separa l'isola dal Connecticut.


Presso questa comunità, a suo modo esempio di una Nazione, giunge un estraneo, un “diverso”. In realtà non sarebbe l'unico, ma questo ragazzo funge, in qualche modo, da calamita e da catalizzatore, per le dinamiche e le vicende locali, che si dipanano come in un grande thriller, che sa essere al contempo un'opera letteraria dove vengono offerti introspezione, analisi sociale e psicologica, azione e suspense, in un equilibrio tanto raro quanto mirabile.

La scrittura è curata e regala momenti di acutezza letteraria e finezza di composizione, grazie anche ad una traduzione che riesce a rendere giustizia di uno stile e del suo esprimersi, di un'ambientazione che non è solo fisico-geografica ma anche psico-sociale ed emotiva. L'Oriente non esclusivamente come collocazione nello spazio, bensì allo stesso tempo l’est americano, l’esotico, così come l’orientamento temporale, l’orientamento sessuale a cui si aggiunge il disorientamento delle percezioni mentali. 

 

Descrivendo con estrema accuratezza paesaggio, personaggi e contesto, Bollen conquista il lettore e gli regala una grande opera in cui trovano spazio sia i temi classici dei giallo-thriller (violenza, morte e indagini comprese) che alcuni dei temi rilevanti della società americana odierna, quali la ricerca della realizzazione personale, l'arricchimento o la difesa del proprio status, la gentrificazione, l'arte, l'omosessualità e la paura del diverso e dello “straniero”, il matrimonio, il divorzio, la tutela ambientale, l'avidità. 


Orient, sulla punta del North Fork di Long Island, affacciata sul braccio di mare che separa l’isola dal Connecticut. Meno famosa del South Fork, quella degli Hamptons, con relativi magnati dello show business newyorchese, attori e scrittori famosi. In questo paradiso marittimo dei falchi di mare, dei pescatori e delle fi oriture selvagge, abitato dalle stesse famiglie da molte generazioni, arriva un giorno da New York Mills, un «drifter», un vagabondo, ex tossicodipendente, ex bambino abbandonato, passato da un affido all’altro. Ospite, in cambio di lavoro, di un signore che possiede una bella casa di famiglia da sgombrare e ristrutturare dopo la morte della madre, Mills viene accolto da subito con molta diffidenza nella comunità locale, tanto più che, dopo il suo arrivo, uno per volta, si cominciano a rinvenire numerosi corpi senza vita. (da ibs.it)

Nessun commento:

Posta un commento