Titolo:
Orient
Autore:
Christopher Bollen
Traduttore:
Daniela Guglielmino
Editore:
Bollati Boringhieri - 2018
Ci
sono libri che riescono ad andare oltre il genere nel quale vengono
inseriti per divenire letteratura a tutto tondo, guadagnandosi così
un posto oltre le caselle e le classifiche e raggiungere lettori
diversi e di gusti differenti.
Orient
di Christopher Bollen rientra in questa casistica e quindi mi
viene spontaneo segnalarlo come un romanzo che meriti di essere
considerato come prossima lettura, valutandolo una buona alternativa
ai gialli polizieschi, un degno competitore dei thriller d'azione e
una valida opzione per chi desideri atmosfere dense di mistero, un
po' di movimento e una buona dose di analisi dei personaggi e del
contesto. Bollen riesce a fare una apprezzabile summa di tutto
questo, aggiungendovi una mescolanza di gusto europeo e di carattere
nordamericano, come in fondo sono i caratteri descritti e la zona in
cui tutto si svolge. All'estrema punta dello stato di New York, nel
Noth Folk di Long Island, vive ad Orient una comunità che vive da
decenni affacciata sul braccio di mare che separa l'isola dal
Connecticut.
Presso
questa comunità, a suo modo esempio di una Nazione, giunge un
estraneo, un “diverso”. In realtà non sarebbe l'unico, ma questo
ragazzo funge, in qualche modo, da calamita e da catalizzatore, per
le dinamiche e le vicende locali, che si dipanano come in un grande
thriller, che sa essere al contempo un'opera letteraria dove vengono
offerti introspezione, analisi sociale e psicologica, azione e
suspense, in un equilibrio tanto raro quanto mirabile.
La
scrittura è curata e regala momenti di acutezza letteraria e finezza
di composizione, grazie anche ad una traduzione che riesce a rendere
giustizia di uno stile e del suo esprimersi, di un'ambientazione che
non è solo fisico-geografica ma anche psico-sociale ed emotiva.
L'Oriente
non esclusivamente come collocazione nello spazio, bensì allo stesso
tempo l’est americano, l’esotico, così come l’orientamento
temporale, l’orientamento sessuale a cui si aggiunge il
disorientamento delle percezioni mentali.
Descrivendo
con estrema accuratezza paesaggio, personaggi e contesto, Bollen
conquista il lettore e gli regala una grande opera in cui trovano
spazio sia i temi classici dei giallo-thriller (violenza,
morte e indagini comprese)
che alcuni dei temi
rilevanti della società americana odierna,
quali la ricerca della realizzazione personale, l'arricchimento o la
difesa del proprio status, la gentrificazione, l'arte,
l'omosessualità e la paura del diverso e dello “straniero”, il
matrimonio, il divorzio, la tutela ambientale, l'avidità.
Orient, sulla punta del North Fork di Long Island, affacciata sul
braccio di mare che separa l’isola dal Connecticut. Meno famosa del
South Fork, quella degli Hamptons, con relativi magnati dello show
business newyorchese, attori e scrittori famosi. In questo paradiso
marittimo dei falchi di mare, dei pescatori e delle fi oriture selvagge,
abitato dalle stesse famiglie da molte generazioni, arriva un giorno da
New York Mills, un «drifter», un vagabondo, ex tossicodipendente, ex
bambino abbandonato, passato da un affido all’altro. Ospite, in cambio
di lavoro, di un signore che possiede una bella casa di famiglia da
sgombrare e ristrutturare dopo la morte della madre, Mills viene accolto
da subito con molta diffidenza nella comunità locale, tanto più che,
dopo il suo arrivo, uno per volta, si cominciano a rinvenire numerosi
corpi senza vita. (da ibs.it)
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