Poiché (ormai) ex lettore di Dylan Dog non potevo
perdermi il Maxi Dampyr n.5, “Il
Collezionista”!
Perché?
Perché il
disegnatore di quest’albo, edito da Sergio Bonelli editore, è Corrado
Roi, che tanto bene ha fatto sulle
tavole dell’indagatore dell’incubo e tanto ha riempito le mie serate e
notti fin da quando andavo ancora a scuola, dove incontravo Natali, sincero estimatore dello
sceneggiatore dylandoghiano Claudio Chiaverotti.
Insomma la storia mi è piaciuta ed i disegni anche,
sebbene Harlan Draka, il “nostro”
dampyr, in qualche tavola non è proprio subito riconoscibile, ma era così anche
in “Tre Vecchie Signore” (n.51) dove Roi è veramente in gran forma.
"Il
collezionista", dal punto di vista della sceneggiatura,
opera di un capace e sorprendente Giovanni
di Gregorio, è una storia affascinante, complessa ma ben presentata,
studiata nei minimi dettagli e che riesce ad offrire il meglio dell'universo di
questa consigliabile serie, adatta ai lettori di lungo corso come anche ai
neofiti di Harlan e soci.
Ci sono i maggiori protagonisti della serie,
compresi il “simpatico” Nikolaus ed
una sempre piacevole Ann Jurging,
oltre ad un classico nemico ben
conosciuto e ad un nuovo “cattivo” tanto inquietante quanto
irresistibile.
Le prime 100 pagine sembrerebbero una ottima introduzione che potrebbe anche
passare per la prima parte di una storia in più albi, ma poi si entra nel vivo,
o, meglio, nel “multiverso”,
dimensione che ci ha sempre regalato storie di buon livello. Ci sono colpi di scena ben studiati, sequenze horror e momenti di passaggio
veramente azzeccati, con quel tanto di approfondimento dei caratteri che
stimola ed appassiona alla lettura. Persino gli elementi più propriamente "fantasy" vengono ben gestiti e ben si inseriscono nella trama e nella vicenda presentata.
Il ritmo,
ad un certo punto, accelera e poi decelera per riprendere ancora più veloce,
donandoci momenti intensi e azione
che ci lascia trascurare impegni o propositi di riposo notturno. Ne vale la
pena!
Paradossalmente, sebbene sia un albo corposo (292 pagine), almeno una decina di pagine in più
avrebbero giovato, poiché la parte finale dell’albo mi è sembrata meno
curata ed un po’ troppo “veloce”, con la “soluzione” e relativo epilogo/resa
dei conti arrivata troppo improvvisa, ma comunque il giudizio non ne viene
influenzato.
Il “cattivo”,
quel collezionista che dona il titolo all’albo, era tanto notevole e convincente, dotato di uno “spessore” non così comune, che quasi
mi dispiace sapere di non poterlo più incontrare.
Siamo di fronte ad una bella storia, che merita attenzione e l’intera lettura, non solo
per i disegni, ma anche per la scrittura capace e solida, da lasciare
soddisfatti ed anche fiduciosi per le prossime avventure di Harlan, Kurjak e Tesla.
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