Azione, Intrighi,
Duelli e suggestioni Steam Punk, per un’avventura a cavallo fra Storia e
Fantasia.
“Il Moschettiere di Ferro” è avventura pura,
un’incursione nel cappa e spada più nobile, con suggestioni storiche e
fantastiche che si mescolano con elementi steam punk.
Il tredicesimo volume della collana “Le Storie”,
che così inizia il secondo anno di pubblicazioni, ci offre un albo ben
sceneggiato da Giovanni Gualdoni, che si avvale delle suggestive ed
efficaci tavole di Giorgio Pontrelli, a suo agio sia negli interni delle
sale nobiliari e degli eleganti palazzi che negli spazi aperti, nei cunicoli di
miniere e nelle stanze di locande e rifugi di fortuna.
Dialoghi efficaci e buona padronanza della sceneggiatura e dei
temi, storici e di fantasia, proposti rendono leggibile e coinvolgente una
storia complicata e concitata, dove non trovano spazio pause o ripensamenti.
Omaggio a Dumas ed ai suoi moschettieri, “Il Moschettiere di Ferro”
opera un’intrigante ribaltamento di ruoli e caratteri, il perno del
quale è un D’Artagnan passato a servire il cardinale Richelieu, e
perciò da annoverare tra “i cattivi”.
Suggestioni cavalleresche, Storia, inganni,
intrecci, ribaltamento di ruoli, richiami alla fantascienza, alla narrativa
classica francese (Dumas appunto) e italiana (“Pinocchio” di Collodi
ad esempio), misteri e tanto altro in quest’albo. Appunto, forse un tantino
troppo da presentare in un albo da 110 tavole!
Ovvero, anche se il lettore si diverte e rimane
catturato da quanto proposto, non si può fare a meno di notare che, a parte i
due protagonisti, il Moschettiere del titolo ed il Duca di Enghien (belli i
loro duelli), gli altri protagonisti soffrono di scarsa caratterizzazione
(D’Artagnan, il redivivo Aramis, Elise ed altri ancora).
Diverse questioni rimangono sospese, come se ci
dovesse essere un seguito, e il finale è affrettato e poco soddisfacente.
Alcuni temi avrebbero meritato di essere sviluppati meglio e tutti i
caratteri più approfonditi, poiché anche solo l’automa moschettiere sarebbe
degno di una miniserie (3-4 albi?), all’interno della quale meglio conoscere
lui e la sua storia personale e gli intrecci con quella degli altri personaggi
presentati.
Si sta cercando di suggerire una nuova possibilità
alla Sergio Bonelli Editore, all’interno della quale comunque c’è
movimento e gli autori e sceneggiatori stanno lavorando molto bene.
In pratica questa collana sta facendo
ingolosire gli appassionati e le aspettative crescono, perché è vero che, un
anno fa, prima de “Le Storie”, probabilmente sarei stato pienamente
soddisfatto di un albo del genere e non gli avrei “fatto le pulci” in tema di
sviluppo e approfondimento di trama e personaggi.
Quindi mi aspetto ancora di più e di meglio. Ci
conto!
La copertina di Aldo Di Gennaro è bellissima,
ma ormai non è più una novità!
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