venerdì 29 novembre 2013

Le Storie # 14 - Cuore di Lupo


Un  po’ di delusione con il numero 14 de “Le Storie”.

Prima o poi doveva capitare, ne sono consapevole, ma dispiace che sia accaduto con un albo sceneggiato e disegnato da Carlo Ambrosini.

Il disegnatore bresciano mi è molto caro, grazie alle tavole che ha proposto su “Napoleone”, “Jan Dix” e ancora prima su “Dylan Dog” e “Ken Parker”, però questa volta mi trovo ad esprimere un’opinione non proprio positiva su “Cuore di Lupo”.

Non sono tanto i disegni a deludere, ci mancherebbe, anzi questi sono, a mio avviso, la nota positiva, soprattutto grazie alla cura dedicata a ritrarre i grandi spazi dell’Ovest americano e le caratterizzazioni grafiche dei personaggi. La nota negativa risiede nella sceneggiatura e nei dialoghi. Si parte forte, con azione e dinamismo, ma poi la situazione si fa statica, pesante, poco coinvolgente ed il ritmo ne risente fortemente.

Nessun personaggio “arriva” al lettore, che si ritrova di fronte a vari caratteri, nessuno veramente trascinante. Il “protagonista”, poi, in sintonia con la sua natura a cavallo fra due mondi e due culture, rimane poco definito e scarsamente stimolante, quasi uno spettatore abusivo di fronte ad eventi che sembra non lo riguardino. Alla fine la storia accelera e si arriva ad un epilogo poco convincente e che lascia poi spazio ad annotazioni e riflessioni un po’ stucchevoli.

Sembra quasi che Ambrosini, in quest’albo, abbia voluto presentare una tesi, cosa pericolosa (gli albi a tema in genere sono poco riusciti) lasciando da parte lo sviluppo e cura del “plot narrativo”. La tematica dei e sui Nativi d’America è per me interessante, sono certo di questo, ma da un albo di questa serie mi aspetto coinvolgimento e di essere catturato da una bella storia. Io ho bisogno di belle storie, questa non mi sembra lo sia e me ne dispaccio, anche perché l’autore mi faceva ben sperare (il precedente curato da Ambrosini, “No Smoking”, mi era piaciuto, nonostante qualche didascalia di troppo e qualche scelta in tema di comunicazione non pienamente convincenti).

Questa mia valutazione è sinceramente influenzata dal buon livello offerto e tenuto fino a questo punto da questa collana. Probabilmente in altri momenti sarei stato più “sfumato” nell’esprimere le mie impressioni.

“Cuore di Lupo” ha poi un ulteriore, per me grave, difetto, ovvero il “cattivo” presentato non convince, sembra una banale macchietta e ha poca personalità. Un cattivo come si deve avrebbe aiutato la storia e avrebbe, almeno in parte, supplito alla pochezza dello sbiadito protagonista, che almeno ha una fidanzata molto carina, quasi quanto quella di “Jan Dix”, alla quale assomiglia molto (un caso?).

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