Quando Leo Ortolani decide di cimentarsi in
una parodia od in una rilettura di un classico va oltre la parodia stessa,
compie un’azione che trascende la semplice rilettura, offrendo al lettore
qualcosa di più di un omaggio.
Lo ha fatto con “Il Signore dei Ratti”, con “Star
Wars” e “Venerdì 13”, ad esempio, dove prende in mano storie e saghe
conosciutissime e ormai classiche per proporre qualcosa di nuovo e
sorprendentemente diverso ma così vicino all’originale da meritarsi il
proprio posto nel campo dell’editoria e delle produzioni artistiche.
È il caso anche di Ratolik, dove non c’è solo
un omaggio a Diabolik, ma una rilettura, un atto di rispetto e
appropriazione per affiancare il suo personaggio a quello creato dalle sorelle
Giussani.
Ci sono schemi e situazioni tipiche
dell’originale, riviste e riproposte con originalità e individualità, ma
allo stesso tempo richiamandosi direttamente al famoso ladro. Di fatto Ratolik
non è Diabolik: è un personaggio indipendente che si rifà al Re del Terrore
nazionale che però segue un suo proprio percorso.
L’albo, pubblicato dalla Panini Comics,
richiama direttamente quelli originali, anzi è praticamente identico, compresa
la simpatica e accattivante quarta di copertina.
Si gioca con gli stereotipi del genere, passando
dal thriller al giallo, dalla curiosità alla risata con qualche momento di
tensione che non guasta mai. Un consiglio per gli acquisti prossimi e per
godere di un prodotto da custodire e che, lo ammetto, spero non rimanga un caso
isolato.
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