Sono
stato “rimproverato” di pubblicare troppi post sulle uscite
mensili di Dampyr. Ho replicato al bonario appunto che al
massimo sono uno, appunto, al mese, oppure due se è il periodo dello
“speciale” annuale (in edicola in questi giorni e che promette
bene). Ma forse è solo un invito a dedicare attenzione anche ad
altri fumetti e temi. Vedrò di fare tesoro del suggerimento.
Per
il momento però impegno qualche riga per il numero dampyriano 223
“Cuba Libre!”.
Probabilmente
non è sufficiente far fare ad Harlan Tesla e Kurjak un viaggio ai
Caraibi ed inserire in alcune tavole Che Guevara e Fidel Castro per
trasmettere al lettore un ambiente ed una condizione sociale ed
ambientale. Se però i disegni
di Dario Diotti sono
ricchi di particolari, densi nei dettagli senza perderne in chiarezza
e pulizia, allora la questione si fa interessante. La sua resa degli
scorci de L'Havana è emozionante, la cura nella rappresentazione
degli ambienti naturali e nelle fisionomie dei personaggi storici è
tra le migliori nella serie.
Ancora migliore è il risultato quando
la sceneggiatura di
Luigi Mignacco,
dopo
una non banale e anche utile premessa storica,
offre un nuovo antagonista per Harlan e soci, non dimenticandosi di
attingere a piene mani dalle tradizioni cubane, fatte di musica
creola, santeria, credenze cultutrali e politico-sociali, mescolanze
di eventi storici e leggende.
Il
nuovo Maestro della
Notte, Huracàn, non
gode di un adeguato approfondimento, tale da rivelarne per il momento
precise caratteristiche, strategie ed obiettivi, forse penalizzato
dalla scelta narrativa di optare per uno sviluppo tutto sommato
lineare della trama e degli eventi, ma poiché è stato solo
temporaneamente sconfitto dai nostri eroi, possiamo legittimamente
aspettarci che tornerà ad incrociare i loro destini.
Non
un albo memorabile, ma testimone della buona qualità, del
costantemente apprezzabile livello della serie, che perciò continua
a piacermi e donarmi buoni momenti di lettura e di riflessione.
Quando i conquistadores raggiunsero l’isola, ancora prima che si
chiamasse Cuba, trovarono un misterioso e antico padrone, venerato come
il dio uragano dagli indigeni. Da allora questo potente Maestro delle
Tenebre comanda nell’ombra e, sia i rivoluzionari di Ernesto “Che”
Guevara, che il Dampyr e i suoi pards devono fare i conti con la furia
di Huracán! (da sergiobonelli.it)
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