“Non
so spiegarmi come, nonostante la sua giovane età, Angélica de
Alquézar abbia potuto sorridere come fece quella mattina davanti
alla casa dei Sette Camini; lei, comunque, si produsse in un sorriso
lento, lentissimo, di sprezzo e allo stesso tempo di infinita
saggezza. Uno di quei sorrisi che nessuna bambina ha avuto mai il
tempo di imparare, perché sono innati, frutto della lucidità e
dello sguardo penetrante che è patrimonio esclusivo delle donne,
risultato di secoli e secoli passati a vedere, in silenzio, gli
uomini commettere ogni genere di sciocchezza. Io allora ero troppo
giovane per capire quanto possiamo essere stupidi noi maschi, e
quanto si può imparare dagli occhi e dal sorriso di una donna. Se
avessi dedicato più tempo alla cosa non pochi contrattempi della mia
vita adulta si sarebbero risolti con maggiore soddisfazione. Ma
nessuno nasce erudito; e spesso, quando finalmente hai appreso certi
insegnamenti, è troppo tardi perché te ne possa giovare.”
(Arturo Pérez-Reverte, “Capitano Alatriste”, trad.
Roberta Bovaia – Salani Editore)
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