Il dopo sbronza: una top ten del mattino dopo
A
volte, in gioventù soprattutto, mi sono ritrovato a dover fare i conti con il dopo sbronza.
Ognuno
di noi, uomini ma anche donne, poiché in genere cambia solo la tipologia di liquidi immessi nel corpo,
ha le sue vicende e le sue storie, ha “la
Sbornia” della vita da ricordare e raccontare, aneddoti per riempire intere
serate e rimpatriate varie.
Non
faccio eccezione, ma conservo quel tanto di distacco e consapevolezza da
comprendere come il racconto di una mia
sbronza sia molto poco interessante e scarsamente attraente per i più, o i
pochi, che leggono questo blog.
Per cui mi cimenterò nell’elencare le 10
caratteristiche del mattino dopo sbronza:
1) Vuoti di
memoria e senso di spaesamento: Chi
sono? Chi ero? Dov’ero? Dove sono stato? Come mi chiamo? Chi mi ha portato a
casa? Questo è il mio letto? Cosa ci fa quello in camera mia, ah no, è lo
specchio!
Roba che al
confronto il tizio di Memento se la
passava più che bene!!
2) Alito
fetente: perché, ovviamente, in preda
allo sballo alcoolico e impegnato
com’eri a berti addosso, non ti sei lavato i denti! E la tua cavità orale emana
effluvi mefitici che possono anche
essere visualizzati (tipo apertura dell’Arca nel primo Indiana Jones);
3) Senso di
colpa e paure varie: oh mamma! Ma
cosa ho fatto? Cosa ho detto? Cosa le ho detto? Cosa gli ho fatto? Era l’alcool a parlare, non tu. Eri
posseduto da un’entità estranea e maligna che ora ti lascia una serie di beghe da gestire. E ti servirà una
certa dose di coraggio e tutta
l’arte diplomatica a disposizione dell’ONU per cavartela;
4) Tutti ti
vogliono parlare: genitori, sorelle,
fratelli, amici, parenti di ogni tipo, anche perfetti sconosciuti capitati
chissà come intorno a te, ti pongono domande,
interrogativi e questioni varie.
Le loro voci ti rimbombano in testa
e non riesci a far altro che annuire ed esibire espressioni di circostanza, mentre sei ancora impegnato nell’immane
sforzo di mantenere in equilibrio il tuo corpo e recuperare una parvenza di compostezza e dignità;
5) Messaggi ed
SMS da sconosciuti/e: dopo la quarta birra e whisky o al quinto giro di negroni (non i salumi) si è tutti un
po’ più socievoli. L’eloquio diviene
sciolto, aumenta la disponibilità e l’esuberanza, ti ritrovi a comportarti come
il fratello minore di Fabrizio Corona
e fai amicizia con tutti.
Ed ora
gestisci la popolarità bello!
6) Gli scherzi
degli “amici” e dei compagni di sbronza:
foto, riprese, registrazioni audio/video si sprecano. Tanto c’è sempre il
simpatico stronzo che rimane più sobrio ed aizza te ed altri sciagurati ad
esibirsi in numeri da circo e
competizione, solo per il gusto di mettere su Facebook immagini imbarazzanti ed inviare a morosa, ex morose,
colleghi, compagni di scuola e l’intero pantheon di conoscenti e conosciuti le prove
della tua umiliazione! Tipo,
avete presente quando hanno beccato Marrazzo
che andava a transessuali?
7) Mal di testa
formato famiglia: che neanche Bruce Willis in Trappola di Cristallo. Vorresti essere tutt’uno con il divano ed annullarti, ma il tuo
cervello continua ad inviarti fitte incredibili e a ricordarti che il tuo sistema nervoso continua a lavorare. E
fanculo “A Beautiful Mind”, ovvero “lo sapevi che il mal di testa dopo sbronza
è dato dal fatto di non avere abbastanza acqua in corpo per attivare il ciclo
di Krebs?”.
8) Antinfiammatori,
amici miei!: se la sbronza ha un fondamento chimico e la sbronza è tuo nemico, e bisogna
combattere il nemico con le sue stesse armi, allora viva la malvagia, diabolica,
corrotta e corruttrice industria
farmaceutica! Signori, vi presento il mio amico OKI!
9) Pentimento e
promessa di redenzione: non berrò più
alcoolici / non berrò più superalcoolici / non berrò più mescoloni / non berrò
più così tanto / non berrò più così tanto la sera prima del matrimonio di un
amico / non berrò più, a meno che non sia con amici, oppure ad una festa, o a
guardare una partita, oppure al cinema, o triste, o contento, o da solo. Ho
detto che non avrei più bevuto? Sono
stato frainteso!
10) La vita va
avanti ed è sempre la stessa storia:
la dura realtà incombe e ti rendi
conto di non essere più il tizio che si divertiva come un folle la sera prima. La festa
è finita, hai bevuto, cantato, goduto, urlato e ti sei ruzzolato per terra come
se non ci sarebbe stato un domani. Ma il domani
è oggi! Hai superato ogni limite, ma
ora la paghi tutta. Cosa ti rimane? Tutto quello elencato fin qui, ed una giornata da soffrire fino in fondo e
dimenticare il prima possibile, in attesa della prossima birra!
Ed ora vi saluto con una canzone di una
band che la sapeva lunga sulle sbronze, i Pogues:
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