Qualche giorno fa ho presentato una mia breve
riflessione sulla copertina del Dylan Dog n.330, “La MagnificaCreatura”, ma non ho scritto nulla sulla storia contenuta in quell’albo.
Qualcuno, bontà sua, mi ha inoltre chiesto cosa ne
pensassi, quali sensazioni mi avesse stimolato, insomma se la storia mi fosse
piaciuta. Mi è piaciuta molto!
Ci si concentra sul lato “più umano” di Dylan, con
tratti molto intimi e riflessioni intimiste, facendo emergere la parte migliore
dell’uomo che è il nostro Indagatore dell’Incubo. Lo sceneggiatore Giancarlo
Marzano, chiaro l’omaggio a Mary Shelley ed al suo “Frankenstein”,
propone una storia che commuove e intenerisce, senza cadere nel patetico, ben
delineata anche nella cura della resa non solo dei protagonisti, Dylan e la
misteriosa Neve, ma persino dei comprimari, tra cui Bloch e Groucho che si
presentano in modo completo e al meglio (ovvero non semplici spalle o, peggio,
“macchiette”).
Marco Zizzoli, ai disegni, ci onora di una grande prova, con
tavole molto ben impostate, curate e che denotano ottima tecnica. Da estasi le
prime tavole, mute, in cui assistiamo alla “nascita” di Neve e veniamo
introdotti nella vicenda.
Spero di aver risposto in modo soddisfacente!
Comunque, a proposito di copertine, anche quella del
numero 331, “La Morte non basta”, in questi giorni in edicola, merita
attenzione. Non fosse altro per l’evidente gusto “pop” che mostra,
donando una dimensione da icona ai due protagonisti dell’albo: lo stesso Dylan
Dog ed una sua vecchia conoscenza, “La Morte”.
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