Quando si presenta un fumetto dichiaratamente
ispirato ad un’opera letteraria, che si propone come una attenta,
persino apprezzabile, riscrittura a fumetti di classici della letteratura o
del cinema, il rischio è che, al di là del risultato, si susciti nel
lettore una sensazione di noia, addirittura di fastidio. Questo potrebbe
accadere perché, nonostante tutto, chi legge avverte allo stesso tempo il
desiderio di “ritrovare” qualcosa che già conosce e la voglia di essere
sorpreso, stupito dall’albo che tiene in mano.
Con uno stato d’animo simile mi sono avvicinato alla
lettura de “I Combattenti”, albo numero 18 della collana “Le
Storie” della Sergio Bonelli Editore.
La storia è ufficialmente ispirata a quella narrata
da Joseph Conrad ne “Il Duello” (a volte tradotto “I
Duellanti”), da cui il giovane Ridley Scott (che ancora non si
era bevuto il cervello e messo da parte il talento a favore dei dollari)
nel 1977 avrebbe tratto la sua opera d’esordio, con protagonisti i bravi ed
intensi Keith Carradine e Harvey Keitel. Non faccio accenno né al
libro (un racconto “lungo”), né al film, consigliandone solo lettura e
visione (nell’ordine che si preferisce, poiché non sono un fanatico del
procedimento dall’originale al prodotto conseguente).
Ebbene, a dire la verità, durante la lettura delle
prime tavole, nonostante siano accattivanti e piacevolmente costruite, mi
sentivo vagamente a disagio, non riuscendo a farmi catturare dal tratto di Paolo
Raffaelli e avvertendo pesantezza nel leggere una serie di didascalie,
che temevo stessero depotenziando l’effetto dei disegni e del soggetto. Una
volta superato questo primo impatto ed entrato un po’ di più nel “gioco”
costruito dallo sceneggiatore Luigi Mignacco, mi sono invece goduto
l’effetto da reportage giornalistico della narrazione, dove le didascalie e le
spiegazioni storiche e della vicenda narrata in senso stretto hanno svolto al
meglio la loro funzione. Mi rimane il dubbio di cosa ne sarebbe venuto fuori
con una impostazione più cinematografica e maggiormente basata sulle immagini,
a scapito dei testi, ma probabilmente, nel rispetto dello spirito della collana
e anche dei lettori, il risultato che avevo tra le mani è quello preferibile.
Lo scenario della Seconda Guerra Mondiale, tra
Europa, Africa ed Asia permette al disegnatore di gestire in modo molto personale e “situato” il
bianco e nero, passando da tavole “sporche” ad altre dove la predominanza
del bianco, a tratti abbagliante, conferisce un tratto al limite dell’onirico (allucinatorio?)
al dramma della battaglia e della morte in guerra. La metafora dello scontro
tra i due protagonisti, uno di classe sociale umile, l’altro un aristocratico,
si riflette nei gradi e anche nella specialità dei due militari, conferendo
quel doppio registro fra conflitto mondiale e scontro tra due individui,
fra pugilato e guerra contro l’Asse, che fa la fortuna della narrazione. Ne “I
Combattenti” risulta così suggestivo quel doppio filo che svolge
l’intera vicenda, con un combattimento che si trova ad essere contro “il
nemico” e nel confronto con il proprio destino.
La conclusione dell’albo è pressoché obbligata, ma
non ci si poteva esimere dal presentarla così, pertanto la soluzione presentata
dallo sceneggiatore è apprezzabile e meritevole di essere gustata.
Unica nota leggermente negativa è la copertina di Aldo
Di Gennaro, che per una volta mi sembra un po’ troppo semplice, non banale
ma quasi didascalica, presentando i vari elementi della storia contenuta
nell’albo ma in modo meno efficace rispetto ad altre cover della serie. Ad
essere onesti una copertina così in altre serie della stessa casa editrice
produrrebbe sorrisi ampi e compiaciuti, perciò in questo caso si può dire che
la responsabilità è dello stesso Di Gennaro, “reo” di avermi abituato
troppo bene in questo anno e mezzo di copertine per “Le Storie”.
Mentre il mondo precipita nell’inferno del secondo
conflitto mondiale, due uomini – il soldato Tom Madison e l’aviatore Jonas
D’Arcy – combattono tra loro una piccola guerra personale. Una guerra di
boxeur, fatta di pugni e sudore, nutrita da un odio reciproco tanto implacabile
quanto apparentemente immotivato… L’enigmatica contesa raccontata da un
classico della letteratura universale – “I duellanti”, di Joseph Conrad –
rinasce trasfigurata dal ferro e dal fuoco della più grande tragedia del
Ventesimo secolo!
(da Sergiobonellieditore.it)
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