giovedì 3 aprile 2014

Per il momento non piango



Un amico, all'interno di un post su Facebook, si rallegra per l’assistenza sanitaria ed esprime commozione nel vedere piangere una cittadina americana, probabilmente statunitense, che ora potrà goderne anche nel suo Paese, grazie alla riforma voluta dal presidente Obama.

Io vedo, nel nostro Paese (anche nella Provincia in cui vivo!), uomini piangere perché dopo anni di precariato perdono definitivamente il lavoro e non riescono a trovarne un altro poiché “ormai troppo vecchi”;
vedo donne dover rinunciare a crearsi una famiglia e fare figli perché in caso contrario nessuno le assumerebbe;
vedo ragazzi e ragazze piangere perché, costretti ad aprire partita IVA per poi lavorare 40 ore alla settimana per la stessa azienda per anni, si vedono negare qualsiasi rinnovo poiché il datore di lavoro decide di assumere solo persone sotto i 29 anni facendogli un contratto di apprendistato;
vedo uomini e donne piangere perché pur avendo studiato ed essendosi formati non vengono assunti dal momento che alle aziende conviene assumere persone “da formare” e quindi da manipolare a piacimento;
vedo ragazzi e ragazze che non vengono assunti “perché non sufficientemente formati”;
vedo uomini e donne che non piangono ma che si sentono morire dentro perché inoccupati, sottoccupati, disoccupati e perciò non in grado di provvedere alle necessità dei figli;
vedo ragazzi e ragazze che non piangono ma non riescono a vedere un futuro per sé, perché politiche economiche e sociali miopi e scellerate non prevedono un futuro per loro;
vedo uomini che non possono andare in malattia perché il loro contratto non lo prevede;
vedo donne che vengono assunte con contratti che tutto prevedono fuorché il diritto di essere adeguatamente e regolarmente retribuite;
vedo bambini e anziani che a causa di scelte in tema di servizi, salute e sanità, non possono essere assistiti e curati in modo serio e professionale;
vedo bravi professionisti della cura, dell’assistenza e dell’educazione che perdono il lavoro perché i Servizi Sociali Territoriali tagliano in modo criminale i fondi destinati al “sociale”;
vedo sedicenti imprenditori che fanno arrivare pullman di lavoratori dall’Est Europa per sottopagarli e sfruttarli;
vedo aumentare il divario fra chi ha e chi non ha;
vedo diminuire i diritti e le garanzie per chi vuole studiare, formarsi, lavorare e vivere nelle nostre città;
vedo uomini, donne, ragazzi, ragazze, bambini, anziani che cercano di mantenere la propria dignità nonostante le Amministrazioni Locali siano miopi, arroganti, autoreferenziali e palesemente incapaci di gestire una realtà che fatalmente è più complessa di quella vista da uffici e sedi di partito;
vedo uomini, donne, ragazzi e ragazze che non possono godere serenamente ed in modo completo della sanità pubblica, per tipologia di contratto, stato di disoccupazione, reddito complessivo lordo e norme e regolamenti in tema di diritto del lavoro;
vedo categorie professionali iperprotette e garantite mentre altre sottovalutate e considerate “accessorie” o “non centrali”;
vedo dirigenti dei servizi egoisti e ignoranti che pensano solo ai propri benefit, dimenticando la cittadinanza;
vedo politici che disconoscono le proprie promesse ed il proprio elettorato;
vedo amministratori locali incapaci di interpretare la realtà sociale;
vedo questo e molto altro;
in tema di lavoro e di occupazione si è colpevolmente fatto un grande balzo indietro, sotto il profilo dei diritti e delle possibilità, scenari simili cominciano a profilarsi per la Sanità.
Per il momento non piango, ma comincio a sentirmi male!





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