Sensibile al richiamo dell’avventura più
“classica” non ho potuto evitare di acquistare e leggere il primo albo
della nuova serie Bonelli, Adam Wild, “Gli Schiavi di Zanzibar”.
Avventura classica, ma non desueta o vecchia, per
carità. Perché se dopo diverse serie “nuove”, “controcorrente”, “moderne”, la
casa editrice milanese ci offre una testata dal gusto più in linea con la sua
tradizione (alla Tex, Zagor o Mister No, tanto per intenderci), il
lettore non incontra un semplice epigono di illustri predecessori ed un albo
“retrò”. Bensì mi sono trovato di fronte ad un eroe tipico ma con
parecchi elementi che evidenziano un’attenta opera di rilettura ed
aggiornamento della tradizione. Sia sotto il profilo della caratterizzazione
del protagonista, lo scozzese d’Africa Adam Wild per l’appunto, che per quanto
riguarda scrittura, tempi narrativi e sceneggiatura.
So che giudicare una serie dal primo numero, ma
anche solo dai primi tre o quattro, può essere errore grave e portare a figure
barbine. Io per esempio ho frainteso “Orfani” dopo i primi numeri e
prima o poi farò ammenda e ne scriverò in questa sede. Pertanto mi riprometto
di leggere i successivi albi di Adam Wild.
Adam Wild n.1, “Gli Schiavi di Zanzibar”, a
cavallo fra tradizione ed innovazione, con disegni eleganti e molto suggestivi,
ad opera di Alessandro Nespolino, con una bella copertina di Darko
Perovic, che dovrebbe firmare le cover di tutte le prossime uscite, diverte
e invita alla lettura.
Il personaggio creato da Gianfranco Manfredi
non delude e con ironia, azione, spregiudicatezza e senso dell’onore e della
lealtà si presenta al pubblico, con la non tanto celata intenzione di
intercettare i gusti sia dei più fedeli lettori Bonelli che di un pubblico
“nuovo” e forse anche “giovane”. Manfredi è senza dubbio uno dei
maggiori narratori e scrittori che si siano cimentati con il fumetto nostrano,
prova ne sono, rimanendo in casa Bonelli, il western gotico-horror “Magico
Vento” e le due serie dedicate a Ugo Pastore, “Volto Nascosto” e “Shanghai
Devil”.
Non sono da meno i comprimari ed i compagni d’avventura dell’audace
ed aitante protagonista, dichiaratamente ispirato, quantomeno sotto il profilo
grafico, agli eroi hollywoodiani di film d’avventura e di “cappa e
spada”.
Insomma una buona lettura che introduce una serie da
tenere d’occhio, con premesse tali da farmi pensare che potrebbe regalarmi
tante soddisfazioni e ore di gustosa lettura!
A Zanzibar la tratta degli schiavi è stata ufficialmente
abolita, ma il traffico di esseri umani continua clandestinamente. Adam Wild è
lì per eliminarlo. In molti congiurano per ucciderlo. Congiurare è un conto,
riuscirci è un altro. Non è saggio fare arrabbiare Adam!
(da sergiobonelli.it)
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