Una favola per adulti, con una
bella addormentata.
Regia tesa e rigorosa da parte di
Jaume
Balagueró, per un thriller
efficace e a suo modo classico, che vanta anche una sceneggiatura solida e
convincente.
Protagonista di Bed Time è César, portiere in un condominio, il mostro che non ti aspetti. La
vittima prediletta è Clara, giovane
bella ed inguaribilmente ottimista, che diviene oggetto delle particolari
“cure” di un cattivo dai tratti sconcertanti, per quanto abile e capace nella
sua mediocrità. Un dramma che si risolve in un appartamento, debitore ma al
medesimo tempo all’altezza di Hitchcock,
dove suspense e terrore incontrano un'ossessione privata, a tratti misogina.
Luis Tosar/César |
Le
capacità del protagonista, Luis Tosar che
meriterebbe un posto fra i “cattivi” del cinema di questi anni, della regia e
della sceneggiatura ci portano a “tifare”, quasi ad entrare in empatia con il
carnefice, cosa veramente notevole e sublime, per quanto spiazzante. Il
contorno di umanità (bambina ricattatrice, padre freddo, anziana morente, coinquilina
sola e fragile) rincara la dose di un male fine a sé stesso, senza apparente
giustificazione o plausibile causa od origine.
Attori bravi, soprattutto
nell’interpretare un canone non originale, ma ben disposto e dove la suspense e
la tensione crescono e si alimentano di dettagli, alcuni dei quali disgiunti
dalla trama principale, semplici accessori se non propriamente elementi gratuiti,
ma che concorrono a comporre una personalità.
Voto: 7+
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