sabato 22 febbraio 2014

Le Storie # 17 - Oxid Age



Mi piacciono molto i lavori di Gigi Simeoni.
Adoro “Gli Occhi e il Buio” e “Stria”, i due Romanzi a Fumetti da lui presentati nella collana omonima. Sempre in casa Bonelli, mi è piaciuto anche “Amore Nero”, per cui ero molto curioso di leggere la sua seconda proposta all’interno della serie “Le Storie”.

Ebbene, senza giri di parole, affermo di essere rimasto un po’ freddo e vagamente deluso.


Intendiamoci, i disegni sono belli, curati, piacevoli, alcune tavole veramente da gustare, i personaggi sono graficamente ben connotati e valorizzati, però la storia zoppica e presenta qualche “caduta”.

“Oxid Age” ha tutte le carte in regola per essere una grande storia, emozionante e coinvolgente. Parte veramente bene, lo scenario post apocalittico è, per quanto ampiamente proposto in passato, sempre suggestivo e le risorse pressoché infinite, con la possibilità di utilizzare elementi steampunk, western, gotici, giallo-noir, adoperare tratti realistici, fantasy o “neomedievali, mescolandoli e facendo “recitare” umano e soprannaturale, ordinario e alieno anche su più piani.


Questo, nel nuovo lavoro di Simeoni, non c’è. Magari non gli interessava, i suoi intenti e obiettivi erano, palesemente, altri, però mi sembra un’occasione poco sfruttata.

Ho l’impressione che la foliazione ridotta abbia, anche in questo caso, costretto l’autore ad affrettare i tempi e semplificare trama e sceneggiatura. Che senso ha introdurre due città e relativi abitanti, presentandole come contrapposte e in lotta tra loro (semplifico), per poi praticamente non mostrarcene una? Ci sono situazioni note declinate in modo originale ma poco valorizzate, per cui se ne perde la potenza e si fa fatica a gustarsele. Inoltre troppo buonismo gratuito quando, invece, ci si aspetta maggiore azione, dinamismo e crudeltà (comunque non gratuita ma opportunamente situata).


Se i disegni sono di buono, a tratti ottimo livello, il soggetto molto stimolante, la sceneggiatura sembra non esserne all’altezza e la storia si conclude un po’ troppo velocemente, impedendoci di gustare l’evoluzione personale e la vicenda dei protagonisti (troppo repentinamente Joe e Alba si innamorano), alcune questioni rimangono sospese (la malattia di Joe, la sorte della città natale di Alba e altro ancora). Pertanto mi faccio bastare il Simeoni disegnatore e mi auguro che abbia ulteriori occasioni e maggiore spazio e libertà, come sceneggiatore, in prossimi lavori e sedi.

Medioevo prossimo venturo. L’umanità, reduce da un passato catastrofico, affronta un futuro incerto. Una terribile malattia – l’Ossidanza – flagella la metropoli petrolifera di Civilian, che per decenni è sopravvissuta scambiando l’oro nero con l’unico farmaco conosciuto: il sangue sano dei cittadini di Lith… Ma ora l’alleanza è rotta e per gli infetti non è rimasta che la via dell’esilio. È la via imboccata da Joe, che vive nel deserto, insieme all’amico Arco, in rassegnata attesa dell’inevitabile epilogo. Un’attesa che sarà sconvolta dalla giovane Alba e dalle nuvole di guerra che si addensano all’orizzonte! (da sergiobonellieditore.it)



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