Una
sera estiva, in occasione di una cena con amici e colleghi, ho incontrato una
ragazza che due anni prima mi aveva catturato a sé e poi fatto soffrire.
Qualche
scambio di convenevoli, un mio sorriso un po’ tirato e poi più sciolto, frasi
leggere ed una cortesia non nuova, sincera, una sensazione che sfiorava le mie
guance e rendeva inquieto lo sgabello su cui sedevo.
A
conclusione di battute e frasi rivolte l’una all’altro, come commiato a lei che
si volgeva verso altri luoghi, in cerca di abbracci e baci non più miei, ho
preso a prestito alcune parole del CHE e le ho detto: “vedi … (nome della suddetta ragazza) io andrò
così lontano che il ricordo muoia disperso tra le pietre della strada. Ma sappi
che continuerò ad essere lo stesso pellegrino, con dentro la pena e fuori il
sorriso”.
Chissà
se si ricorda. Chissà se ha capito cosa le ho detto.
Ma
poi, io cosa volevo dirle? (alla stronza!)
Sono gelosa.
RispondiEliminaUna donna che non capisce, ma ti ama.
Con affetto e composta ironia,