Recentemente
(cliccare qui) ho scritto di film
tratti da libri e delle mie riflessioni al
riguardo.
Ora
intendo presentare quello che ritengo un virtuoso esempio di due opere, un romanzo ed un film, che ognuno per proprio conto meritano un giudizio positivo ed un chiaro riconoscimento di valore. Sono il
libro di Karin Fossum, “Lo
sguardo di uno sconosciuto”, ed il film trattone nel 2007 da Andrea Molaioli, “La Ragazza del Lago”.
Definisco
virtuoso questo caso perché, indipendentemente da cosa si faccia per prima, leggere
il lavoro della Fossum, o vedere il
film con un bravo Toni Servillo, si
può godere di prodotti molto ben fatti e lasciarsi conquistare dalle storie ed
i suoi protagonisti.
Il
regista italiano trasferisce una
vicenda che ha tutte le caratteristiche di un giallo-noir, ambientata in una
pressoché irriconoscibile Norvegia
(a parte nomi e qualche descrizione delle location), in un italiano Nord-est drammaticamente riconoscibile e per questo ancora
più angosciante.
La
trama centrale è pressoché la stessa
e le dinamiche si assomigliano veramente tanto, ma il film ha una sua intrinseca forza, così come il romanzo
si ritaglia un suo personale spazio nel panorama dei prodotti che giungono
nelle nostre librerie.
Toni Servillo e Anna Bonaiuto in "La Ragazza del Lago" |
“La Ragazza del Lago” si
impone nell’ambito del thriller con
un incedere felpato. Questa pare essere la chiave della sua riuscita, un
continuo scivolare a fianco dei fatti, senza forzature ma anche senza cedimenti
all’effetto facile, al colpo di scena cercato a tutti i costi, consapevole che
basterebbe un nulla per compromettere l’equilibrio raggiunto. Ottime interpretazioni degli attori coinvolti,
pur con qualche perdonabile eccezione, e capacità di parlare non solo di un’attività investigativa, ma anche di umane faccende e quotidiane questioni, con garbo e astuzia narrativa, unita ad una
discreta capacità di analisi e studio psicosociale.
Da
parte sua “Lo sguardo di uno
sconosciuto” tralascia stereotipi ed immagini oleografiche per narrarci una
vicenda che effettivamente potrebbe accadere ovunque. Uomini, donne, ragazze e
ragazzi molto simili a quelli che potremmo incontrare, che incontriamo ogni
giorno, per una storia dove l’abile attività investigativa esalta un impegno di
osservazione e studio dei caratteri
umani. Volutamente non c’è un finale completamente positivo, tantomeno
consolatorio, con dubbi e domande che permangono nella mente del lettore.
L’ispettore
Sejer ed il Commissario Sanzio sono personaggi molto ben
delineati, che si fanno apprezzare sotto ogni punto di vista. Servillo ha il merito di costruire un
proprio personaggio, che si ritrova in quello letterario ma che allo stesso
tempo se ne distanzia con opportuna caratterizzazione. La Fossum ci propone un buon romanzo che testimonia della bontà della scuola scandinava, a saper scegliere bene,
anche al di là di autori maggiormente noti e venduti (non sempre con effettivo
merito).
Titolo: “Lo sguardo di uno sconosciuto”
Autore: Fossum
Karin
Traduttore: Marocco P. M.
Editore: Sperling & Kupfer - 2007
La Ragazza del Lago
Italia, 2007 - regia di Regia Andrea Molaioli
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