Principi e Valori nelle serie animate.
Riprendo
un discorso già affrontato (clicca qui), per sottolineare quella che, a mio giudizio, è una disarmante differenza
fra i cartoni animati che un tempo venivano
proposti a me ed i miei coetanei e quelli rivolti agli under 14 che ora vengono prodotti e trasmessi.
In
questi anni, grazie alla frequentazione di nipoti
ed altri bambini e bambine, per i più svariati motivi, ovvero i lavori svolti e
le “avventure” vissute, ho avuto la possibilità di visionare le proposte in
tema di programmi televisivi per chi
non ha ancora l’età per guidare uno scooter.
La
fanno da padrone molti cartoni non
giapponesi (e questa è una differenza non da poco con gli anni 80!), tipo
il semiritardato, svagato ed un po’ irritante “Spongebob”, oppure le serie (per ora quattro) di “A tutto reality!”, con protagonisti al
limite fra lo stupido, il volgare, l’ignobile od il trascurabile (diretta
consonanza con chi partecipa ai reality “in carne ed ossa”). Ci sono inoltre
alcuni supereroi un po’ vecchio
stampo, riveduti e corretti come nel caso di “Ben Ten”, e serie che potremmo definire “ibride”, con protagonisti
personaggi di fantasia impegnati in faccende più o meno ordinarie, tipo “Due Fantagenitori”, animali domestici
antropomorfi o altre bestie non facilmente identificabili, ad esempio “Iggy Piggy Ranger”, “Polli Kung Fu” o “Lo straordinario mondo di Gumball”. Ok ci sono anche cartoni più
carini e godibili, ma, disgraziatamente, vengono definiti e bollati, anche
impropriamente, come “da piccoli”,
perciò i ragazzini oltre i 6 anni li
evitano come farebbero con le iniezioni
od il minestrone.
A
tutto ciò si aggiunge una “emozionante” lista di telefilm e programmi con protagoniste/i teenager-superstar!
E
questa cosa mi piega sulle ginocchia! Ci ho pensato su. Teenager-superstar!
Negli
anni 80, fase storico-sociale
assunta a simbolo della mia fanciullezza
anagrafica (poiché Pascoli un po’ deve averci preso con la storia del
fanciullino che permane dentro di noi) le “Hannah
Montana”, gli “High School Musical”,
i Mondi di Patty e gli “Amici
di…” non esistevano ancora. Gli
unici esempi di superstar per
ragazzi erano, a mia memoria, “Jem &
le Holograms”, “l'Incantevole Creamy” e simili, tipo “Magica Magica Emi” e “Sandy dai mille colori”, ed il celebre
telefilm “Saranno Famosi”.
Oltre
questo c'era una popolazione intera di piloti
(terrestri o di altri pianeti), guerrieri,
lottatori, alieni (dal cuore nobile), individui
variamente mascherati, capitani
coraggiosi, esploratori, sportivi e sportive (che giocavano per la squadra), personaggi storici impavidi e valorosi, perfino ladri (però buoni e con un proprio
codice morale) e veri e propri supereroi.
Ovvero gli eroi per chi era bambino in quegli
anni, e si sciroppava ore di cartoni ogni giorno (dopo i dannati compiti!), non erano cantanti o ballerini di
grido o adolescenti che si spacciavano come tali. Erano "eroi" nel vero senso della parola: coraggiosi,
altruisti, virtuosi, con un’etica e valori saldi, simpatici e dotati di
grande spirito di sacrificio.
Venivano ammirati in quanto tali, non dovevano per forza essere popolari.
Se dovevano cantare o recitare (Maya), combattere contro il male (Uomo Tigre), difendere
la razza umana (Goldrake), ritrovare il proprio amore (Ken), vincere partite
(Mila e Shiro) o pescare in giro per l’orbe terracqueo (Sampei) erano consapevoli
delle loro qualità ma umili,
generosi, disposti a privazioni, ad affrontare difficoltà ed imprevisti. Anche personaggi “normali” assumevano
un’aura di onore e rispettabilità, guadagnandosi la nostra
ammirazione per il percorso di crescita e di vita che stavano, con grande
dignità, compiendo, come ad esempio in "Galaxy
Express 999" (cartone animato che vantava inoltre una delle sigle più
belle).
La "superstar", invece, è un
concetto ben differente. La superstar ha i riflettori puntati addosso,
è al centro del palco e mostra il suo eventuale talento per un
fine che non è la salvezza del mondo o degli amici, la
difesa di un principio etico o
legato a sentimenti sani. La superstar è autocentrata, egotica, disposta a
sminuire colleghi e rivali, vuol esser famosa ed idolatrata,
lo desidera nel profondo. Vuole essere ammirata, adulata,
presa a modello, protagonista
assoluta della vita e si compiace del proprio successo, all’evenienza anche dispensando “perle” di relativa ed
opinabile saggezza.
Mica tutti e mica
sempre, ci mancherebbe. Però la sottile, ma profonda, distanza e diversità
tra i due archetipi mi sembra degna di rilievo.
:-)
RispondiEliminaMi hai letto nel pensiero!
:-D
E' uno dei poteri che ha acquisito chi guardava ore ed ore di cartoni animati di un certo livello! :-) Harlock regna!!
RispondiElimina