mercoledì 1 maggio 2013

1° Maggio: Festa del lavoro. Festa dei Lavoratori e aspiranti tali



Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli sforzi e le azioni per togliere valore ed essenza a questa festa, da troppi considerata solo come una festa “rossa”, “comunista”, dunque non degna di essere festeggiata, ma al contrario volgarizzata e limitata, colpevolmente, a misero raduno di partito, oppure a mega-concerto con musiche usurate e qualche grottesco gruppo musicale.  Le opere di “distrazione” sono tante e varie. Le mettono in atto gli industriali, molti politici, i comici, le persone di spettacolo, persino la Chiesa che due anni fa ha beatificato Giovanni Paolo II proprio in questo giorno (che curiosa coincidenza!).

La Festa del Primo maggio, la Festa del Lavoro non è questo, non deve essere questo.
È l’occasione principale per riflettere sul Lavoro, su quello che ci hanno fatto, sulla dignità che ogni giorno vogliono toglierci, sulle miriadi di contratti che prevedono tutto, fuorché il diritto di essere degnamente retribuiti per il nostro impegno, per il nostro lavoro.

Ben venga un giorno di festa, siano gradite e gradevoli le ore di riposo, da passare con la famiglia, gli amici, i colleghi, i compagni, ma ricordiamo l’essenza di questa ricorrenza. Ricordiamo il valore del sacrificio di chi ci ha preceduto. Ricordiamo e facciamo evidente la mancanza di lavoro e di salari giusti, facciamo risaltare l’arroganza e la protervia di chi calpesta i nostri diritti e i nostri valori!

Riaffermiamo il nostro diritto a lavorare ed essere adeguatamente pagati. Non contro qualcuno o qualcosa, anche se i nemici dei lavoratori sono tanti e ben riconoscibili, ma per noi, i nostri figli, le nostre vite di uomini e donne che hanno il dovere, il diritto di ricercare la propria realizzazione e la propria felicità, anche attraverso il lavoro, il nostro quotidiano impegno, fisico e mentale, con il corretto utilizzo delle nostre intelligenze e delle nostre forze.

Per il lavoro, per i diritti, per la dignità!
Per la libertà, per la pace, per la giustizia sociale!
In piazza o in famiglia, sul luogo di lavoro e nelle scuole, tutti noi abbiamo il dovere anche e soprattutto ora, in questi tempi bui, di far vibrare le corde dell’appartenenza e del comune intento a rendere il mondo un posto migliore dove vivere, lavorare, studiare, amare, lottare…
immagine di Andrea Rivola

Nessun commento:

Posta un commento