Autore: Dahl Arne
Traduttore: Carmen Giorgetti Cima
Editore: Marsilio - 2006
Per
qualche motivo, solo in parte la ragione commerciale regge, gli editori italiani, quando introducono
una serie, una saga, pubblicano i libri, gli episodi, alla membro di segugio
(leccasi alla c**o di cane).
Da
gridare vendetta al cospetto di Dio e degli uomini la pubblicazione “salti
avanti e indietro”, al limite dello schizzato destrutturato, della bella serie di Martin Beck, ad opera della Sellerio, di cui prossimamente conto di
parlare.
Non
fa eccezione Marsilio editore, che
qualche anno fa ha dato alle stampe, come prima proposta della serie, il secondo
volume della saga dell'A-Gruppen, “La
linea del male”.
Mi
irrita un po’ che venga seguita questa usanza, comprensibile dal punto di vista
del marketing editoriale quanto
insopportabile dal punto di vista di un
lettore.
Comunque
Arne Dahl, pseudonimo di Jan Lennart
Arnald, giornalista svedese molto noto in patria, con “La linea del male” si inserisce in un filone, in un genere un po’
sovraffollato, ma conquista l’attenzione del lettore, magari principalmente di
quello invaghitosi del thriller-noir scandinavo, ma non solo.
Stiamo
parlando di un thriller dal ritmo abbastanza
serrato, spudoratamente mutuato dalla fiction televisiva di genere, ma con un
cuore europeo, con una scrittura viva, moderna ed ironica. Come già letto
in altri romanzi, a ben vedere, più della vicenda del serial killer del Kentucky (pollo e patatine fritte questa volta
non c’entrano) contano per Dahl le
sotto-trame e l’attenzione alle storie personali dei membri del Gruppo A. Non
c’è un unico protagonista, solo un commissario o ispettore, ma un gruppo, l’A-Gruppen (formatosi grazie a quanto
contenuto nel primo episodio, pubblicato successivamente), alquanto eterogeneo,
dove fioriscono e risiedono amori infelici, tragedie familiari, sensi di colpa,
rimpianti, esperienze imbarazzanti, segreti. Allora l’emozione e l’attenzione
del lettore è suscitata quasi più da queste sotto-trame che dall’indagine in sé, comunque apprezzabile.
Voto: 7+
Arne Dahl |
Da
apprezzare come “La linea del male”
inizi con un capitolo che contiene in sé i due elementi essenziali di un
thriller, il male e la morte, in due pagine che raccolgono gli
ultimi pensieri dolorosi della vittima
che sta morendo: clicca qui per leggere le prime pagine.
ci ho messo un po' per liberarmi della fantasia che il killer del Kentucky avesse questo volto! |
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