Opere brevi di Irène Némirovsky: “Un
bambino prodigio” e “Notte in treno”
Gran
parte delle opere di Irène Némirovsky
vengono pubblicate, da circa 10 anni, dalla casa editrice Adelphi.
Dopo
la ormai remota apparizione nelle librerie italiane de “Il Ballo” è con “Suite
Francese” che è partita la riscoperta di questa straordinaria autrice,
dalla vita breve e tragicamente finita.
Propongo
due “chicche” della sua produzione, ovvero due
racconti, dove è possibile assaporare ciò di cui era capace la Némirovsky, anche grazie ad uno
straordinario e meritorio lavoro di
traduzione. Entrambi i testi sono pubblicati da editori differenti da Adelphi, casi di editoria "minore", ma da tenere d'occhio, ovvero La Giuntina e Via del Vento.
“Un bambino prodigio”
Da non leggere se si pensa di cimentarsi con la
scrittura. Anche se si riuscisse a comporre un racconto emozionante, coinvolgente, breve nella sua completezza, ricco nella sua essenzialità, con uno stile sobrio ma allo stesso tempo evocativo e capace di descrivere atti,
azioni, vicende, sentimenti e sensazioni, il paragone con quest'opera sarebbe
ingeneroso, poiché "Un bambino
prodigio" è tutto questo ai livelli più alti, con tratti e passaggi
quasi lirici e da mozzare il fiato.
Ovviamente questa è una "provocazione", atta a tessere le lodi di questo scritto e testimoniare
la gioia di aver avuto tra le mani questo piccolo, magnifico testo e aver
potuto godere di una intensa ed ispirata
traduzione. L'ambientazione sfumata
ed il tono a tratti apologetico non
nascondono un che di autobiografico,
inoltre in questo racconto lo stile
narrativo si rivela epico quando
narra i fatti, riesce ad essere poetico quando ci descrive le situazioni e, infine, pittorico nel mostrarci i luoghi.
Titolo: Un bambino prodigio
Autore: Irène Némirovsky
Traduttore: Lucattini Vogelmann Vanna
Editore: Giuntina – 2007
“Notte in
treno”
La prima notte
di guerra, nel 1939, su un treno, partito dalle località balneari del Golfo di Biscaglia e diretto a Parigi. Sentimenti, gioie, dolori, speranze presentate da pennellate brevi, sicure. Descrizioni
brevi ed intense di animi e personaggi
ci presentano l’umanità in viaggio su quel treno, inquieto per un presente di
ansia e carico di incognite e proiettato verso un futuro di cui ancora si
ignora la tragicità. Lo stile della Némirovsky
rende possibile che i viaggiatori, dopo qualche ora, sembrino essere divenuti,
per così dire, essenziali. Si
intrecciano solidarietà vicendevoli come mai sarebbe avvenuto in una situazione
ordinaria. La narrazione passa dalla
terza persona alla prima, pressoché inaspettatamente poiché, di colpo, la scrittrice entra in scena, e questa sua
presenza, invece che tradire la biografia dell’autrice, ci avvicina ai “nostri”
compagni di viaggio.
Titolo: Notte in treno
Autore: Irène Némirovsky
Traduttore: Antonio Castronuovo
Editore: Via del Vento – 2008
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