“Dicono che la migliore arma sia quella
che non si deve usare mai,
io preferisco l'arma che si deve usare solo una volta, è così che faceva mio padre, è così che fa l'America, e finora ha funzionato piuttosto bene... alla PACE!”
io preferisco l'arma che si deve usare solo una volta, è così che faceva mio padre, è così che fa l'America, e finora ha funzionato piuttosto bene... alla PACE!”
Tony Stark (Robert Downey Jr.)
Ora
non è che uno voglia per forza rompere i
maroni, andare a trovare il pelo
nell’uovo e fare il bastian
contrario di professione.
Uno
qualsiasi magari no, ma io sì, almeno questa volta.
Ed allora via con il pistolotto!
Oggetto: la saga (per ora trilogia) di Iron Man.
Il
primo film mi ha divertito, insomma
mi è piaciuto. Robert Downey Jr. è
bravo e mi risulta ben inserito nella parte, ed ovviamente anche nell’armatura.
C’è dell’ironia e tutto sommato
rispetto del personaggio e degli spettatori. Il ruolo degli effetti speciali è secondario ed il
film si risolve onestamente in un action
movie per teste pensanti. Anche se poi mi è venuto il dubbio che il tutto fosse
solo un modo elegante di far pubblicità ad Avengers
(che è un’altra storia, non per niente è un crossover).
Il
secondo, ovvero Iron Man 2, a parte Tony
Stark che se la fa addosso nell’armatura, è una festa di effetti speciali,
inseguimenti, scene fracassone che tentano di riempire una sceneggiatura esile e che fa spesso acqua. Poco AC/DC nonostante le promesse e le
premesse. Ci sono Scarlett Johansson e Gwyneth
Paltrow (come se bastassero), ma il povero Mickey Rourke poteva essere usato meglio. Definiamolo un inciampo,
inevitabile forse, ma comunque un po’ fastidioso, anche se in fondo si può
guardare, magari non pensando troppo al supereroe.
Ed
ora Iron Man 3. E vai! c’è il Mandarino (no, no, i Matia Bazar non
c’entrano). Ma è tutta una buffonata! Non esiste una storia seria, la
sceneggiatura non convince, aumentano esplosioni,
missili, bombe, fuoco e fiamme. A far da contraltare, gag da cinepanettone vanziniano, un ricorso
alla commedia ed alla facile, un po’ piaciona, quando non pecoreccia, ironia,
per far ridere per forza. Insomma le cose migliori di un action movie come si deve, fatte nella maniera peggiore. Che
diamine! I supereroi devono essere
rispettati, almeno un po’. Non bastano guai
e peripezie del protagonista ed
il “cattivo” questa volta è Ben Kingsley,
insomma Gandhi ed il contabile ebreo di Schindler (che sia una scelta suggerita
da qualche lobby antisemita?). Forse hanno fatto tutto questo in tal modo per
esaltare il contrasto con il Batman diNolan. In quel caso ci potrebbe anche stare(poco), ma tremo per il quarto
film.
"...Una
vita inconsistente o una morte considerevole?"
The Mandarin (Ben Kingsley)
Un’ultima cosa: a me le Audi
cominciano a stare sulle palle!
... lei invece no! |
Provate ad immaginare l’entrata in scena de Il Mandarino con questa musica:
Nessun commento:
Posta un commento