venerdì 31 maggio 2013

Iron Man, che due... no, sono tre!



“Dicono che la migliore arma sia quella che non si deve usare mai,
io preferisco l'arma che si deve usare solo una volta, è così che faceva mio padre, è così che fa l'America, e finora ha funzionato piuttosto bene... alla PACE!”
Tony Stark (Robert Downey Jr.)
Ora non è che uno voglia per forza rompere i maroni, andare a trovare il pelo nell’uovo e fare il bastian contrario di professione.
Uno qualsiasi magari no, ma io sì, almeno questa volta.
Ed allora via con il pistolotto!

Oggetto: la saga (per ora trilogia) di Iron Man.

Il primo film mi ha divertito, insomma mi è piaciuto. Robert Downey Jr. è bravo e mi risulta ben inserito nella parte, ed ovviamente anche nell’armatura. C’è dell’ironia e tutto sommato rispetto del personaggio e degli spettatori. Il ruolo degli effetti speciali è secondario ed il film si risolve onestamente in un action movie per teste pensanti. Anche se poi mi è venuto il dubbio che il tutto fosse solo un modo elegante di far pubblicità ad Avengers (che è un’altra storia, non per niente è un crossover).

 

Il secondo, ovvero Iron Man 2, a parte Tony Stark che se la fa addosso nell’armatura, è una festa di effetti speciali, inseguimenti, scene fracassone che tentano di riempire una sceneggiatura esile e che fa spesso acqua. Poco AC/DC nonostante le promesse e le premesse. Ci sono  Scarlett Johansson e Gwyneth Paltrow (come se bastassero), ma il povero Mickey Rourke poteva essere usato meglio. Definiamolo un inciampo, inevitabile forse, ma comunque un po’ fastidioso, anche se in fondo si può guardare, magari non pensando troppo al supereroe.

Ed ora Iron Man 3. E vai! c’è il Mandarino (no, no, i Matia Bazar non c’entrano). Ma è tutta una buffonata! Non esiste una storia seria, la sceneggiatura non convince, aumentano esplosioni, missili, bombe, fuoco e fiamme. A far da contraltare, gag da cinepanettone vanziniano, un ricorso alla commedia ed alla facile, un po’ piaciona, quando non pecoreccia, ironia, per far ridere per forza. Insomma le cose migliori di un action movie come si deve, fatte nella maniera peggiore. Che diamine! I supereroi devono essere rispettati, almeno un po’. Non bastano guai e peripezie del protagonista ed il “cattivo” questa volta è Ben Kingsley, insomma Gandhi ed il contabile ebreo di Schindler (che sia una scelta suggerita da qualche lobby antisemita?). Forse hanno fatto tutto questo in tal modo per esaltare il contrasto con il Batman diNolan. In quel caso ci potrebbe anche stare(poco), ma tremo per il quarto film.


 
Ben Kingsley/Gandhi nei panni de Il Mandarino

"...Una vita inconsistente o una morte considerevole?"
The Mandarin (Ben Kingsley)   


Un’ultima cosa: a me le Audi cominciano a stare sulle palle!

... lei invece no!

 Provate ad immaginare l’entrata in scena de Il Mandarino con questa musica:



        

Nessun commento:

Posta un commento