Blog su Cinema, Letteratura, Arte, Cultura, Tempo libero, Esperienze.
Post su Film, Libri, Mostre, Esperienze di vita, Fumetti, Cartoni Animati e quello che mi piace ed anche che mi piace di meno.
Tra
fine luglio e inizio agosto è stato pubblicato il primo atteso
crossover made in Bonelli: quello tra l'Indagatore
dell'Incubo e Harlan
Draka
In sintesi:
mi è
piaciuto, mi ha divertito e mi ha conquistato, tanto da sperare che
Harlan e Dylan possano reincontrarsi;
la
parte di storia contenuta su Dampyr n° 209 mi è sembrata più
efficace, meglio scritta ed ordinata;
la
parte pubblicata su Dylan Dog n° 371 a mio avviso è maggiormente
“artistica” ed imprevedibile, con una scrittura più libera e
quindi più rischiosa (un po', ma non troppo, alla Recchioni per
intenderci);
i
disegni sono bellissimi, un mezzo voto in più a Bruno Brindisi
all'opera su Dampyr per la pulizia del tratto;
il vero
protagonista risulta Dylan, con Harlan, Tesla e Kurjak forse un po'
troppo banalizzati nell'essere “personaggi essenzialmente
d'azione”;
Groucho
fa un figurone!!;
a
livello di sceneggiatura Boselli sembra maggiormente a suo agio con
Dylan, rispetto a quanto lo siano Recchioni e Gualtieri con Harlan e
i suoi pards;
il
gioco grafico e di scrittura fra le due testate è divertente e fa
ben sperare per il futuro.
L'Algovia è una regione geografica che
comprende parte della Baviera e delBaden-Württemberg in Germania e alcuni comuni del Tirolo e di altre
regioni austriache.
Nella parte bavarese, precisamente ad Altusried,
angolo di mondo ancora sereno, con prati verdeggianti dove le mucche pascolano
felici davanti a uno splendido panorama montano, vive e lavora il commissario
Kluftinger, soddisfatto della sua tranquilla routine professionale e
familiare.
Punti di forza del romanzo “Spiccioli per il
latte” sono proprio il cinquantenne commissario e l’ambientazione rurale,
che diviene essa stessa protagonista della vicenda raccontata, non semplice
sfondo o luogo dove si dipanano gli eventi.
La trama, di per sé, è abbastanza semplice,
rispettosa dei più classici clichés del genere giallo, con una prima
parte del libro tutto sommato lenta, che successivamente cede spazio a maggiore
movimento e più azione. Lo stile di scrittura è accattivante, a volte leggero
ma non banale, con varie scene umoristiche che fanno sorridere il
lettore ed allo stesso tempo lo coinvolgono nella storia, nell’indagine e nella
vita quotidiana del già citato commissario Kluftinger.
Gli autori sono due penne comiche, capaci di
creare un simpatico commissario di una zona di provincia, ma più incantato è lo
scenario, più torbide sembrano essere le trame: dietro l'omicidio da cui tutto
parte, lo scandalo; dietro lo scandalo, temi attuali come la sopravvivenza dei
piccoli agricoltori, la globalizzazione, le truffe e gli inganni in campo
alimentare, tutto in uno scenario come la Baviera.
Riguardo al rapporto fra indagine e vita familiare
del commissario mi permetto una lieve notazione: forse avrebbe giovato rendere
maggiormente evidente il contrasto fra i due elementi, anche in modo tale da
far risaltare ancora meglio la scrittura e un evidentemente cercato aspetto
umoristico. Ma magari sono solo un po’ invidioso delle doti e capacità della
coppia di autori, algoviani doc, e della traduttrice! In sintesi un romanzo
giallo leggero, ma non banale, con ritmo cadenzato, vari momenti in cui si
sorride e temi seri trattati con stile personale e con il giusto omaggio al
“giallo classico”. Da lettura tardo estiva, si può dire?
Kluftinger ama i piatti tradizionali e la quiete
delle sue montagne, mentre sua moglie adora viaggiare e vuole trascinarlo in
vacanza a Maiorca, ma il commissario questa volta ha un'ottima scusa per non
allontanarsi dalla Baviera: proprio nel suo paese è stato strangolato il
chimico alimentare del caseificio. Dietro l'immagine da cartolina si celano
oscuri segreti che il commissario sarà costretto a scoperchiare...(da ibs.it)
Il 23 agosto 1927, il calzolaio pugliese Nicola Sacco e il pescivendolo piemontese Bartolomeo Vanzetti furono ingiustamente condannati alla sedia elettrica per un crimine che non avevano commesso.
Nel 1977, Michael Dukakis, all'epoca governatore del Massachusetts, riconobbe l'errore giudiziario e riabilitò la memoria dei due italiani. La loro vicenda è diventata per il mondo intero il simbolo dell'ingiustizia della pena di morte.
Quest'anno, in occasione dei 90 anni della loro morte e dei 40 dalla loro riabilitazione, Amnesty International, insieme a Eticaarte, Senza dubbi, Archivio storico Enrico Appetito e Nazionale cantanti, ricorda la loro storia e le ingiustizie che continuano ad accadere nel mondo: una serie di appuntamenti in tutta Italia con spettacoli, mostre, concerti, azioni, nati per non dimenticare e per agire insieme in difesa di tutti i Sacco e Vanzetti di oggi.
Il 17 agosto di 30 anni fa moriva Rudolf
Hess, ufficialmente l'ultimo gerarca
nazista ancora in vita, per alcuni l'ultimo nazista, almeno tra
quelli processati e condannati.
Negli
anni successivi ci siamo invece resi conto di quanti fossero ancora
liberi e sereni, tra quelli che durante il periodo hitleriano si
macchiarono di crimini orrendi. Uno molto conosciuto in Italia è
Erich Priebke,
criminale di guerra tedesco, agente della Gestapo e capitano delle
SS. Quello delle Fosse Ardeatine per intenderci.
Indubbiamente il nome di Walter
Richard Rudolf Hess e
la sua morte il 17 agosto del 1987 suscitarono e ancora provocano
parecchie reazioni e sentimenti, non fosse altro per essere stato un
uomo tra i più influenti del Terzo Reich e del Partito
Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori. Molto più semplicemente e
terribilmente fu il vice di Adolf Hitler, il numero tre del partito
dopo lo stesso auto proclamato Führer e Hermann Göring.
Ricordo
la prima pagina del quotidiano che mio padre acquistò quel giorno di
vacanza in Sicilia, con una delle ultime foto di Hess ancora in vita,
molto anziano, a passeggio nel cortile del carcere
di Spandau,
a Berlino Ovest, dove, unico ospite, scontava la sua pena al carcere
a vita, comminatagli durante il processo di Norimberga.
Tralascio
i misteri intorno alla sua dipartita, che fanno il paio con quanto si
racconta circa il suo volo sopra il Regno Unito all'epoca della
Seconda Guerra Mondiale.
Mi concentro invece su come un uomo che fu oggettivamente un
carnefice e un individuo deprecabile, anche e soprattutto al di fuori
delle vicende belliche, ancora oggi è oggetto di omaggi e
“riabilitazioni”, da alcuni considerato come una vittima.
Basti ricordare come il 20 luglio 2011 la sua tomba fu
smantellata e i suoi resti esumati, dopo che la chiesa evangelica
proprietaria del terreno su cui sorgeva il sepolcro decise di non
rinnovare il contratto di affitto del suolo alla nipote di Hess,
poiché la tomba era diventata meta di pellegrinaggi da parte di
esponenti dell'estrema destra tedesca. Rudolf Hess è diventato un
punto di riferimento per i circoli neonazisti tedeschi e non solo.
Durante ogni anniversario della sua morte, si tiene una marcia
commemorativa con esibizione di striscioni di apprezzamento e sfoggio
di simboli e oggetti nazifascisti.
La band britannica Chumbawamba con la propria canzone “The
day the nazi died”, ci
avverte di come il nazifascismo sia tutt'altro che defunto. In Italia
dovremmo prestare maggiore attenzione a questi fenomeni e al
comportamento di una parte di nostri compatrioti. Alcuni mostrano di
apprezzare fascismo e nazismo, non so se per ignoranza, memoria
corta, effettiva vicinanza a tali ideologie o altro ancora.
Insomma
io ritengo che sia giunto il momento di occuparsi e preoccuparsi,
considerata l’espansione evidente dei vari movimenti
fascisti.
Non si limitano a pagliacciate ed esibizione di stupidità, bensì si
sono messi a fare politica, non trascurando peraltro di moltiplicare
le manifestazioni pubbliche a base di saluti romani, labari, saluto
al Duce, auguri per il compleanno del suddetto, eccetera.
Questi
movimenti variamente fascisti o nazisti (CasaPound, Fratelli
d’Italia, LealtàAzione e così via) partecipano alle elezioni
e fanno eleggere loro rappresentanti. A Monza c’è addirittura un
assessore nazista, a Lucca diversi consiglieri comunali, solo per
citare due città di medie dimensioni.
Non
abbassiamo la guardia, non pensiamo che fascismo e nazismo siano solo
“colore”, limitandoci a deprecare l'utilizzo e l'esposizione di
simboli e vari accessori. Il fascismo ed il nazismo purtroppo non
sono morti definitivamente, anzi negli ultimi anni sembrano abbiano
trovato qualcuno disposto a nutrirli.
Pertanto
l'invito è a non riposare mai più finché ogni nazista non morirà.
We're
taught that after the war the Nazis vanished without a trace But
batallions of fascists still dream of a master race The history
books they tell of their defeat in forty-five But they all come
out of the woodwork on the day the Nazi died They say the prisoner
of Spandau was a symbol of defeat Whilst Hess remained imprisoned
and the fascists they were beat So the promise of an aryan world
would never materialise So why did they all come out of the
woodwork on the day the Nazi died
|: They're here and they're
there and they're everywhere :|
The world is riddled with
maggots - the maggots are getting fat They're making a tasty meal
of all the bosses and bureacrats They're taking over the board
rooms and they're fat and full of pride And they all came out of
the woodwork on the day the Nazi died So if you meet with these
historians I'll tell you what to say Tell them that the Nazis
never really went away They're out there burning houses down and
peddling racist lies And we'll never rest again until every Nazi
dies.
Noi credevamo che dopo la guerra i nazisti fossero
spariti senza lasciare traccia Ma battaglioni di fascisti
fantasticano ancora su una razza superiore I libri di storia
parlano della loro sconfitta nel Quarantacinque Ma sono tutti
spuntati dal nulla il giorno in cui morì il nazista Dicono che il
prigioniero di Spandau fosse un simbolo della sconfitta Mentre
Hess rimaneva in carcere e i fascisti venivano sconfitti Così la
promessa di un mondo ariano non si sarebbe mai materializzata Allora
perché spuntarono tutti dal nulla il giorno in cui morì il
nazista?
|: Sono qui e sono lì e sono ovunque :|
Il
mondo è infestato dai vermi - i vermi stanno ingrassando Si
stanno facendo una bella abbuffata di tutti i padroni e
burocrati Stanno prendendo il controllo delle stanze dei bottoni e
sono grassi e pieni di superbia E sono tutti spuntati dal nulla il
giorno in cui morì il nazista Se allora incontro questi storici
ti dirò io cosa dire loro Digli che i nazisti non sono mai
scomparsi davvero Sono qui fuori che incendiano case e diffondono
menzogne razziste E noi non riposeremo mai più finché ogni
nazista non morirà.