giovedì 31 agosto 2017

Dylan Dog #371 - Dampyr #209, ovvero Il crossover tra Dylan Dog e Dampyr


    Tra fine luglio e inizio agosto è stato pubblicato il primo atteso crossover made in Bonelli: quello tra l'Indagatore dell'Incubo e Harlan Draka
     
    In sintesi:
  • mi è piaciuto, mi ha divertito e mi ha conquistato, tanto da sperare che Harlan e Dylan possano reincontrarsi;
  • la parte di storia contenuta su Dampyr n° 209 mi è sembrata più efficace, meglio scritta ed ordinata;
  • la parte pubblicata su Dylan Dog n° 371 a mio avviso è maggiormente “artistica” ed imprevedibile, con una scrittura più libera e quindi più rischiosa (un po', ma non troppo, alla Recchioni per intenderci);
  • i disegni sono bellissimi, un mezzo voto in più a Bruno Brindisi all'opera su Dampyr per la pulizia del tratto;
  • il vero protagonista risulta Dylan, con Harlan, Tesla e Kurjak forse un po' troppo banalizzati nell'essere “personaggi essenzialmente d'azione”;
  • Groucho fa un figurone!!;
  • a livello di sceneggiatura Boselli sembra maggiormente a suo agio con Dylan, rispetto a quanto lo siano Recchioni e Gualtieri con Harlan e i suoi pards;
  • il gioco grafico e di scrittura fra le due testate è divertente e fa ben sperare per il futuro.







lunedì 28 agosto 2017

Citazioni Cinematografiche n.214

Sara: Che t'ha portato a Las Vegas? Incontro d'affari? 
Ben: No... ci sono venuto a sbronzarmi finché crepo.

(Sara/Elisabeth Shue e Ben Sanderson/Nicolas Cage in "Via da Las Vegas", di Mike Figgis - 1995)


 

venerdì 25 agosto 2017

Giallo, Noir & Thriller/44


Titolo: Spiccioli per il latte
Autore: K & K (Volker Klüpfel e Michael Kobr)
Traduttore: Anna Carbone
Editore: Emons: 2016


L'Algovia è una regione geografica che comprende parte della Baviera e del  Baden-Württemberg in Germania e alcuni comuni del Tirolo e di altre regioni austriache.
Nella parte bavarese, precisamente ad Altusried, angolo di mondo ancora sereno, con prati verdeggianti dove le mucche pascolano felici davanti a uno splendido panorama montano, vive e lavora il commissario Kluftinger, soddisfatto della sua tranquilla routine professionale e familiare.
Punti di forza del romanzo “Spiccioli per il latte” sono proprio il cinquantenne commissario e l’ambientazione rurale, che diviene essa stessa protagonista della vicenda raccontata, non semplice sfondo o luogo dove si dipanano gli eventi.
La trama, di per sé, è abbastanza semplice, rispettosa dei più classici clichés del genere giallo, con una prima parte del libro tutto sommato lenta, che successivamente cede spazio a maggiore movimento e più azione. Lo stile di scrittura è accattivante, a volte leggero ma non banale, con varie scene umoristiche che fanno sorridere il lettore ed allo stesso tempo lo coinvolgono nella storia, nell’indagine e nella vita quotidiana del già citato commissario Kluftinger.


Gli autori sono due penne comiche, capaci di creare un simpatico commissario di una zona di provincia, ma più incantato è lo scenario, più torbide sembrano essere le trame: dietro l'omicidio da cui tutto parte, lo scandalo; dietro lo scandalo, temi attuali come la sopravvivenza dei piccoli agricoltori, la globalizzazione, le truffe e gli inganni in campo alimentare, tutto in uno scenario come la Baviera.


Riguardo al rapporto fra indagine e vita familiare del commissario mi permetto una lieve notazione: forse avrebbe giovato rendere maggiormente evidente il contrasto fra i due elementi, anche in modo tale da far risaltare ancora meglio la scrittura e un evidentemente cercato aspetto umoristico. Ma magari sono solo un po’ invidioso delle doti e capacità della coppia di autori, algoviani doc, e della traduttrice! In sintesi un romanzo giallo leggero, ma non banale, con ritmo cadenzato, vari momenti in cui si sorride e temi seri trattati con stile personale e con il giusto omaggio al “giallo classico”. Da lettura tardo estiva, si può dire?

Kluftinger ama i piatti tradizionali e la quiete delle sue montagne, mentre sua moglie adora viaggiare e vuole trascinarlo in vacanza a Maiorca, ma il commissario questa volta ha un'ottima scusa per non allontanarsi dalla Baviera: proprio nel suo paese è stato strangolato il chimico alimentare del caseificio. Dietro l'immagine da cartolina si celano oscuri segreti che il commissario sarà costretto a scoperchiare... (da ibs.it)

mercoledì 23 agosto 2017

Ipse Dixit # 206 - Sacco e Vanzetti: ogni ingiustizia ci riguarda

Il 23 agosto 1927, il calzolaio pugliese Nicola Sacco e il pescivendolo piemontese Bartolomeo Vanzetti furono ingiustamente condannati alla sedia elettrica per un crimine che non avevano commesso.
Nel 1977, Michael Dukakis, all'epoca governatore del Massachusetts, riconobbe l'errore giudiziario e riabilitò la memoria dei due italiani. La loro vicenda è diventata per il mondo intero il simbolo dell'ingiustizia della pena di morte.
Quest'anno, in occasione dei 90 anni della loro morte e dei 40 dalla loro riabilitazione, Amnesty International, insieme a Eticaarte, Senza dubbi, Archivio storico Enrico Appetito e Nazionale cantanti, ricorda la loro storia e le ingiustizie che continuano ad accadere nel mondo: una serie di appuntamenti in tutta Italia con spettacoli, mostre, concerti, azioni, nati per non dimenticare e per agire insieme in difesa di tutti i Sacco e Vanzetti di oggi.




lunedì 21 agosto 2017

Citazioni Cinematografiche n.213

Presidente della commissione: Esiste un nome per uomini come te H.I., ed è precisamente: incorreggibile.  
Commissario: Meglio: delinquente abituale.  
Presidente della commissione: Non è un bel nomino, vero H.I.?  
H.I.: No signore, è un nome da coglione, ed io non lo sono più.  
Presidente della commissione: Non sarà che ce lo dici per compiacerci?  
H.I.: No signore, non c'è verso.  
Commissario: Perché a noi fa piacere solo la verità.  
H.I.: Be', allora vi sto dicendo quello che vi fa piacere.  
Presidente della commissione: Ma non ci avevi detto che non volevi compiacerci?  
H.I.: Sì signore.  
Presidente della commissione: Ok, allora.

(H.I. McDunnough/Nicolas Cage in "Arizona Junior", di Joel ed Ethan Coen - 1987



giovedì 17 agosto 2017

Sono qui e sono lì e sono ovunque

Il 17 agosto di 30 anni fa moriva Rudolf Hess, ufficialmente l'ultimo gerarca nazista ancora in vita, per alcuni l'ultimo nazista, almeno tra quelli processati e condannati.

Negli anni successivi ci siamo invece resi conto di quanti fossero ancora liberi e sereni, tra quelli che durante il periodo hitleriano si macchiarono di crimini orrendi. Uno molto conosciuto in Italia è Erich Priebke, criminale di guerra tedesco, agente della Gestapo e capitano delle SS. Quello delle Fosse Ardeatine per intenderci.


Indubbiamente il nome di Walter Richard Rudolf Hess e la sua morte il 17 agosto del 1987 suscitarono e ancora provocano parecchie reazioni e sentimenti, non fosse altro per essere stato un uomo tra i più influenti del Terzo Reich e del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori. Molto più semplicemente e terribilmente fu il vice di Adolf Hitler, il numero tre del partito dopo lo stesso auto proclamato Führer e Hermann Göring.
Ricordo la prima pagina del quotidiano che mio padre acquistò quel giorno di vacanza in Sicilia, con una delle ultime foto di Hess ancora in vita, molto anziano, a passeggio nel cortile del carcere di Spandau, a Berlino Ovest, dove, unico ospite, scontava la sua pena al carcere a vita, comminatagli durante il processo di Norimberga.



Tralascio i misteri intorno alla sua dipartita, che fanno il paio con quanto si racconta circa il suo volo sopra il Regno Unito all'epoca della Seconda Guerra Mondiale. Mi concentro invece su come un uomo che fu oggettivamente un carnefice e un individuo deprecabile, anche e soprattutto al di fuori delle vicende belliche, ancora oggi è oggetto di omaggi e “riabilitazioni”, da alcuni considerato come una vittima.



Basti ricordare come il 20 luglio 2011 la sua tomba fu smantellata e i suoi resti esumati, dopo che la chiesa evangelica proprietaria del terreno su cui sorgeva il sepolcro decise di non rinnovare il contratto di affitto del suolo alla nipote di Hess, poiché la tomba era diventata meta di pellegrinaggi da parte di esponenti dell'estrema destra tedesca. Rudolf Hess è diventato un punto di riferimento per i circoli neonazisti tedeschi e non solo. Durante ogni anniversario della sua morte, si tiene una marcia commemorativa con esibizione di striscioni di apprezzamento e sfoggio di simboli e oggetti nazifascisti.



La band britannica Chumbawamba con la propria canzone “The day the nazi died”, ci avverte di come il nazifascismo sia tutt'altro che defunto. In Italia dovremmo prestare maggiore attenzione a questi fenomeni e al comportamento di una parte di nostri compatrioti. Alcuni mostrano di apprezzare fascismo e nazismo, non so se per ignoranza, memoria corta, effettiva vicinanza a tali ideologie o altro ancora.


Insomma io ritengo che sia giunto il momento di occuparsi e preoccuparsi, considerata l’espansione evidente dei vari movimenti fascisti. Non si limitano a pagliacciate ed esibizione di stupidità, bensì si sono messi a fare politica, non trascurando peraltro di moltiplicare le manifestazioni pubbliche a base di saluti romani, labari, saluto al Duce, auguri per il compleanno del suddetto, eccetera. 
 

Questi movimenti variamente fascisti o nazisti (CasaPound, Fratelli d’Italia, LealtàAzione e così via) partecipano alle elezioni e fanno eleggere loro rappresentanti. A Monza c’è addirittura un assessore nazista, a Lucca diversi consiglieri comunali, solo per citare due città di medie dimensioni.

Non abbassiamo la guardia, non pensiamo che fascismo e nazismo siano solo “colore”, limitandoci a deprecare l'utilizzo e l'esposizione di simboli e vari accessori. Il fascismo ed il nazismo purtroppo non sono morti definitivamente, anzi negli ultimi anni sembrano abbiano trovato qualcuno disposto a nutrirli.

Pertanto l'invito è a non riposare mai più finché ogni nazista non morirà.




We're taught that after the war the Nazis vanished without a trace
But batallions of fascists still dream of a master race
The history books they tell of their defeat in forty-five
But they all come out of the woodwork on the day the Nazi died
They say the prisoner of Spandau was a symbol of defeat
Whilst Hess remained imprisoned and the fascists they were beat
So the promise of an aryan world would never materialise
So why did they all come out of the woodwork on the day the Nazi died

|: They're here and they're there and they're everywhere :|

The world is riddled with maggots - the maggots are getting fat
They're making a tasty meal of all the bosses and bureacrats
They're taking over the board rooms and they're fat and full of pride
And they all came out of the woodwork on the day the Nazi died
So if you meet with these historians I'll tell you what to say
Tell them that the Nazis never really went away
They're out there burning houses down and peddling racist lies
And we'll never rest again until every Nazi dies.



Noi credevamo che dopo la guerra i nazisti fossero spariti senza lasciare traccia
Ma battaglioni di fascisti fantasticano ancora su una razza superiore
I libri di storia parlano della loro sconfitta nel Quarantacinque
Ma sono tutti spuntati dal nulla il giorno in cui morì il nazista
Dicono che il prigioniero di Spandau fosse un simbolo della sconfitta
Mentre Hess rimaneva in carcere e i fascisti venivano sconfitti
Così la promessa di un mondo ariano non si sarebbe mai materializzata
Allora perché spuntarono tutti dal nulla il giorno in cui morì il nazista?

|: Sono qui e sono lì e sono ovunque :|

Il mondo è infestato dai vermi - i vermi stanno ingrassando
Si stanno facendo una bella abbuffata di tutti i padroni e burocrati
Stanno prendendo il controllo delle stanze dei bottoni e sono grassi e pieni di superbia
E sono tutti spuntati dal nulla il giorno in cui morì il nazista
Se allora incontro questi storici ti dirò io cosa dire loro
Digli che i nazisti non sono mai scomparsi davvero
Sono qui fuori che incendiano case e diffondono menzogne razziste
E noi non riposeremo mai più finché ogni nazista non morirà.


lunedì 14 agosto 2017

Citazioni Cinematografiche n.212

Zack Mayo: Non la dimenticherò mai sergente.
Sergente Emil Foley: Lo so.
Zack Mayo: Non ce l'avrei mai fatta senza di lei. Grazie sergente.
Sergente Emil Foley: Levati dalle palle Mayo.

(Zack Mayo/Richard Gere e Sergente Emil Foley/Louis Gossett Jr in "Ufficiale e Gentiluomo", di Taylor Hackford - 1982) 



sabato 12 agosto 2017

Solitudine



Nelle notti chiare,
risolvo il problema della solitudine dell’essere.
Invito la luna e con la mia ombra siamo in tre.


(Nelle Notti Chiare - Gloria Fuertes)



 


lunedì 7 agosto 2017

Citazioni Cinematografiche n.211

Ho sentito dire di compagni che appena lanciati fuori si schiantavano contro pareti di gomma! 
(Spermatozoo/Woody Allen in "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)" di Woody Allen - 1972 )



giovedì 3 agosto 2017

Istante


ISTANTE

Per nessuna verità al mondo.
Ma se vuoi,
per un soldo di silenzio.
È un istante che divide a metà il paesaggio.
Un attimo umile,
quando qualcuno respira al posto nostro.

(Jan Skácel da Il colore del silenzio, Metauro, 2004 - Trad. Annalisa Cosentino)