giovedì 30 giugno 2022

Signora in giardino

 

Signora in giardino, Carl Frederick Frieseke - 1912 - Chicago, Terra Foundation for the Arts Collection


Carl Frederick Frieseke dipinse intorno al 1912 quest'opera, nota come “Signora in giardino”. È considerata uno dei più interessanti esempi dell'impressionismo americano: come in Francia, dove lo stile nacque, anche nel “Nuovo Mondo” le scene di giardino davano modo agli artisti di catturare tutti i magnifici colori presenti in natura.

La pittura en plein air è in questo caso ben mostrata, così che la protagonista del dipinto, una signora abbigliata con un vestito a righe, ci appare come immersa in un vortice di colori.

La tecnica di Frieseke, rapidi tocchi di pennello, è quanto mai adatta a rappresentare i boccioli, le gemme, gli steli della grande varietà floreale del giardino, luogo che diviene agli occhi di chi osserva e si fa catturare dai colori una specie di grande mosaico immerso nella luce. Questa “immersione” è poi sottolineata e portata a suggerire un grande effetto dal fatto che il vestito della signora si confonde con le piante, fino al punto da divenire lei stessa parte integrante della natura che la circonda.


lunedì 27 giugno 2022

Citazioni Cinematografiche n.465

 

Un tatuaggio all'anno. Ogni cinque anni chiudo il tatuaggio e ne inizio un altro. Forse l'anno prossimo sarà più facile. Più numerosi i tatuaggi, più corto il bastoncino. Più corto il bastoncino più largo il buco nella parete. In ogni modo, il tempo scorre veloce. Nove anni. Dieci anni. Undici anni. Dodici anni. Tredici anni. Quattordici anni. Tra un mese sarò fuori. Sarò fuori tra un mese, libero. Tra un mese me ne vado, me ne vado via. Tra un mese uscirò. Un mese esatto e sarò fuori. Una volta fuori mi servirà del denaro. Come farò per procurarmelo? Furto? Rapina? Che mangerò per prima cosa? Qualsiasi cosa ma non ravioli fritti. Qualsiasi altra cosa andrà bene. E poi comunque dove sono adesso? A giudicare dai clacson deve essere una città. La cosa più importante è sapere a che piano sono. E se buco la parete e mi ritrovo al cinquantaduesimo piano, anche se dovessi precipitare e morire, sarei comunque fuori, libero. Tra un mese sarò fuori. Ancora un mese e sarò libero.

(Oh Dae-su/Choi Min-sik in “Oldboy”, di Park Chan-wook - 2003)




venerdì 24 giugno 2022

Incipit 78/100

'Beth Hamishpath' – la Corte! Queste parole che l'usciere grida a voce spiegata ci fanno balzare in piedi giacché annunziano l'ingresso dei tre giudici: a capo scoperto, in toga nera, essi entrano infatti da una porta laterale per prendere posto in cima al palco eretto nell'aula. Ai due capi del lungo tavolo, che presto si coprirà di innumerevoli volumi e di oltre millecinquecento documenti, stanno gli stenografi. Subito sotto i giudici c'è il banco degli interpreti, la cui opera è necessaria per i dialoghi diretti tra l'imputato (o il suo difensore) e la Corte; per il resto, sia la difesa sia la maggior parte degli stranieri seguono il dibattimento, che si svolge in lingua ebraica, ascoltando con la cuffia la traduzione simultanea, che è ottima in francese, passabile in inglese, e veramente pessima e spesso incomprensibile in tedesco.”

(La banalità del male, di Hanna Arendt – trad. Piero Bernardini)









mercoledì 22 giugno 2022

Girasoli, ma non i soliti

 

Girasoli, Claude Monet, 1881 - New York, Metropolitan Museum


Ammettiamolo! Se si parla di girasoli nell'arte a molti (tutti?) vengono in mente i Girasoli di Vincent van Gogh.

Il buon Vincent non fu ovviamente l'unico a ritrarli, infatti meno noti, ma ugualmente importanti, sono i Girasoli di Claude Monet, che possiamo dire van Gogh conosceva. Lo sappiamo da una lettera che il pittore olandese scrisse nel novembre del 1888 al fratello Theo, in cui leggiamo: "Gauguin mi stava dicendo l'altro giorno che ha visto un dipinto di Claude Monet, dei girasoli dentro un grande vaso giapponese, molto bello. Ma a lui piacciono di più i miei".

Claude Monet dipinse questi girasoli nel 1881, per poi esporli alla settima mostra degli impressionisti l'anno successivo. Non si trattava della prima volta che Monet dipingeva soggetti floreali, probabilmente il fatto di abitare a Vétheuil, un borgo a nord di Parigi immerso nella campagna, gli ha fornito diversi momenti d'ispirazione.

Questi girasoli sorprendono per la loro spontaneità, caratteristica tipica della pittura impressionista, ma anche per il taglio della composizione, con il tavolo che esce dai bordi del dipinto come in un'istantanea fotografica, o come in una stampa giapponese. Sappiamo infatti che Monet aveva un forte interesse per l'arte giapponese, dove angolazioni del genere sono frequenti, come mostra anche il fatto d'aver inserito i fiori dentro un vaso orientale.

lunedì 20 giugno 2022

Citazioni Cinematografiche n.464

Sono stato geloso per tutta la mia vita. Geloso al punto da non resistere. Questa sera ho tentato perfino di comperare il tuo amore. Ma ora non lo voglio più il tuo amore. Non saprei che farmene. [...] Io non desidero che nessun genere di affetto. Non serve a niente, non ne vale la pena.

(Cal Trask/James Dean in “La valle dell'Eden”, di Elia Kazan - 1955)





 


 


sabato 18 giugno 2022

Una stagione per la letteratura?



In ogni caso, era da un bel po' che non leggevo un libro solo e unicamente per il mio piacere, soprattutto un libro di letteratura. Le mie letture degli ultimi anni avevano tutte più o meno a che fare con la legge, o erano cosette poco impegnative che si potevano sfogliare in treno andando al lavoro. Senza che nessuno ne avesse mai fatto una regola, nello studio legale il fatto di prendere in mano un'opera letteraria di una certa consistenza in qualche modo non sembrava venire apprezzato. Nessuno era mai arrivato a sostenere che fosse qualcosa di disdicevole, ma se avessero scoperto libri di tal fatta nella mia borsa o nei cassetti della scrivania, mi avrebbero sicuramente guardato come si guarda un cane con la scabbia. “Ah, così lei ama la letteratura! - mi avrebbero detto, - anch'io. Da giovane ho letto parecchio”. Per loro la letteratura era qualcosa che si leggeva da giovani. Come in primavera si colgono le fragole, e in autunno si vendemmia.

(da “L'uccello che girava le viti del mondo”, di Murakami Haruki – trad. Antonietta Pastore) 





venerdì 17 giugno 2022

Incipit 77/100


La vita cambia in fretta.

La vita cambia in un istante.

Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita.

Il problema dell'autocommiserazione.

Ecco le prime parole che scrissi dopo che accadde. La data del file di Microsoft Word sul computer (note sui cambiamenti.doc) è “20 maggio 2004, ore 23.11”, ma quello dev'essere stato il momento in cui, dopo averlo aperto, ho schiacciato prudentemente il tasto per salvarlo. Non avevo fatto cambiamenti in quel file, in maggio. Non avevo fatto cambiamenti in quel file, in maggio. Non avevo fatto cambiamenti da quando avevo scritto quelle parole, nel gennaio 2004, un giorno o due o tre dopo il fatto.”

(L'anno del pensiero magico, di Joan Didion – trad. Vincenzo Mantovani)






mercoledì 15 giugno 2022

Quell'attimo di giugno

 


In people’s eyes, in the swing, tramp and trudge; in the bellow and the uproar; the carriages, motor cars, omnibuses, vans, sandwich men shuffling and swinging; brass bands; barrel organs; in the triumph and the jingle and the strange high singing of some aeroplane overhead was what she loved; life; London; this moment of June”

Gli occhi della gente, il loro andamento lento, faticoso, il chiasso e il frastuono, le carrozze, le automobili, i tram, i furgoni, gli uomini-sandwich che vanno avanti e indietro col loro passo strascicato e ondeggiante, le bande e gli organetti; il trionfo e il tripudio e il canto stranamente acuto di un aereo, ecco ciò che amava: la vita, Londra, quell’attimo di giugno”

(Mrs Dalloway, di Virginia Woolf, trad. Nadia Fusini)






lunedì 13 giugno 2022

Citazioni Cinematografiche n.463

Nolan: Mi sono giunte voci, John, di alcuni metodi non ortodossi di insegnamento nella sua classe, non voglio dire che abbiano qualcosa a che fare con Dalton e la sua bravata, ma non credo di doverle rammentare che a quell'età i ragazzi sono molto impressionabili.

Keating: Be', la sua ramanzina penso che li abbia impressionati.

Nolan: Che stava succedendo in cortile l'altro giorno?

Keating: In cortile?

Nolan: Sì, li ho visti marciare, battere le mani...

Keating: Oh, già... Stavo cercando di provare una cosa: i rischi del conformismo.

Nolan: Be' John, lei sa che qui esiste già un programma e funziona. Se lei lo mette in discussione, gli studenti faranno altrettanto.

Keating: Ho sempre creduto di dovergli insegnare a ragionare da soli...

Nolan: A quell'età? Ma neanche per sogno! Tradizione John, disciplina. Li prepari per l'università, il resto si risolve da sé.

(Prof. Nolan/Norman Lloyd e Prof. Keating/Robin Williams in "L'attimo fuggente", di Peter Weir - 1989)




 

domenica 12 giugno 2022

30 anni fa "Pipppero"!

 

Il 12 giugno 1992 avevo sedici anni, avevo da poco finito di frequentare il terzo anno delle superiori con risultati quantomeno modesti, leggevo assiduamente i fumetti, ero fisicamente abbastanza in forma dal momento che da ormai due mesi andavo a scuola solo in bicicletta ed avevo appena concluso l'unica stagione soddisfacente nella mia breve carriera (?) di cestista.

Da lì a pochi giorni sarebbe iniziata l'ultima estate in cui sarei andato in vacanza in Sicilia con i miei genitori, ma soprattutto il 12 giugno 1992 fu pubblicato il secondo disco della band Elio e le Storie Tese, Italyan, Rum Casusu Çikti, che comprendeva diverse canzoni che sarebbero rimaste nel repertorio di “classici” del gruppo.

Cosa più importante, quell'album conteneva “Pipppero”.

In verità il brano, in quanto singolo, era uscito e trasmesso dalle radio già il mese prima, ma comunque fanno 30 anni!




venerdì 10 giugno 2022

Incipit 76/100

La posta giaceva sul tavolo della prima colazione. Una notevole pila di lettere, perché avendo Leonida da poco festeggiato il suo cinquantesimo compleanno, arrivavano ancora ogni giorno gli auguri dei ritardatari. Leonida si chiamava proprio Leonida. Per quel nome opprimente non meno che eroico poteva dir grazie a suo padre, che a parte eredità, da povero insegnante di ginnasio qual era, non gli aveva lasciato altro che un'intera collezione di classici greci e latini, nonché dieci annate dei “Tűbinger altphilologische Studien”. Per fortuna il troppo solenne Leonida si lasciava facilmente trasformare nel più agile e semplice Leo. Così lo chiamavano i suoi amici, e Amelie lo aveva sempre e soltanto chiamato Leon. Lo fece anche adesso, mentre con la sua voce scura accentuava la seconda sillaba di León in un acuto strascicato e melodioso.

(Una scrittura femminile azzurro pallido, di Franz Werfel – trad. Renata Colorni)




giovedì 9 giugno 2022

Acqua



L’aqua te bicir

l’aqua te foss

l’aqua te fiom

e pu una volta a i ò tuchè sal spali

l’aqua de mèr.


L’acqua nel bicchiere

l’acqua nel fosso

l’acqua nel fiume

e poi una volta ho anche toccato sulla spalla

l’acqua del mare.

(Tonino Guerra, da “I bu”, Rizzoli - 1972)




martedì 7 giugno 2022

Ti tengo là

Io - dissi, - non ti stacco mai da me. Ti tengo là, fra le cose mie. Se no certe volte, la mia cornice, non potrei sopportarla.

(Natalia Ginzbug- Le voci della sera)





lunedì 6 giugno 2022

Citazioni Cinematografiche n.462

 

Se non dovessi più tornare, ricorda: sei tu che mi hai fatto venire.

(Owen Grady/Chris Pratt in “Jurassic World – Il regno distrutto”, di Juan Antonio Bayona - 2018)






venerdì 3 giugno 2022

Incipit 75/100

La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comprati lei.”

(La signora Dalloway, di Virginia Woolf – trad. Anna Nadotti)





giovedì 2 giugno 2022

Festa di tutti gli Italiani... e abbasso il re

Il 2 giugno del 1946, dopo il duro ventennio fascista e la sciagura della guerra, l'Italia entrava a far parte a pieno titolo del novero delle nazioni libere e democratiche. E questo accadde, si badi bene, non soltanto perché la forma repubblicana prevalse su quella monarchica, ma perché, per la prima volta nella storia della nazione, ritrovata la libertà, la partecipazione al voto di tutti, uomini e donne, realizzava una piena democrazia. È stata l'introduzione dell'autentico suffragio universale a far compiere all'Italia il vero salto di qualità, trasformandola in un Paese in cui tutti i cittadini concorrono, in egual misura, a determinare, con il loro voto, le scelte fondamentali della vita nazionale. Furono i cittadini a scegliere la forma di Stato, ad eleggere i membri dell'Assemblea costituente, a determinare la formazione dei governi. Per questo credo che oggi si possa affermare che la festa del 2 giugno è la festa della libertà di scelta: e per questo è la festa che riunisce tutti gli italiani.

(Sergio Mattarella)