Titolo: La signora di Reykjavik
Autore: Ragnar Jónasson
Traduttore: Valeria Raimondi
Editore: Marsilio - 2022
Precedente come pubblicazione rispetto a “L'isola”, ne narra fatti successivi, poiché Ragnar Jónasson ha pensato di proporre una trilogia che parte dalla “fine”.
Il dato che distingue questo romanzo da altri ambientati in Islanda o nei paesi scandinavi, è che al centro dell'interesse dell'autore non sono tanto gli aspetti sociali e culturali, che spesso fanno da sfondo al racconto, quanto la descrizione di un posto colto nella transizione verso la primavera, un’isola meravigliosa che può essere anche spaventosa. La neve, il gelo, il vento sono elementi potenti, attraverso i quali il lettore riesce ad entrare nella storia, fa conoscenza con la protagonista Hulda, che pressoché da sola sostiene e motiva l'intero romanzo. Leggendo si avverte una sensazione di gelo e ansia crescente che accompagna la visione e l'incontro con un ambiente ostile e magico ad un tempo.
Si diceva di Hulda, una donna molto vera, reale, nel suo lavoro di investigatrice e nella sua vita, per nulla facile ma vicina a quella di molti. Il lettore entra in sintonia con lei, ne vive i dubbi e ne sente le sensazioni, in una narrazione precisa e scorrevole, dove i diversi piani temporali proposti svelano dettaglio e propongono storie nella storia. Per il piacere di leggere e farsi coinvolgere.
Hulda, «la donna nascosta», cela un segreto già nel nome. Ruvida e ribelle, è tra i migliori investigatori della polizia di Reykjavík: a sessantaquattro anni, però, competenza e abnegazione non sono sufficienti, visto che ai piani alti c’è chi è ansioso di mandarla in pensione. Ma Hulda ha dato tutto alla carriera e la prospettiva di dover lasciare il lavoro a cui ha dedicato la sua vita la fa infuriare. Quanto si farà sentire la solitudine? Inevitabilmente, la porta si spalancherà ai vecchi demoni che lei ha sempre ridotto al silenzio. E allora le sue fughe tra le aspre montagne dell’Islanda, per respirare a pieni polmoni la durezza della sua isola, non basteranno più. Ottenuto il permesso di dedicarsi a un’ultima indagine, un cold case a sua scelta, Hulda sa perfettamente qual è il caso che vuole riaprire. Dieci anni prima, una giovane donna, arrivata dalla Russia con la richiesta di asilo politico, era stata trovata morta in una baia non lontana dalla capitale. Le indagini, ingarbugliate e chiuse sbrigativamente da un collega, non avevano portato a una vera soluzione, e ora Hulda vuole dare voce a chi è stato dimenticato troppo in fretta. Vuole la verità. E ha quindici giorni di tempo per trovarla. (da marsilioeditori.it)