sabato 30 gennaio 2021

Giallo, Noir & Thriller/80


Titolo: Nessuna morte è perfetta

Autore: Katarzyna Bonda

Traduttore: Laura Rescio, Walter Da Soller

Editore: Piemme - 2018


Secondo capitolo della serie incentrata su Sasza Załuska, profiler polacca dai capelli rosso fuoco con un passato da alcolista già conosciuta in “Non esistono buone intenzioni”.

L'autrice Katarzyna Bonda ambienta questa nuova vicenda sempre in Polonia, ma lontano da Danzica, vicino al confine con la Bielorussia, nel voivodato della Podlachia, in un zona da decenni teatro di tensioni linguistiche, religiose, culturali e perciò politiche. Il dato che Bonda sia originaria di quei luoghi dona ulteriore interesse alla sua opera, dove l'autobiografico si rivela in una serie di dettagli che arricchiscono il lavoro di documentazione e studio

Nessuna morte è perfetta” si svolge pertanto nella cittadina di Hajnówka, dove polacchi cattolici e bielorussi ortodossi sono divisi dall'alfabeto utilizzato e dalla fede professata, ma uniti dalle tragedie che quei luoghi hanno osservato da secoli.

Hajnówka dietro un'apparenza di tranquillità e di ospitalità, nasconde un clima omertoso e piuttosto ricco di misteri irrisolti, che si collocano indietro nel tempo. Bonda fa partire tutto dal 1946, quando una spedizione punitiva organizzata da partigiani nazionalisti cattolici, rimasta impunita, massacrò oltre cento polacchi di origine bielorussa, considerati comunisti alleati dei sovietici e quindi nemici da abbattere.


I misteri del passato si legano in maniera tragica a quelli del presente, con Sasza suo malgrado coinvolta, tra cui la sparizione di una giovane sposa avvenuta proprio il giorno delle nozze, atti di violenza etnica e l’impossibilità di trovare il serial killer che ha segnato la sua vita, che sembra essere stato ricoverato in un clinica proprio in quei luoghi.

Tra piani temporali diversi, un balletto coinvolgente fra presente e passato e una serie di sparizioni, il lettore si trova di fronte ad una storia complessa che si poggia sulla Storia, per giungere ad una verità che non ha nulla di consolatorio e in verità piuttosto sconvolgente. Un thriller che sa essere più di un thriller (ammesso che qualcuno semplicemente lo sia) in cui la protagonista, tanto forte quanto disturbata e problematica, funge da inconsapevole catalizzatore di violenze e temi, per portare all'attenzione di chi legge un periodo storico, una zona periferica dell'Europa ed altro ancora, con le cicatrici, i limiti, i lati tragici e le debolezze dell’animo umano.

La profiler Sasza Załuska ha cambiato vita. Tornata in Polonia con la sua bambina, è da un bel po' che non tocca un goccio. E ora è decisa a fare pace con quel pezzo del suo passato che ancora la tormenta: il padre di sua figlia, conosciuto quando, alle prime armi come agente infiltrata nella malavita di Danzica, aveva commesso l'errore di innamorarsi proprio della persona su cui avrebbe dovuto vigilare. È per questo che Sasza si sposta sulle sue tracce ad Hajnówka, una città popolata da tanti misteri irrisolti che affondano le radici in un lontano passato. Come quello di Iwona, sposa bielorussa scomparsa il giorno del suo matrimonio con un ricco polacco del luogo. Sarà proprio Sasza, scontrandosi con la polizia locale, a indagare sulla sparizione della donna. (da edizpiemme.it)


 

venerdì 29 gennaio 2021

Incipit 5/100

“Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni. Per esempio, nella Settantesima Est c'è un edificio di pietra grigia dove, al principio della guerra, ho avuto il mio primo appartamento newyorkese. Era una stanza sola affollata di mobili di scarto, un divano e alcune poltrone paffute, ricoperte di quel particolare velluto rosso e pruriginoso che ricolleghiamo alle giornate d'afa in treno. Le pareti erano a stucco, di un colore che ricordava uno sputo tabaccoso. Dappertutto, perfino in bagno, c'erano stampe di rovine romane, molto vecchie e tempestate di puntolini scuri. L'unica finestra dava sulla scala di sicurezza. Ma, anche così, mi si rialzava il morale ogni volta che mi sentivo in tasca la chiave di quell'appartamento; per triste che fosse, era un posto mio, il primo, e lì c'erano i miei libri, i barattoli pieni di matite da temperare, tutto quello che mi occorreva (o così almeno pensavo) per diventare lo scrittore che volevo diventare.”

(Colazione da Tiffany, di Truman Capote – trad. Bruno Tasso)



 

 

mercoledì 27 gennaio 2021

Giorno della Memoria - 27 gennaio

"Kapò e Blockälteste lavoravano per il comando del lager, ma si lasciavano scappare un sorriso, se non una lacrimuccia, ogni volta che accompagnavano qualcuno ai forni crematori. Lo sdoppiamento, tuttavia, non si compiva mai fino in fondo, dato che - ovviamente - si guardavano bene dall'includere se stessi nelle liste di selezione. A Michail Sidorovič, tuttavia, faceva specie un'altra cosa. Il nazionalsocialismo non si presentava nel lager con il monocolo e l'aria altera del ricco possidente che con il popolo non ha niente da spartire. Il nazionalsocialismo si trovava a proprio agio nei lager, non si isolava dalla gente comune, le sue battute erano quelle di tutti e tutti ne ridevano: era plebeo e come tale si comportava, conosceva perfettamente la lingua, l'anima e i pensieri di coloro ai quali aveva tolto la libertà."

(da "Vita e Destino", di Vasilij Grossman - trad. Claudia Zonghetti) 




 

lunedì 25 gennaio 2021

Citazioni Cinematografiche n.391

S'io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com'è, poiché tutto sarebbe come non'è, e viceversa! Ciò che è non sarebbe e ciò che non'è sarebbe! 

(Alice in "Alice nel Paese delle Meraviglie", di Clyde Geronimi, Wilfred Jackson e Hamilton Luske - 1951



 

 

venerdì 22 gennaio 2021

Incipit 4/100

“Era una gioia appiccare il fuoco.”

(Fahrenheit 451, di Ray Bradbury – trad. Giorgio Monicelli)



 

giovedì 21 gennaio 2021

Inviti alle feste

 


Io non vengo invitata alle feste. Cioè, non più. All'inizio sì. Avevo un certo fascino, un certo stile. La gente mi credeva divertente finché non scopriva che ero la persona che guasta la festa.

Eve Ensler 

 


 

martedì 19 gennaio 2021

Samuel Stern #14 - Simulacra

Simulacra”, albo numero 14 di Samuel Stern spicca per i disegni e per un cambio di narrazione che fa apprezzare ancora di più la serie edita da Bugs Comics.

I disegni di Matteo Mosca possiedono una certa chiarezza, quasi luminosi a differenza degli albi precedenti, utilizzando una certa staticità come punto di forza. Le pose sono come immortalate da una istantanea, plastiche e con poco movimento, in cui i personaggi sembrano presentati in una posa ben precisa. Questo ed anche lo sviluppo delle tavole dona una luce quasi insolita in una serie come questa. Un punto di forza è la cura e la dettagliata rappresentazione del cuore di quanto narrato, ovvero gli animatronic, con i loro complessi meccanismi interni ed il contrasto con i corpi dei personaggi presentati.


Non ci sono demoni o morti viventi, bensì più livelli di lettura ed approfondimenti sulla mente umana, sul cercare spunti e risposte ad una serie di domande. Qui a farla da padrone è la ricerca intorno e dentro l'Arte, i suoi elementi esoterici e le suggestioni che vanno oltre il visivo ed il tecnico.

Una ulteriore variazione ed ulteriori aspetti ed elementi di ed all'interno di un prodotto che cerca di ritagliarsi un suo spazio ed un suo ruolo.

lunedì 18 gennaio 2021

Citazioni Cinematografiche n.390

Frodo: Ci sono dei segni, mi sembra elfico, non riesco a leggerlo.
Gandalf: Pochi ci riescono, la lingua è quella di Mordor e non la pronuncerò qui.
Frodo: Mordor.
Gandalf: Nella lingua corrente si dice: "Un anello per domarli tutti, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nell'oscurità incatenarli".

(Frodo Baggins/Elijah Wood e Gandalf/Ian McKellen in "Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello", di Peter Jackson - 2001) 



 


domenica 17 gennaio 2021

Strada




Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita.
(Jack Kerouac, Sulla strada)

 


 

 

venerdì 15 gennaio 2021

Incipit 3/100

“Non c'è nulla di meglio della prospettiva Nevskij, perlomeno a Pietroburgo; per la città vuol dire tutto. Di cosa non brilla questa via – splendore della nostra capitale! Io so che nessuno dei suoi pallidi e impiegatizi abitanti scambierebbe la prospettiva Nevskij con tutto l'oro del mondo.”

(Prospettiva Nevskij, di Nikolaj Vasil'evič Gogol' – trad. Emanuela Guercetti)



 

 

martedì 12 gennaio 2021

La cosa che c'è tra loro

 Quando la incontra lui vorrebbe dirle “Ti amo” ma le labbra si aprono e chiudono senza che escano parole. Gli sembra del resto che quella prima persona singolare e quell'indicativo presente non corrisponderebbero alla realtà.

Com'è possibile che nel loro rapporto ci sia solo questo – lui che prova amore nei confronti di lei e lei nei confronti di lui?

Non era così anche all'inizio?

Proprio perché si riducono a pensieri e a sentimenti gli amori nuovi si disperdono facilmente. Gli amori che durano acquistano una concretezza e una tangibilità che li fanno assomigliare a cose.

“Ti amo” diventa debole e inadeguato.

Ma nessuno ha inventato altri modi per dire la cosa che c'è tra loro dopo una vita insieme.

(da “Musica nella casa accanto”, di Giovanni Mariotti – Mondadori 1999)

 


 

lunedì 11 gennaio 2021

Citazioni Cinematografiche n.389

Ellen: Tu dormi con la finestra aperta?
Mickey: Sì, perché?
Ellen: A me non piace. Dovrai abituarti a tenerla chiusa.
Mickey: Va bene. Tu da che parte spremi il dentifricio, dalla cima o dal fondo?
Ellen: Dal fondo, credo.
Mickey: Be', io non lo sopporto, quindi non farlo.
Ellen: Se usi la mia macchina, rimetti le chiavi dove le avevo lasciate.
Mickey: Non usare il mio rasoio per radere una qualsiasi parte del tuo corpo. E non porgermi mai qualcosa da mangiare dicendo: assaggia, dimmi se è andato a male.
Ellen: D'accordo. Vuoi parlare di sesso, religione, politica?
Mickey: Nah, quelle stronzate si risolvono da sole. Abbiamo sistemato l'essenziale.
Ellen: Ok. Allora ti sposo..."

(Ellen/Debra Winger e Mickey/Billy Cristal in "Forget Paris", di Billy Cristal - 1995) 




domenica 10 gennaio 2021

Burocrazia e nostalgia

 


Non è necessario immaginare che saranno il fuoco o il ghiaccio a porre fine al mondo. Ci sono altre due possibilità: una è la burocrazia, l'altra la nostalgia.

Frank Zappa

sabato 9 gennaio 2021

Samuel Stern #13 - Tra due mondi

 

Samuel Stern numero 13 “Tra due mondi” presenta risultati altalenanti a livello di disegni, con tavole molto belle, in cui i mostri e demoni sembrano quasi uscire dalle pagine, e di grande effetto ed altre che sembrano compilate controvoglia o quantomeno di fretta.

Di contro la sceneggiatura conquista e si iscrive fra le migliori all'interno della serie. Infatti la triade composta da Fumasoli – Filadoro – Savegnago riesce in Samuel Stern 13 ad offrire molto e bene: dolore, amore, odio, momenti di riflessione, tradimenti, improvvisi cambi di rotta, sorprese e lotta tra bene e male. 


Per la prima volta il protagonista non si trova a misurarsi con singoli demoni, bensì con qualcosa di più grande e pericoloso, per quanto anche affascinante.

La vicenda si complica e la trama orizzontale si arricchisce, per il piacere e la soddisfazione di chi legge.


 

venerdì 8 gennaio 2021

Incipit 2/100

“La vidi entrare. D'altra parte sarebbe stato impossibile non accorgersi di lei. Aveva i capelli biondissimi, quasi bianchi, una testa di stoppa, come si diceva di un bambino con i capelli di quel colore. Erano annodati in pesanti trecce che portava avvolte intorno alla testa, fermate con delle forcine. La fronte era alta e liscia, gli zigomi sporgenti e la bocca forse appena un po' troppo grande. Con quei camperos ai piedi raggiungeva tranquillamente il metro e ottanta di altezza, grazie soprattutto alle lunghissime gambe. Indossava jeans all'ultima moda, bordeaux, e un corto pellicciotto color champagne. Quel giorno non aveva fatto altro che piovere a più riprese, ma lei non aveva l'ombrello né altro per coprirsi la testa. Gocce di pioggia brillavano come diamanti fra le trecce bionde.

(Otto milioni di modi per morire, di Lawrence Block – trad. Ornella Ranieri Davide e Nello Giugliano)



 

mercoledì 6 gennaio 2021

Epifania - Adorazione

Clyde Geronimi, Eric Larson, Wolfgang Reitherman and Les Clark, Sleeping Beauty, 1959
VS
Matthias Stomer, Adoration of the Shepherds, 1635-1640

lunedì 4 gennaio 2021

Citazioni Cinematografiche n.388

 Finché avrai ancora un respiro, combatti. Tu respiri. Continua a respirare. 

(Hugh Glass/Leonardo Di Caprio in "Revenant - Redivivo", di Alejandro González Iñárritu - 2015)



 

venerdì 1 gennaio 2021

Incipit 1/100

“Uuuuh! Guardatemi sto morendo. La bufera mi ulula il de profundis nel portone e io ululo con lei. È fatta, sono fregato. Un delinquente col berretto sporco, il cuoco della mensa impiegati al Consiglio Centrale dell'Economia Nazionale, mi ha rovesciato addosso dell'acqua bollente e m'ha bruciato il fianco sinistro. Che mascalzone! E sì che è anche un proletario! Oh signore, come mi fa male! Quella maledetta acqua bollente m'ha pelato fino all'osso! Adesso urlo, ma a che mi serve urlare?”

(Cuore di cane, di Michail Afanas'evič Bulgàkov – trad. Viveka Melander)