lunedì 31 agosto 2015

Citazioni Cinematografiche n. 112


“L'esercito delle dodici scimmie. Loro hanno diffuso il virus. Per questo sono qui. Trovarli è il mio compito, è la mia missione. Hanno il virus allo stato puro. Li devo localizzare prima che si trasformi. Quando li avrò individuati uno scienziato verrà mandato qui e quello scienziato studierà il virus. Poi quando farà ritorno al presente lui e gli altri scienziati troveranno la cura.”

(James Cole/Bruce Willis in “L’Esercito delle 12 Scimmie”, di Terry Gilliam - 1995)



sabato 29 agosto 2015

Giallo, Noir & Thriller/25


Titolo: Un Corpo nel Lago
Autore: Arnaldur Indriđason
Traduttore: Cosimini Silvia
Editore: Guanda – 2009

Si può definire un libro con due storie: una è quella ambientata nel presente dove l’ormai familiare Erlendur è nuovamente alle prese con un caso tanto strano quanto apparentemente irrisolvibile, l’altra si svolge negli anni 60 a Lipsia, ovvero in quello che era uno dei centri più importanti a livello scientifico, di studio e ricerca nella DDR.
Forse non propriamente e solamente un giallo, anche se in fondo gli ingredienti ci sono e messi al posto giusto. Un vecchio omicidio scoperto per caso, una storia d'amore con tratti dolorosi, elementi di spionaggio da guerra fredda, resi con una scrittura meditata, lenta e allo stesso tempo intensa, che rende gli avvenimenti narrati credibili e coinvolgenti.
I flashback in anni “pre caduta del Muro” mi hanno intrigato molto, dato che sono sensibile ed affascinato da quella porzione di storia recente che stiamo dimenticando, senza averla studiata seriamente, quindi “Un corpo nel lago” non ha potuto non conquistarmi.
Indriđason riesce a trasmettere il dolore della perdita, il tormento di cercare risposte e spiegazioni che si sa bene non saranno sufficienti a consolare chi resta. Inoltre, elemento non secondario per la mia sensibilità, l’utilizzo di protagonisti giovani e idealisti e di altri cinici e calcolatori cattura con maestria il lettore, portandolo anche a conoscere il ruolo, per lo più sottovalutato, che la lontana Islanda ricoprì all’interno del braccio di ferro fra Est ed Ovest in Europa nella seconda metà del secolo scorso.




Uno scheletro spunta dalle acque del lago Kleifarvatn, a sud di Reykjavík, nel punto in cui il bacino si sta prosciugando per cause non chiarite e la sabbia rivela i suoi segreti. A trovarlo è una giovane idrologa addetta ai rilevamenti: la polizia, al telefono, inizialmente pensa a uno scherzo. Si tratta dei resti di un uomo, databili intorno agli anni Sessanta del Novecento. Lo scheletro è legato a uno strano apparecchio di fabbricazione sovietica, in apparenza una ricetrasmittente. Nel cranio c'è un foro, grande come una scatola di fiammiferi. Omicidio o suicidio? Delle indagini è incaricato il solitario e spigoloso agente Erlendur Sveinsson, che per ragioni personali è ossessionato dai casi di persone scomparse, soprattutto se ignorati dai più e lontani dai clamori della stampa. Come sempre, Erlendur è affiancato dai colleghi Sigurður Óli ed Elínborg, mentre nell'ombra lo aiuta il suo ex capo, Marion Briem, ormai in pensione. Gli indizi sono scarsi, le tracce confuse, tuttavia un elemento decisivo emerge con forza: la scomparsa dell'uomo è collegata in qualche modo a una rete spionistica del Patto di Varsavia, che operava ai tempi della Guerra fredda, quando il territorio islandese era considerato strategico dal punto di vista militare e ospitava una grande base NATO americana. Ma lo spettro del comunismo si aggira ancora per l'Islanda? Per trovare la risposta, Erlendur dovrà disseppellire rancori mai sopiti, ideologie tradite e amori indimenticati. (da ibs.it)

giovedì 27 agosto 2015

Scegliete la vita?


Qualche sera fa in TV hanno trasmesso “Trainspotting”, di Danny Boyle, tratto dal romanzo omonimo di Irvine Welsh.

All’epoca della sua uscita nei cinema italiani, una cara amica rimase perplessa alla visione del film, stupendosi che lo ritenessi uno dei migliori visti in quegli anni.

Certo, la droga, le parolacce, le situazioni “limite”, un certo squallore diffuso e quello strano nichilismo facile da fraintendere, pesavano sulla reazione di chi andava al cinema, giustamente, per rilassarsi e trascorrere serenamente un paio d’ore.
La riflessione a quasi 20 anni di distanza dall’uscita del film la sintetizzo così: un film immediato e godibile, con i personaggi giusti al momento giusto.



A metà degli anni 90 ci voleva un gruppo di spiantati e devianti come quello composto da Mark, Spud, Sick Boy, Tommy e Begbie. Gli attori che davano volto e corpo ai personaggi risultano perfetti ed efficaci e confortavano quelli che, come me, erano infastiditi dai caratteri che allora andavano per la maggiore.

Insomma a me stavano sinceramente sulle balle i fighetti di Beverly Hills, con villette e auto sportive. Per non parlare poi dei finti alternativi di “Giovani, carini e disoccupati”, diretto e recitato da un irritante Ben Stiller, capace di rendere antipatici persino Winona Ryder e Ethan Hawke, annullando l’intrigante impostazione teatrale e rendendo quasi vana l’intelligente ironia.



Aver conosciuto quei tossici e delinquenti ragazzi scozzesi, mi ha anche reso immune alle moine e seghe mentali dei trentenni de “L’Ultimo Bacio” di qualche anno dopo, ai quali ho augurato di essere presi a testate da Robert Carlyle ubriaco come pochi.


Anche a livello di locandine non c’è gara!!




lunedì 24 agosto 2015

Citazioni Cinematografiche n. 111

Camille: Lei è mai stato innamorato?
Stéphane: Mi dev'essere successo...

(Camille/Emmanuelle Béart e Stéphane/Daniel Auteuil in “Un Cuore in Inverno”, di Claude Sautet - 1992)




domenica 23 agosto 2015

Luna # 3


Canto alla Luna
La luna geme sui fondali del mare,
o Dio quanta morta paura
di queste siepi terrene,
o quanti sguardi attoniti
che salgono dal buio
a ghermirti nell’anima ferita.
La luna grava su tutto il nostro io
e anche quando sei prossima alla fine
senti odore di luna
sempre sui cespugli martoriati
dai mantici
dalle parodie del destino.
Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo,
ma forse al chiaro di luna
mi fermerò il tuo momento,
quanto basti per darti
un unico bacio d’amore.

(Alda Merini)


giovedì 20 agosto 2015

Le Storie #35 - L'Abisso


Un tandem sceneggiatore/disegnatore più volte protagonista negli albi di Dampyr, qui si propone per una storia di pirati e di avventura estrema, dove non mancano elementi soprannaturali, gotici e di pura azione.



“L’Abisso” di Mauro Boselli e Luca Rossi solca i mari pirateschi e visionari tanto cari alla letteratura d’avventura e gotica, a cui si riferisce con numerosi rimandi, forse più allusioni che citazioni (che alla lunga stufano!).

Un piccolo romanzo, ma molto denso e pieno di personaggi e situazioni, che non si sa se affrontare tutto in una volta o diluire in più parti, per goderne interamente la storia presentata. Una sceneggiatura ricca e articolata per disegni al limite del grottesco, che ne esaltano la componente sanguigna e violenta, dove i volti da patibolo e le dure espressioni dei caratteri presentati fanno gustare ancora di più le atmosfere e le situazioni proposte. Attenzione merita il tratto di Luca Rossi, che riesce a proporre stilemi classici e “popolari” in buona combinazione con suggestioni più artistico-autoriali, ad evidenziare come qualità ed immediatezza, espressività e ricerca possono convivere ed essere “fruite” dal pubblico che frequenta le edicole.

Un protagonista che, misterioso, nella sua semplicità e pretesa purezza nasconde un’ambiguità di fondo, che affiora latente pagina dopo pagina fino al soddisfacente e preciso finale, a degna conclusione di un albo che merita un posto nella collana “Le Storie”, sebbene permanga un velo di rammarico per non essere stata scelta per una delle nuove mini-serie di casa Bonelli (quelle in tre uscite, come Coney Island).



Li chiamavano gentiluomini di ventura, ma conducevano una dura esistenza e non sempre avevano la fortuna dalla loro... Quando Michel Davy, un giovane naufrago, viene raccolto dalla “Southern Star” e vede sventolare sull’albero maestro la bandiera nera con il teschio, capisce che la sua unica scelta è diventare un pirata. L’irascibile Capitan Moody e la sua pittoresca ciurma sono apparentemente perseguitati dalla mala sorte e questo non fa che accrescere la loro pessima fama, mentre, tra disavventure di ogni genere, navigano sulla ‘Pirate Round’ alla volta del Madagascar e dell’Oceano Indiano. La ciurma inizia a pensare che a bordo ci sia un Jonah, uno jettatore da gettare ai pesci... Sinché, su una nave di appestati, il capitano scopre la mappa di un favoloso tesoro e dirige la nave verso mari sconosciuti e mai solcati prima d’ora... almeno da marinai di razza umana... (da sergiobonelli.it)


martedì 18 agosto 2015

Estate #3


Se la notte d'estate

Se la notte d'estate cede un poco
su la riva del mare sorgeranno
- nati in silenzio come i suoi colori -
uomini nudi e leggeri che vanno.
Ma come il vento muove il mare, muovono
anche, gridando, gli uomini le barche.
Sorge sull'ultimo sudore il sole.

(Sandro Penna)

Henry Scott Tuker - The Bather

lunedì 17 agosto 2015

Citazioni Cinematografiche n. 110

Victoria Grant: Ti dovresti semplicemente vergognare!
Carroll Todd: Oh, la vergogna è un sentimento negativo inventato dai pietisti al solo scopo di sfruttare la razza umana.
Victoria Grant: E questo chi l'ha detto?
Carroll Todd: lo l'ho detto, questo.
Victoria Grant: Tu non credi nella vergogna?
Carroll Todd: Io credo soltanto nella felicità.


(Victoria Grant/Julie Andrews e Carroll Todd/Robert Preston in “Victor Victoria”, di Blake Edwards - 1982)



venerdì 14 agosto 2015

Giallo, Noir & Thriller/24



Titolo: Mr Paradise
Autore: Elmore Leonard
Traduttore: Wu Ming I
Editore: Einaudi

Contrariamente ad altri libri che leggo, dove sono presenti analisi ed indagini sui personaggi, al limite dell’introspezione, descrizioni delle situazioni e degli ambienti, nelle opere di Elmore Leonard si fa a meno di certi virtuosismi ed orpelli. Non fa eccezione “Mr Paradise”, letto 10 anni fa, ma che ricordo ancora con grande piacere, anche grazie ad una copertina tanto intrigante quanto evocativa, che invita ad un sorriso e ad un istante di nostalgia.

Un thriller-noir atipico, con assassino e vittima come vuole il genere, ma dove al centro di tutto, della asciutta e scattante scrittura di Leonard, ci sono i personaggi, le azioni, i dialoghi e le battute. Non ci sono quasi per niente intromissioni descrittive dell’autore, poiché tutto ciò che accade viene direttamente vissuto dai “tipi” che animano la vicenda e dal lettore, conquistato dalla essenzialità mai banale di quanto esposto.

Un romanzo da vivere e, passatemi il luogo comune, da divorare, gustandosi ogni pagina, quelle puramente d’azione e coinvolgenti, quelle un po’ languide e quasi da narrazione “rosa”, come anche i momenti divertenti e al limite del satirico.


Kelly e Chloe vivono insieme in un loft nel centro di Detroit e si godono la vita. Kelly fa la modella, Chloe la hostess, finché non decide di mollare la propria variegata clientela in favore di un lavoro più stabile come fidanzata, a cinquemila dollari la settimana, di un avvocato ottantaquattrenne in pensione: Anthoy Paradiso, detto anche "Mr. Paradise". Una sera Chloe convince Kelly a unirsi alla combriccola, ma le cose prendono una brutta piega e prima della fine della serata ci saranno due cadaveri, uno scambio di identità, una cassetta di scurezza con il suo contenuto pronto a involarsi e, ultimo a presentarsi sulla scena, il detective Frank Delsa, che ora avrà un doppio omicidio da aggiungere al suo già pesante fardello di casi da risolvere. (da lafeltrinelli.it)

lunedì 10 agosto 2015

Citazioni Cinematografiche n. 109

“Da piccolo ero vittima di una campagna tendenziosa: mi dicevano che il denaro non è tutto, e io me la bevevo. Poi scoprii che quelli che affermavano che il denaro non è tutto erano quelli che ne erano pieni, e che dicevano così per non farsi fregare quello loro.”

(Tenente Nicholas Holden/Tony Curtis in “Operazione Sottoveste, di Blake Edwards - 1959”)



domenica 9 agosto 2015

Estate #2



“L’estate è quel momento in cui fa troppo caldo per fare quelle cose per cui faceva troppo freddo d’inverno.”

(Mark Twain)


venerdì 7 agosto 2015

Luna # 2



Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte;
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.
Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amaro indomabile serpente.
Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.

(Saffo, trad. Salvatore Quasimodo, da “Lirici Greci”, Mondadori)


lunedì 3 agosto 2015

Citazioni Cinematografiche n. 108

Roberto: Scusa ma chi è che decide?
Bruno: Tu. Però... decidi in modo ragionevole no?
Roberto: E il modo ragionevole quale sarebbe?
Bruno: Quello che dico io.
Roberto: Allora decidi tu!
Bruno: Ah benissimo, io ho già deciso.


(Roberto Mariani/Jean-Louis Trintignant e Bruno Cortona/Vittorio Gassman in “Il Sorpasso”, di Dino Risi - 1962)



sabato 1 agosto 2015

Estate #1


L’estate che veniva con le nuvole rigonfie di speranza,
nuovi amori da piazzare sotto il sole
il sole che bruciava lunghe spiagge di silicio
e tu crescevi, crescevi sempre più bella.

(Sfiorivano le viole, Rino Gaetano)