mercoledì 29 settembre 2021

Piovevano uccelli, di Jocelyne Saucier - Iperborea

 

Piovevano uccelli 

Titolo: Piovevano Uccelli

Autore: Jocelyne Saucier

Traduttore: Luciana Cisbani

Editore: Iperborea -2021

Romanzo che fa incontrare i temi della solitudine e dei rapporti umani, quelli della libertà e del fine vita, che pone domande su come si vive e come si vorrebbe morire.

Lo fa attraverso un "pugno" di personaggi originali e quantomai "vivi" che dalle pagine del libro catturano il lettore e lo ospitano nelle loro quotidianità, fatta di scelte fatte e che si rinnovano, di giornate apparentemente sempre uguali e di fatti prevedibili ed altri imprevedibili.

L'autrice canadese Jocelyne Saucier spinge chi legge in un viaggio fisico e dell'anima, dai boschi dell'Ontario ai vissuti di persone anziane che puntano alla libertà di essere e di scegliere, dalle parole che si scambiano al loro incontro con altri uomini e donne, che condividono o semplicemente accettano quello che hanno voluto.

Un presente con diversi squarci sul passato, con la narrazione che procede facendosi, delicatamente ma con decisione, largo fra memorie e grandi spazi e nel groviglio di quella che è l'autodeterminazione e la libertà. Quest'ultima, insieme ad un termine che si tende a non pronunciare, ovvero la vecchiaia, diviene parola chiave di tutto, forse anche un rifugio, che si presenta quale possibilità, per alcuni l'ultima, per altri addirittura la prima. 


Nella scrittura albergano sapienza, poesia, un pizzico di mestiere e parecchia originalità. Si mette in scena una storia che non esito a definire senza confini, né di età, né di latitudine, una storia che afferma con forza principi e diritti individuali e collettivi, dove per amore della libertà, propria ed altrui, si è disposti a difenderla ed accettarne le conseguenze. Una storia che ci può mostrare, forse insegnare, qualcosa anche sull’amore, che potrebbe giungere in modi e per sentieri imprevedibili. 



Tre ottantenni che amano la libertà hanno scelto di vivere gli ultimi anni a modo loro, quasi senza contatti con la società, ciascuno nella propria capanna di legno nel folto della foresta canadese dell'Ontario settentrionale: Charlie, che ha rifiutato un destino di cure ospedaliere, Tom, che ha voltato le spalle a una vita dissoluta tra alcolismo e assistenti sociali, e Boychuck, taciturno e dall'oscuro passato. Unico contatto con il mondo esterno sono due personaggi ai margini della società: Steve, gestore di un albergo fantasma nella foresta, e Bruno, intraprendente coltivatore di marijuana. La visita di una fotografa sulle tracce degli ultimi sopravvissuti ai Grandi Incendi che hanno devastato la regione quasi un secolo prima sembra solo una breve parentesi nel loro isolamento, ma quando un'altra donna, fuggita dall'ospedale psichiatrico, arriva in quell'angolo sperduto del mondo, niente sarà più come prima. (da ibs.it)

martedì 28 settembre 2021

Poi il concerto inizia



La tensione e la carica del pubblico prima del concerto sono una cosa sempre emozionante. Prima di iniziare faccio un po’ di sollevamento pesi con la sigaretta. Poi il concerto inizia e da quel momento in poi l'unica cosa che vedo sono i miei piedi.
(Angus Young)


 

lunedì 27 settembre 2021

Citazioni Cinematografiche n.426

Quando l'allievo è pronto, il maestro apparirà. 

(Don Diego de la Vega/Anthony Hopkins in "La maschera di Zorro", di Martin Campbell - 1988)



 

domenica 26 settembre 2021

venerdì 24 settembre 2021

Incipit 39/100

“La stanza era immersa nella penombra poiché il giudice amava la penombra. I suoi pensieri, di solito incompiuti e vaghi, cadevano controvoglia nella trappola della luce. Tutto al mondo è oscuro e confuso, e il giudice amava scandagliare il mondo, perciò era solito starsene seduto in un angolo del grande soggiorno su una sedia a dondolo, la testa ripiegata all'indietro in modo che i suoi pensieri si cullassero dolcemente al ritmo della sedia, mossa da un leggero tocco dei piedi, il destro e il sinistro alternativamente. Calzava pantofole di feltro fino alla caviglia, abbottonate da una piccola fibbia di metallo. Le fibbie luccicavano di un riflesso azzurrognolo sullo sfondo del tappeto, poiché vi cadeva sopra la luce della lampada, smorzata da un abatjour.”

(La bella signora Seidenman, di Andrzej Szczypiorski – trad. Pietro Marchesani)



 

mercoledì 22 settembre 2021

Perché De André scriveva


Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile.

(Fabrizio De André)


 

lunedì 20 settembre 2021

Citazioni Cinematografiche n.425

Ho studiato anatomia per cinque anni, Dan, e ora sparo a un uomo in testa. Conosco Chris da quando era ragazzino. Spero che l'Irlanda valga questo sacrificio. 

(Damien/Cillian Murphy in "Il vento che accarezza l'erba", di Ken Loach - 2006)



 

domenica 19 settembre 2021

Cibo #10

 

Robert Carlyle, Jonny Lee Miller e Ewan McGregor in “Trainspotting” di Danny Boyle - 1996

venerdì 17 settembre 2021

Incipit 38/100

“Scienza del Comportamento, la sezione dell'FBI che si occupa degli omicidi in serie, è al piano più basso della sede dell'Accademia a Quantico, ed è semisepolta nel terreno. Clarice Starling vi arrivò un po' affannata dopo una veloce camminata da Hogan's Alley, il poligono di tiro. Aveva qualche filo d'erba tra i capelli e macchie d'erba sulla giacca a vento dell'Accademia perché aveva dovuto buttarsi al suolo sotto il fuoco, in un'esercitazione di arresto al poligono. Nell'anticamera non c'era nessuno, e così si assestò rapidamente i capelli guardando la propria immagine riflessa nella porta di vetro. Sapeva di avere un aspetto accettabile anche senza farsi bella. Le mani avevano odore di polvere da sparo, ma non aveva avuto il tempo di lavarle... la convocazione del capo sezione Crawford era “urgente”.”

(Il silenzio degli innocenti, di Thomas Harris – trad. Roberta Rambelli)



 

mercoledì 15 settembre 2021

Giallo, Noir e Thriller/83


Titolo: Notte al Brennero

Autore: Lenz Koppelstätter

Traduttore: Mara Ronchetti

Editore: Corbaccio - 2021


Terzo romanzo con protagonista Johann Grauner, commissario altoatesino della questura di Bolzano, personaggio pensato e proposto da Lenz Koppelstätter, anche in questo caso, come nei due precedenti, affiancato dal collega napoletano Saltapepe.

Ho letto “Notte al Brennero” diversi mesi fa e sono un po' dispiaciuto di scriverne solo ora, con non molto tempo a disposizione ed in una situazione non delle migliori dal punto di vista fisico e di gestione dei pensieri, ma non esito a dire che sia quello che più mi è piaciuto all'interno della serie finora pubblicata. Anzi ritengo sia il migliore al momento, per narrazione generale della vicenda e particolare riguardo al vissuto del commissario, per costruzione della storia e per equilibrio fra indagini scientifiche e quelle propriamente deduttive.


Le descrizioni dei luoghi e delle emozioni dei vari protagonisti catturano e invogliano sempre più alla lettura, che a volte richiede di rallentare il passo per godere dei passaggi narrativi e delle svolte nelle indagini, meritevoli di essere apprezzati nella loro interezza e nel ruolo che giocano nella vicenda.

Come spesso capita in romanzi di questo genere il presente ed il passato, anche quello parecchio lontano, si incontrano e rendono ancora più gustosa e appassionante la lettura. In questo “Notte al Brennero” l'autore Lenz Koppelstätter mostra non solo di conoscere la sua terra, i suoi abitanti e di saperne rappresentare abitudini, vizi, pensieri e sentimenti, ma anche di meritarsi attenzione per la maestria con cui ne scrive all'interno di un romanzo giallo che ha radici nella Storia e rami che si protendono, attraverso il presente, in un prossimo futuro, sociale e letterario.

Il passo del Brennero: un luogo incastonato nelle Alpi e carico di storia, dove hanno soggiornato scrittori, statisti, commercianti, e dove oggi transitano veloci le merci e i turisti che vanno dall'Italia in Austria e viceversa. Un posto tranquillo, come del resto è tutto l'Alto Adige. Eppure, proprio qui il commissario Grauner e il suo collega napoletano Saltapepe si trovano di fronte a un omicidio raccapricciante. Un anziano del posto viene trovato brutalmente assassinato. Era una persona molto riservata, l'unico svago una partita a carte al bar. Nessuno sa molto di lui, nemmeno i compagni di gioco. O forse sanno qualcosa e non vogliono parlare, finché un altro giocatore non scompare senza lasciare traccia... Le indagini conducono l'ispettore nei meandri più oscuri della storia locale, e anche della storia personale di Grauner: il ritrovamento di una vecchia valigia, infatti, sembra collegare il caso con la morte dei genitori del commissario barbaramente uccisi nel loro maso tanti anni prima, un doppio delitto rimasto senza colpevole.(da ibs.it)

martedì 14 settembre 2021

La finestra

 

 

Stare in casa significa poter assaporare il piacere di sapere che fuori c'è un paesaggio meraviglioso e, quando vuoi, apri la porta o la finestra e lo guardi. Deve esserci lo sforzo del gesto. Il desiderio va centellinato, perché sia più profondo.
(Roberto Peregalli, da "I luoghi e la polvere")


 

lunedì 13 settembre 2021

Citazioni Cinematografiche n.424

Mavis: Voglio uscire, vedere il mondo.
Dracula: Ma sei troppo giovane.
Mavis: Ho centodiciotto anni!

(Mavis e Dracula in "Hotel Transylvania", di Dženndi Tartakovskij - 2012) 




domenica 12 settembre 2021

Cibo #9

 

Valentina Lodovini e Alessandro Preziosi in “Passione sinistra” di Marco Ponti - 2013

venerdì 10 settembre 2021

Incipit 37/100

“Il signor Jones, della Fattoria Padronale, serrò a chiave il pollaio per la notte, ma, ubriaco com'era, scordò di chiudere le finestrelle. Nel cerchio di luce della sua lanterna che danzava da una parte all'altra attraversò barcollando il cortile, diede un calcio alla porta retrostante la casa, da un bariletto nel retrocucina spillò un ultimo bicchiere di birra, poi si avviò su, verso il letto, dove la signora Jones già stava russando.”

(La fattoria degli animali, di George Orwell – trad. Bruno Tasso)



 

giovedì 9 settembre 2021

Ieri, oggi, domani


Ieri, ha detto qualcuno, è un assegno annullato, e domani è soltanto una cambiale. Solo oggi è denaro contante.
Leo Buscaglia, da "Vivere, amare, capirsi"

 


lunedì 6 settembre 2021

Citazioni Cinematografiche n.423

Einar Wegener: Non importa cosa indosso perché quando sogno, sogno i sogni di Lili.

(Einar Wegener/Eddie Redmayne in "The Danish Girl", di Tom Hooper - 2015) 




domenica 5 settembre 2021

venerdì 3 settembre 2021

Incipit 36/100

“La Nellie ruotò sull'ancora senza far oscillare le vele, e restò immobile. La marea si era alzata, il vento era quasi caduto e, dovendo ridiscendere il fiume, non ci restava che ormeggiare aspettando il riflusso. L'estuario del Tamigi si apriva davanti a noi, simile all'imbocco di un interminabile viale. Al largo, il cielo e il mare si univano confondendosi e, nello spazio luminoso, le vele color ruggine delle chiatte che risalivano il fiume lasciandosi trasportare dalla marea, sembravano ferme in rossi sciami di tela tesa tra il luccichio di aste verniciate. Una bruma riposava sulle sponde basse, le cui sagome fuggenti si perdevano nel mare. L'aria era cupa sopra Gravesend, e più indietro ancora sembrava addensarsi in una desolata oscurità che incombeva immobile sulla più grande, e la più illustre, città del mondo.”

(Cuore di Tenebra, di Joseph Conrad – trad. Luisa Saraval)



 

giovedì 2 settembre 2021

Se fosse come cantava Noel Gallagher?

Se fosse come cantava Noel Gallagher?

We the people fight for our existence
We don’t claim to be perfect but we’re free
We dream our dreams alone with no resistance
Fading like the stars we wish to be