Quando meno te lo aspetti la natura ha astuti metodi per scovare il 
nostro punto debole. Ricordati che sono qui. Adesso magari non vuoi 
provare niente. Magari non vorrai mai provare niente. E sai, magari non è
 con me che vorrai parlare di queste cose, però... prova qualcosa, 
perché l'hai già provata. Senti, avete avuto una splendida amicizia. 
Forse più di un'amicizia. E io t’invidio. Al mio posto, un padre 
spererebbe che tutto questo svanisse, pregherebbe che il figlio cadesse 
in piedi. Ma io non sono quel tipo di padre. Strappiamo via così tanto 
di noi stessi per guarire in fretta dalle ferite, che finiamo in 
bancarotta a trent'anni e abbiamo  meno da offrire ogni volta che 
troviamo una persona nuova. Ma forzarsi a non provare niente per non 
provare qualcosa, che spreco!
Ho parlato a sproposito? Allora dico solo un'altra cosa per chiarire 
meglio. Forse ci sono andato vicino, ma non ho mai avuto una cosa così. 
Qualcosa mi ha sempre frenato prima. Si è messa di mezzo. Come vivrai 
saranno affari tuoi,però ricordati: il cuore e il corpo ci vengono dati 
soltanto una volta. E in men che non si dica, il tuo cuore è consumato, e
 -quanto al tuo corpo- a un certo punto nessuno più lo guarda, né ancora
 meno ci si avvicina. Tu, adesso, senti tristezza. Dolore. Non 
ucciderli, al pari della gioia che hai provato. 
(Mr. Perlman/Michael Stuhlbarg in "Chiamami col tuo nome", di Luca Guadagnino - 2017) 


 
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