“Una gioviale scossetta elettrica, trasmessa dalla sveglia automatica incorporata nel modulatore d'umore che si trovava vicino al letto, destò Rick Deckard. Sorpreso – lo sorprendeva sempre il trovarsi sveglio senza alcun preavviso – si alzò dal letto con indosso il pigiama multicolore e si stiracchiò. Ora, nell'altro letto, anche Iran, sua moglie, dischiuse gli occhi grigi, tutt'altro che gioviali, sbatté le palpebre, quindi gemette e li richiuse. “Hai programmato il tuo Penfield a volume troppo basso” le disse. “Te lo alzo e ti sveglierai come si deve e … ” “Giù le mani dai miei programmi.” La voce della donna aveva un tono di tagliente amarezza. “Non voglio svegliarmi.”.”
(Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, di Philip K. Dick – trad. Riccardo Duranti)