“E' l'ultima domenica del luglio 1925, un pomeriggio caldo e assolato. L'orologio del campanile sopra la cupola della chiesa batte le tre e mezza. Le strade sono deserte. Un tram arranca faticosamente su per la salita che corre lungo il lato occidentale del cimitero, confinante con l'ampia piazza in cui si trovano il mercato coperto e il teatro. Una donna scende alla fermata e rimane lì, in piedi.
Anna.”
(Conversazioni private, di Ingmar Bergman – trad. Laura Cangemi)
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