Più le cose cambiano, più restano le stesse.
(Jena Plissken/Kurt Russell in “Fuga da Los Angeles”, di John Carpenter - 1996)
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Più le cose cambiano, più restano le stesse.
(Jena Plissken/Kurt Russell in “Fuga da Los Angeles”, di John Carpenter - 1996)
La ronda dei carcerati (1890), Vincent Van Gogh - museo Puskin di Mosca
“La critica spesso rivolta, nella prima metà del secolo XIX, al sistema carcerario (la prigione non è sufficientemente punitiva: i detenuti hanno meno freddo, meno fame, minori privazioni, nel complesso, di molti poveri e persino di molti operai) indica un postulato che non è mai stato chiaramente abbandonato: è giusto che un condannato soffra fisicamente più degli altri uomini. La pena ha difficoltà a dissociarsi da un supplemento di dolore fisico. Cosa sarebbe, un castigo incorporeo?”
(Michel Foucault, “Sorvegliare e Punire” - Einaudi)
Vedi Lucianì, quando si rischia la vita con qualcuno resti sempre attaccato a quelle persone come se il momento non fosse mai passato e quelle persone ti dovessero ancora salvà, perché il pericolo è rimasto sempre immantinente.
(Antonio/Nino Manfredi in “C'eravamo tanto amati”, di Ettore Scola - 1974)
Non è controllabile la vita, e non finisce in modo perfetto! Solo l'arte puoi controllare. L'arte e la masturbazione: due campi in cui sono un'indiscussa autorità.
(Sandy Bates/Woody Allen in “Stardust Memories”, di Woody Allen - 1980)
Titolo: Luce della notte
Autore: Ilaria Tuti
Editore: Longanesi
Un noir con tratti da mistery, più che un “giallo” in senso stretto, quello che il lettore può godersi in “Luce della notte”, romanzo della serie dedicata alla profiler Teresa Battglia.
Il commissario, che abbiamo già conosciuto in “Fiori sopra l'inferno” e “Ninfa dormiente”, oltre a convivere con i propri malanni, dolori e traumi, si trova giorno dopo giorno ad affrontare una malattia che le sta rubando la propria vita. Si abbina nel corso della lettura un'altra malattia, di cui è vittima una bambina, motore, attraverso i suoi sogni, dell'indagine che vede protagonisti Battaglia, Marini e l'intera squadra.
In questo romanzo si sviluppa e cresce il rapporto fra Teresa Battaglia e l'ispettore Marini, personaggio che mi aveva un po' urtato nel precedente episodio, oltre a venire proposti altri elementi e dettagli delle loro vite.
Non ci sono particolari approfondimenti, ma la lettura è coinvolgente e in fondo accresce la curiosità sui vari componenti la squadra investigativa e come si rapportano al potere, ai drammi, alla Storia ed alle varie storie.
La scrittura risulta efficace e per fortuna concreta, seppur presente una apprezzabile, perché contenuta, cifra lirica, che fa sì che l'autrice riesca a distinguersi dai colleghi impegnati in thriller contemporanei.
Chiara ha fatto un sogno. E ha avuto tantissima paura. Canta e conta, si diceva nel sogno, ma il buio non voleva andarsene. Così, Chiara si è affidata alla luce invisibile della notte per muovere i propri passi nel bosco. Ma quello che ha trovato scavando alle radici dell’albero l’ha sconvolta. Perché forse non era davvero un sogno. Forse era una spaventosa realtà. Manca poco a Natale, il giorno in cui Chiara compirà nove anni. Anzi, la notte: perché la bambina non vede la luce del sole da non sa più quanto tempo. Ci vuole un cuore grande per aiutare il suo piccolo cuore a smettere di tremare. È per questo che, a pochi giorni dalla chiusura del faticosissimo e pericoloso caso narrato in Fiori sopra l'inferno e dalla scoperta di qualcosa che dovrà tenere per sé, Teresa Battaglia non esita a mettersi in gioco. Forse perché, nonostante tutto, in lei batte ancora un cuore bambino. Lo stesso che palpita, suo malgrado, nel giovane ispettore Marini, dato che pur tra mille dubbi e perplessità decide di unirsi al commissario Battaglia in quella che sembra un’indagine folle e insensata. Già, perché come si può anche solo pensare di indagare su un sogno? Però Teresa sa, anzi, sente dentro di sé che quella fragile, spaurita e coraggiosissima bambina ha affondato le mani in qualcosa di vero, di autentico… E di terribile.(da longanesi.it)
Povera Mary Fisher, sta imparando che gli uomini che bruciano d'amore per un'amante si raffreddano subito quando l'amante comincia a fare la moglie.
(Ruth Patchett/Roseanne Barr in “She-Devil - Lei, il diavolo”, di Susan Seidelman - 1989)