Linus e David Larrabee sono i due figli di una famiglia molto ricca. Linus, impegnato a gestire l’impero aziendale di famiglia, non ha tempo per costruirsi una famiglia. David, anche se è impiegato nell’azienda di famiglia, non si presenta mai al lavoro, ma passa tutto il tempo a correre dietro alle ragazze ed è già stato sposato tre volte. Sabrina Fairchild è la giovane e timida figlia dell’autista dei Larrabee, innamorata da sempre di David. Per distoglierla, suo padre la manda a Parigi per due anni a fare un corso di cucina. Quando torna, finalmente cattura l’attenzione di David, ma Linus si mette di mezzo e studia un piano per rispedirla a Parigi.
“Sabrina” potrebbe sembrare, ad uno spettatore di oggi, una semplice romantic comedy, per di più convenzionale, mentre ne costituisce, invece, uno degli archetipi.
Come se non bastasse, alcuni elementi conferiscono al film un taglio, un carattere ed un’atmosfera pressoché irripetibili. Pensate, a tal riguardo, a cosa combinò Sydney Pollack, non propriamente l'ultimo arrivato, con il non necessario remake.
In primo luogo c’è Audrey Hepburn, che è tutto fuorché convenzionale.
Con la sua aria sognante, di fanciulla sospesa fra due mondi, quello dei ricchi e quello dei loro servitori, nonché tra due luoghi (Long Island e Parigi), dona vita sullo schermo ad una Cenerentola perfetta. Oltre che richiamare, con l'eleganza e la classe che non le si poteva non riconoscere, il suo ruolo in Vacanze romane, dove era certamente una principessa, ma soprattutto una ragazza qualunque, desiderosa di vivere la sua giovinezza, di divertirsi ed innamorarsi, lei stessa sospesa tra due mondi.
Poi ci sono William Holden e Humphrey Bogart. Il primo uno dei pupilli di Billy Wilder, con cui andava d'accordissimo, il secondo litigioso ed intrattabile, tanto che questo sarà l'unico suo film con il grande regista. Due divi per Cenerentola, due volti per lei! Holden che interpreta, meravigliosamente, un personaggio tutto sommato bidimensionale. Bogart che, più o meno involontariamente, “gioca” con il proprio ruolo ed i suoi ruoli precedenti, offrendo invece agli spettatori una figura complessa, fornita di una ambiguità intrigante per quanto, in prima battuta detestabile, per giungere, infine, a fare l'occhiolino agli ammiratori, proponendo di sfuggita l’irresistibile duro dal cuore tenero dei tanti film da lui interpretati.
Che abbia diretto film noir, drammi, storie d'amore, opere di denuncia o commedie, Billy Wilder ha sempre dimostrato di saper fare Cinema!
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