La Top Ten dei compagni di classe che
nessuno vorrebbe avere.
Anche
se ho finito le superiori da quasi
due decenni ne ho ben impressi nella memoria ricordi, sensazioni, odori, esperienze
relazionali e suggestioni percettive.
Orbene,
di seguito la mia personale Top Ten
delle tipologie di compagni di classe
che sarebbero da evitare, o quantomeno che nessuno vorrebbe avere.
10. I Piagnoni: si distinguono tra quelli che si disperano a ragione e i finti disperati. I primi
sono quelli che non aprono il libro nemmeno per vedere le figure e si
presentano in classe in preda a
rimorsi, mal di pancia e alla paranoia, spargendo ansia. Frase tipica? DIMMI
QUALCOSA! I secondi (spesso ragazze)
sono quelli che ad ogni verifica / test
/ interrogazione / esame si premurano di informarti che non sanno nulla,
non hanno studiato, non hanno capito niente e così via. Soggetti odiosi, soprattutto alla distanza. Regolarmente prendono
ottimi voti e fingono incredulità. Frase tipica? TE LO GIURO NON SO
NIENTE!
9. I Fumati: sguardo assente, occhi impallati, presenza volatile,
sorriso ebete. Basano le loro giornate su canne
e simili, facendosi sempre e comunque, appena ne hanno la possibilità. Un mondo a parte, della stessa consistenza
del fumo. Frase tipica? CIAO
BELLO!
8. Gli eterni fidanzati: si sono messi insieme la prima settimana del primo
mese del primo anno di scuola e
da quel momento vivono in una pressoché totale simbiosi. In genere è la lei
a comandare, spesso il lui è
rincoglionito dalle chiacchiere e dalle lunghe, estenuanti maratone di “limonate” ed altro in cui non li batte
nessuno. Di solito avulsi dal contesto ed estranei alla vita di classe, non si lasciano mai, ad eccezione di qualche
brevissima pausa (che lei decide quanto debba durare). Dopo l’esame di maturità la coppia si
scioglie, ovvero lei trova un altro. Frase tipica? MMMMMMM (stanno
limonando duro durante l’intervallo);
7. Gli Artisti: quelli che disegnano e scrivono sul banco, sulle sedie, sulle porte dello
spogliatoio, sui muri. Non
importa cosa, dallo slogan
socio-rivoluzionario all’invettiva contro la prof di chimica, senza farsi
mancare gli intramontabili cazzi e
la lode alla f**a. Spesso si
evolvono ed arrivano a divenire virtuosi
dell’incisione, con la non troppo celata ambizione a sopravvivere al proprio
passaggio scolastico, attraverso la metodica decorazione di banchi e armadietti. Frase tipica? VEDI CHE
HO FATTO!
6. Gli Impegnati: quelli che sposano una causa, un’ideologia, una fede
o un partito e ci si dedicano 24 ore su
24, frantumando i maroni a tutta la classe. Arrivano a scuola un’ora prima
dell’inizio delle lezioni per far volantinaggio
e passano tutto l’anno scolastico ad organizzare “scioperi”, manifestazioni, sit-in e cortei, cercando di
coinvolgere anche te, che come principio ispiratore hai Ken il guerriero e unico riferimento l’hamburger e birra del sabato sera. Frase tipica? MA LO SAI
COSA STANNO FACENDO IN … (qualsiasi paese, stato, nazione o buco dimenticato da
dio e dagli uomini sia sotto la loro e solo loro attenzione);
5. Le Pasionarie: come sopra, ma in genere sono cozze e se la prendono con tutti quelli che non la pensano come
loro. Possono essere animaliste,
vegetariane, cielline, di sinistra, femministe, cattoliche, atee, movimentiste, “scopa in c**o”, non importa, tu devi
essere assolutamente informato e la loro missione è renderti edotto su ciò che
mangi, bevi, ascolti, leggi o vedi. Frase tipica? DOBBIAMO PRENDERE
CONSAPEVOLEZZA!
4. I Fighi / Le Fighe: ragazzi e ragazze popolari, che piacciono a tutti/tutte e che in genere si accoppiano
fra di loro, con la lei rigorosamente al primo o secondo anno ed il lui al
quinto anno, meglio se ripetente o pluribocciato. Vivono per lo specchio e grazie allo specchio, senza
domandargli chi è il più bello / la più bella del reame, poiché sono sicuri/ sicure di essere loro.
L’entrata mattutina, l’intervallo e l’uscita sono la loro passerella. Sfilano, sculettano, si mostrano, elargiscono o non
elargiscono saluti e sorrisi con
studiata selezione e metodico calcolo. Si alzano all’alba per acconciarsi,
truccarsi, vestirsi e preparare tutto il necessario, neanche partecipassero ad
una diretta televisiva mondiale. Nelle
serie tv americane sarebbero cheerleaders
e sportivi. Ma visto che siamo in Italia è più difficile categorizzarli. Frase
tipica per lei? L’HO COMPRATO IN CENTRO L’ALTRO GIORNO, L’HO PAGATO
POCHISSIMO (con la carta prepagata rifornita dal papi). Frase tipica per lui?
Non ha bisogno di parlare, basta uno sguardo e può avere ciò che vuole!
3. Quelli che sanno tutto: chi, quando e perché ha firmato il Trattato di
Campoformio? Loro lo sanno. Cosa
dice la legge di Moseley? Loro lo sanno.
Le cause dello Scisma d’Oriente? Le
sanno. La difesa titolare della Pro Vercelli nell’anno dell’ultimo scudetto
(1922)? Sanno anche questo. Eccoli i
sapientoni, i secchioni. La categoria scolastica più bistrattata di ogni epoca.
Recentemente recuperati attraverso il titolo di “nerd”, spesso sono odiati e mal visti, a causa della loro
conoscenza vasta, sterminata, senza pecche, in particolare da chi a scuola
era/è una capra. A volte utili per
recuperare una sufficienza o un suggerimento al volo. Frase tipica? LO
SO IO!
2. I Nichilisti: nulla
importa, nulla esiste, nulla vale, nulla li tocca, nulla di ciò che accade li riguarda e se anche
fosse fanno finta di niente.
Alternativamente studiano oppure no, senza alcuna cura o riguardo per gli altri. In genere si radunano nei pressi dei
bagni, dove fumano ad oltranza o
ascoltano strana musica sconosciuta
ai più, molto spesso autoprodotta. Intrattengono sporadiche e saltuarie relazioni con i compagni di classe e/o
i professori, rimanendo pressoché impassibili ad ogni sollecitazione o stimolo. Frase tipica? MA CHE NE SO IO.
SIAMO NIENTE E NEL NIENTE VIVIAMO.
1. Quelli che non fanno copiare: cinici e senza scrupoli. Insensibili ad ogni richiesta
di aiuto, sia espressa attraverso strazianti lamenti o labili sussurri che
accompagnata da espressioni di indiavolata
disperazione o lancio di materiale
da cartoleria. Nessuna ricompensa
promessa o giuramento di futura
disponibilità (di qualunque genere) li smuove, loro rimangono di pietra,
incuranti della drammatica condizione del postulante.
Ovviamente svolgono un compito perfetto
e non lo passano. Consegnano e, sadici e un po’ vigliacchi, a giochi ormai
fatti, avanzano la scusa di un
temporaneo problema di udito. Frase
tipica? MA SE ME LO CHIEDEVI TE LO DICEVO!
Fuori Concorso:
I Leccaculo: vivono questa loro dimensione come una missione. In genere vogliono fare i capoclasse o i rappresentanti di istituto, trovando sempre qualcuno che li
sostiene. Praticamente conniventi coi Poteri
Forti, incarnati dai Prof e dal Preside, si chiamano fuori dalle comuni
beghe e problemi che affliggono il resto della popolazione studentesca. Durante le lezioni in prima fila, annuendo ad ogni sguardo del prof del
momento, sapendone interpretare e cavalcare le espressioni facciali e la condizione umorale, riuscendo così ad
accattivarsene le simpatie. Pubblicamente
si schierano con la plebe (gli altri
studenti), si presentano come tribuni
del popolo, ma poi di fronte a chi
comanda chinano il capo e cercano un proprio personale tornaconto. Un
futuro da sindacalisti. Frase tipica? RAGAZZI, DOVETE CAPIRE, PIÙ DI
COSÌ NON SI POTEVA OTTENERE!